Ternate
Una croce di 400 anni ritrovata a Ternate
Il reperto recuperato e restaurato su iniziativa dell’associazione Trinate Nova sarà al centro della lunga manifestazione in programma da giovedì 8 a lunedì 12 settembre
Una croce ha vegliato sopra Ternate per 400 anni, abbastanza tempo per far sì che la quercia vicina, crescendo, ha finito per inglobarla quasi del tutto. Dal tronco spuntavano appena le punte, ma le volontarie dell’associazione culturale Trinate Nova hanno deciso di farla liberare, restaurarla e restituirla alla comunità. Nel corso di una manifestazione in programma da giovedì 8 fino a lunedì 12 settembre, si potrà osservare l’antica croce recuperata, scoprire la sua storia e partecipare a tante altre iniziative.
Il recupero della croce non è stato un’impresa facile. La dimensione del tronco ha reso necessario l’intervento dei boscaioli e di tutto il loro arsenale per estrarre il reperto senza provocare altri danni. Alla fine, però, la croce è stata liberata, restaurata e durante la cerimonia di lunedì 12 settembre verrà esposta nell’attuale chiesa di S. Quirico.
La croce era stata posizionata originariamente in ricordo del vecchio oratorio di S. Appolinare, un edificio ormai fatiscente che si era deciso di demolire. Nella stessa posizione in cui il reperto è stato ritrovato, verrà posta una nuova croce a testimonianza.
Il programma della festa
Si comincerà giovedì 8 settembre alle 20.30 a Villa Leonardi con l’inaugurazione della mostra dedicata alle piante della tradizione e la conferenza a cura della curatrice Giuliana Surianello. La mostra si potrà poi visitare per tutta la durata della manifestazione dalle 18 alle 23.
Il giorno dopo, il 9 settembre, nella piazza del municipio alle 20.30 ci sarà l’affido della croce restaurata al sindaco di Ternate e la sua consegna alla parrocchia. Interverrà lo storico Marco Tamborini, curatore del progetto di recupero della croce. Per l’occasione ci sarà anche il corteo in costume lungo le vie del paese. La sera stessa verrà presentato il libro La croce alberata di Betty Colombo. La serata si chiuderà con la Danza del fuoco con coreografie, duelli e acrobazie.
Sabato 10 settembre in Villa Leonardi alle 20.30 comincerà la serata dedicata al dialetto, con letture e approfondimenti di Sergio Pozzi e interventi musicali della banda dialettale I Giuinott de la Martesana. Dalle 19 si potrà gustare gnocco fritto e le brusele della tradizione ternatese allo stand gastronomico.
Lunedì 12 settembre alle 21 in chiesa parrocchiale ci sarà la messa di intronizzazione della croce in quella che sarà la sua sede definitiva e dove tutti potranno osservarla.
La storia della croce di San Sepolcro
«A San Sepolcro nel medioevo – spiega lo storico Marco Tamborini -, oltre al monastero con annessa chiesa dedicato al Santo Sepolcro, esistevano altri due edifici sacri, S. Biagio, all’interno del cortile dei rustici cascinali, e S. Apollinare, a nord, fuori l’abitato sulla antica strada che conduceva a Ternate. In quell’epoca, però, l’oratorio di S. Apollinare era mal tenuto e i visitatori diocesani lo definivano “indecens”, aveva il tetto rotto, l’uscio aperto e all’interno albergavano le bestie domestiche. Visto che le “ordinazioni” di san Carlo Borromeo per un suo recupero decoroso non vennero rispettate, si decise di non celebrarvi più e di tenerlo chiuso fintanto che i lavori di ristrutturazione non venissero effettuati. Nonostante le ripetute sollecitazioni a riportare la chiesa in condizioni decenti, i lavori non vennero eseguiti. Nel 1608 drasticamente si ordinò di demolire l’oratorio, destinare il materiale lapideo recuperato alla costruzione della nuova chiesa di S. Quirico di Ternate e, a ricordo dell’antico edificio di S. Apollinare, porre in loco una croce, secondo i dettami del Concilio Tridentino».
«Un grande ringraziamento – commenta l’associazione Trinate Nova – va all’amministrazione comunale di Ternate. Il Comune ha contribuito finanziariamente alle operazioni di recupero. Il sindaco Lorenzo Baratelli ci ha poi affiancato in ogni parte del progetto, riuscendo anche a rintracciare il proprietario del fondo dove era situata la croce».
L’evento e il recupero della croce sono stati portati a termine in collaborazione con Holcim, Generali, Tema, Onoranze funebri Del Dosso, Ib Giardini e Tesori Natura.
«Holcim Italia – commenta l’azienda – ha deciso di supportare l’iniziativa dell’associazione Trinate Nova dal momento che la valorizzazione della storia e della cultura locale sono obiettivi condivisi dall’azienda. Siamo consapevoli che la nostra attività non può prescindere dal benessere della collettività, per questo vogliamo contribuire al miglioramento della vita, soprattutto nei luoghi dove operiamo. Holcim, inoltre, contribuisce attivamente al mantenimento delle piante autoctone del territorio, con l’obiettivo di contribuire alla creazione di un mondo che concili le esigenze dell’uomo con quelle del pianeta e con la consapevolezza che ciò può essere ottenuto solo lavorando nel pieno rispetto dell’ ambiente. In quest’ottica, grazie alla consulenza dello Studio F.A. Natura, da sempre vengono attuati piani ed azioni concrete per il potenziamento e la salvaguardia della Biodiversità (BAP). In particolare nell’ambito del progetto di recupero ambientale del nostro sito estrattivo di Faraona, oltre all’inerbimento con fiorume autoctono e al recupero di specie rare contribuiamo alla creazione di nuovi nuclei di ricolonizzazione attraverso la traslocazione di piante di pregio quali ad esempio la fragola selvatica le cui foglie presentano proprietà antisettiche, emollienti e di protezione dermatologica».