Ex “conventino”, dopo il degrado gli abusivi
Un controllo eseguito in mattinata dalla polizia locale ha riscontrato la presenza di due stranieri "accampati" nella struttura. Reguzzoni: "Occorre mettere in sicurezza"
Pochi giorni or sono veniva lanciato pubblicamente un appello per il recupero della Casa Canavesi-Bossi, antica struttura abitativa di via Matteotti nota anche come il "conventino". Un edificio storico, risalente forse al Quattrocento nella sua impostazione originale, e ridotto ormai in un penoso stato di degrado. Oggi, lunedì 26 aprile, si è mossa Agesp servizi, in quanto azienda responsabile del patrimonio comunale, con un sopralluogo. Accompagnati da agenti di polizia locale, l’amministratrice delegata Paola Reguzzoni e due tecnici dell’azienda hanno subito riscontrato che erano stati ripaerti a forzagli ingressi, abbattendo, probabilmente a picconate, i muri eretti tempo fa per impedire l’accesso allo stabile. All’interno, riferisce la stessa Reguzzoni, sono stati trovati accampate due persone, di presumibile origine nordafricana.
«Vista la situazione, questa struttura va certamente messa in sicurezza, a partire dal tetto» osserva l’amministratrice di Agesp. «Avevo già visionato lo stabile da assessore, tempo fa» ricorda. «Un primo intervento è necessario, per un restauro complessivo occorrerà un progetto fatto secondo i crismi, bisognerà consultarsi con la sovrintendenza alle Belle Arti. Ora abbiamo fatto murare gli accessi di nuovo, a tutela della sicurezza di tutti».
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