Pullman pieni e fasce scoperte: il difficile assestamento di inizio anno tra orari scolastici e trasporti
Sono numerose le lamentele di studenti e genitori che la nostra redazione sta ricevendo in queste ore, abbiamo messo a fuoco alcune questioni con Autolinee Varesine
Come spesso capita all’avvio di ogni nuovo anno scolastico anche quest’anno riemerge il nervo scoperto degli orari delle scuole che risultano disallineati rispetto a quelli del trasporto pubblico locale.
Sono numerose le lamentele di studenti e genitori che la nostra redazione sta ricevendo in queste ore su problematiche molto oggettive che gli studenti si stanno trovando ad affrontare nel tentativo di andare o tornare da scuola.
Il tema è però più complesso e dall’altra parte della barricata ci sono le difficoltà dei gestori dei trasporti che devono fare i conti con vincoli di spesa, richieste di un’utenza più ampia di quella delle sole scuole e una fase che comunque ha bisogno sempre di un certo periodo per trovare un assestamento.
Ne abbiamo parlato con il gestore del trasporto pubblico varesino Autolinee Varesine che ci ha aiutato a mettere a fuoco i problemi di questa fase dell’anno. Ma prima: le segnalazioni
Scrive Katia, un genitore
Nella giornata di oggi mia figlia è rimasta giù dal pullman delle ore 12.40 a Varese perché era strapieno tanto che l’autista ha chiuso le porte schiacciando alcuni zaini di alcuni ragazzi a bordo. Abbiamo così constatato che non c’è più la corsa delle 12.35 che aiutava a smaltire la ressa e i ragazzi potevano tornare a casa. Invece mia figlia insieme a molte altre persone sono state costrette ad aspettare esattamente un’ora per rientrare.
Scrive una studentessa del liceo Ferraris
Mi riferisco al problema dei mezzi di trasporto per gli studenti di cui dovrebbe essere garantita innanzitutto la presenza e successivamente, anche se non meno importante, la sicurezza. Tuttavia nessuna di queste due caratteristiche riesce ad essere rispettata da Autolinee Varesine, infatti, al servizio di centinaia di studenti che ogni mattina aspettano il pullman nella stazione di Varese (ma anche nelle fermate vicine) è presente un solo pullman diretto oltre ai normali pullman di linea e questo numero fa si che qualsiasi studente che preferisca non stiparsi in un bus con persone schiacciate sulle porte e mancanza di ossigeno, debba aspettare il primo pullman con una capienza che comunque non sarà normale, ma accettabile se paragonata a quella degli altri, e che non passa in tempi utili per garantire la puntualità dello studente a scuola, ma garantisce invece dai dieci ai cinquanta minuti di ritardo.
Scrive un genitore
La scuola è iniziata da 3 giorni e sono a segnalarVi che oggi (14 settembre) non è stato possibile per mia figlia (che frequenta la quarta liceo linguistico a Varese) salire sul bus della linea N23 perché questo risultava già completo alla prima fermata (Via Vittorio Veneto) dopo il capolinea (stazione FS/FN Confartigianato). Segnalo inoltre che ieri ha avuto si la fortuna di salire, pur rimanendo in piedi per tutta la tratta fino a Casale Litta, restando però impossibilitata in qualsiasi movimento dato l’affollamento e mi ha riferito in più che solo lei ed un’altra persona indossavano (come da normativa vigente) la mascherina FFP2.
Scrive un genitore
È il secondo giorno di fila che mia figlia (14 anni quindi minorenne) non riesce a prendere il pullman N23 per Cazzago delle ore 12.48 in Via XXV Aprile (Masso Sacro) insieme ad altre sue 4 compagne e ho dovuto io fare il Vs. lavoro e non può tantomeno aspettare le ore in giro per Varese ad aspettare il prossimo pullman con la speranza che non sia pieno. La cosa nel 2022 mi sembra una follia dato che pago ben 53 euro mensile di abbonamento e se la cosa dovesse ripetersi il prossimo mese PRETENDO uno sconto sul canone.
Autolinee varesine e le difficoltà della prima fase
Se quelle che abbiamo letto finora sono le difficoltà riscontrate dall’utenza del trasporto pubblico in orario scolastico il discorso di Autolinee Varesine affronta il tema dal punto di vista di chi, in questa fase si trova a fare i conti con una programmazione oggettivamente complessa.
Meno risorse per il trasporto con la fine dell’emergenza
Il primo tema, ci spiegano, è che da quest’anno con la fine dello stato di emergenza legato alla pandemia sono venuti meno anche i fondi che lo stato trasferiva al trasporto locale per finanziare il potenziamento del servizio. Coi soldi del governo, infatti, venivano appaltate all’esterno molte corse aggiuntive che servivano a garantire un numero maggiore di pullman e un maggior distanziamento tra gli utenti durante il viaggio. Finita quella fase si è tornati a fare i conti con le risorse “pre-covid” che, inevitabilmente, significano meno disponibilità di corse.
Gli orari ballerini dell’inizio della scuola
La seconda tematica che complica le cose, sempre secondo quanto ci spiega l’azienda di trasporti, è l’orario provvisorio che caratterizza l’organizzazione scolastica nella prima fase dell’anno. L’avvio delle lezioni coincide spesso con una carenza di organico che obbliga gli istituti scolastici a cominciare con orari di entrata e di uscita diversi dall’ordinario e per chi organizza il trasporto pubblico è difficile adeguarsi ad un orario non definitivo senza stravolgere un servizio che comunque deve tenere conto di esigenze non soltanto legate al trasporto scolastico.
Pazienza e assestamento
Sulla base di quanto emerge dall’una e dall’altra parte l’azienda per il momento non può che consigliare un po’ di pazienza in queste prime settimane. Si tratterebbe, insomma, di un periodo durante il quale fisiologicamente e non è possibile incastrare tutte le esigenze e che in grossa misura potrebbe rientrare con l’assestamento degli orari scolastici e le conseguenti valutazioni e aggiustamenti del servizio di trasporto.
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Buonasera
Concordo con quanto segnalato e aggiungo che non mi è stato possibile contattare telefonicamente Autolinee Varesine perché dopo essere rimasto invano in attesa per oltre 45 minuti (!) la linea è “caduta”.
Riprovato in seguito più volte, il telefono delle Autolinee risultava “staccato”.
Anche questo lo considero un disservizio.
Fabio Bruno