Le “speranze” di Guttuso in trasferta al Meeting di Rimini
Farà parte della mostra "Da Martini a Guttuso" all’interno del famoso think-tank di Comunione e liberazione. Tra le opere più importanti e spirituali dell’artista è esposta al Castello di Masnago
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È arrivata al Meeting di Rimini chiusa in una cassa pronta per essere intelaiata. “Spes contra spem” (speranza contro speranza) è un’opera di Renato Guttuso, imponente per dimensioni – olio su tela cm 300 x 350 – e per portata simbolica. Una riflessione sul senso della vita e della morte che insieme alle opere di altri cinque grandi rappresentanti del ‘900 italiano (Arturo Martini, Mario Sironi, Marino Marini, Leoncillo e Titina Maselli) farà parte della mostra “Da Martini a Guttuso” un evento di Casa Testori all’interno del famoso think-tank organizzato da Comunione e liberazione.
Spes contra spem, che era già in esposizione al Castello di Masnago a Varese, affronta questa trasferta portando con sé ulteriori riflessioni, prima fra tutte il rapporto di Renato Guttuso, che per due legislature è stato senatore nelle fila del Partito comunista italiano, con la fede religiosa. Secondo Serena Contini, curatrice della mostra di Varese e tra i relatori dell’evento al Meeting di Rimini, è la stessa complessità dell’opera a mettere l’artista al riparo da qualsiasi contraddizione nel rapporto tra fede, ragione e politica.
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«Il fatto che Guttuso fosse comunista – sottolinea la curatrice – non esclude una riflessione sul senso dell’esistenza. Anzi, è proprio questa idea della speranza che va oltre, anche quando sembra non essercene più, che rende quest’opera così speciale e spirituale. Che cosa ci vuole dire Guttuso con la bambina che corre in primo piano, se non che l’esplosione della vita è più forte della morte».
Quando parla di Spes contra spem lei usa spesso la parola complessità, perché?
«Prima di tutto perché è difficile da maneggiare, considerate le sue dimensioni. Studiando le carte e analizzando a fondo i cambiamenti fatti dall’artista mentre eseguiva l’opera, testimoniati dalle foto dell’amico fidato e segretario personale Nino Marcobi, è evidente la riflessione continua e in divenire di Guttuso sul tema dell’esistenza umana. Del resto stiamo parlando di un’opera considerata il testamento spirituale di uno dei più grandi artisti del ‘900».
Guttuso ha dunque cambiato la prima stesura dell’opera?
«All’inizio nel quadro era presente un enorme drappo rosso, simbolo della resurrezione, particolare che poi verrà tolto. Così come la figura di Picasso, ritratta con il maglione verde e i pantaloni rossi, vicino al cavalletto, sostituita dall’opera “Donna in camicia seduta in poltrona”. Ciò che non è mai cambiato è il tema di fondo: la spiritualità, il senso della vita e dell’amicizia. Marcobi fu il primo modello del quadro, cui seguirono i ritratti di Elio Vittorini e Rocco Catalano, amici di Guttuso già scomparsi all’epoca della stesura dell’opera. Tra l’altro Marcobi era gravemente malato e morirà nel dicembre del 1982, pochi mesi dopo la conclusione del quadro».
Spes contra spem ha girato tutto il mondo. Che cosa differenzia la mostra al Castello di Masnago da tutte quelle che hanno ospitato l’opera?
«Il lavoro fatto sui documenti ci fa capire che Guttuso, come tutti i grandi artisti, non lascia nulla al caso. Al centro delle sue opere c’è sempre una riflessione molto articolata. Un quadro come questo nasce dalla conoscenza profonda, sottolineata dai continui rimandi simbolici al mondo dell’arte, dalla sensibilità e dall’intuizione dell’artista. I materiali documentari e fotografici dell’archivio Nino Marcobi, che è stato donato al Comune di Varese, sono il valore aggiunto della mostra varesina, in quanto permettono di conoscere in maniera inedita ed unica l’attività professionale e relazionale di Guttuso, attraverso testimonianze dirette e vivaci nei lunghi periodi trascorsi a Varese. È una mostra che conduce il visitatore passo dopo passo a comprendere pienamente la complessità di cui parlavo».
TUTTE LE INFORMAZIONI SULL’ESPOSIZIONE DI RIMINI
Spes contra spem sarà esposta al Meeting di Rimini, dal 20 al 25 agosto. Il dipinto verrà presentato sabato 20 agosto alle ore 17, in occasione dell’apertura della mostra riminese, con una conferenza tenuta in diretta Facebook/YouTube sui canali di Casa Testori da Serena Contini, curatrice insieme a Fabio Carapezza Guttuso della mostra organizzata a Varese, con la presenza di Davide Dall’Ombra, direttore di Casa Testori. In quest’occasione verrà presentato anche l’Archivio Nino Marcobi.
Spes contra spem tornerà in esposizione al Castello di Masnago dal 27 agosto, nel frattempo la stanza che ospita l’opera non sarà chiusa e permetterà ai visitatori di vedere le fasi di realizzazione dell’opera.
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