Architetti contro l’ultima “vessazione” dei superbonus: il video di prova dei lavori effettuati
L’Ordine degli Architetti di Varese, in appoggio alla proposta dell’ordine di Padova, esprime il suo sconcerto sulla richiesta avanzata negli ultimi giorni da Deloitte di produrre dei video a dimostrazione della veridicità delle dichiarazioni redatte dai professionisti
L’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Varese in appoggio alla proposta dell’ordine di Padova esprime il proprio sconcerto sulla richiesta avanzata negli ultimi giorni dalla piattaforma Deloitte di produrre dei video a dimostrazione della veridicità delle dichiarazioni redatte dai professionisti per provare di aver eseguito almeno il 30 % dei lavori del Superbonus ai fini della cessione del credito.
E lo fa con una lettera destinata ad ABI e a Deloitte, e raccogliendo inoltre l’adesione degli altri ordini provinciali: dalla giornata di ieri, domenica, hanno già firmato 70 ordini su 104.
«Lo sconcerto deriva dal fatto che una piattaforma come Deloitte che gestisce la cessione del credito per uno dei maggiori operatori finanziari come IntesaSanPaolo richiede ulteriore documentazione e adempimenti ai professionisti a soli 14 giorni dalla scadenza del 30 settembre. – Commenta Elena Brusa Pasqué per il Consiglio Ordine Architetti di Varese – Tale richiesta risulta da un lato intempestiva e vessatoria, andando a scontrarsi con la programmazione dell’attività lavorativa impostata a tal fine dai professionisti, dall’altro rappresenta un appesantimento di adempimenti non obbligatorio e non richiesto dalla normativa. Comprendiamo la necessità da parte degli operatori finanziari di tutelarsi contro eventuali truffe, per le quali ci sono altri organi di controllo, ma a tal fine è assurdo che dopo aver richiesto di produrre l’asseverazione di noi tecnici, averci fatto sottoscrivere una specifica polizza a copertura della quota del SAL verificata anche da Enea, dopo aver introdotto l’obbligo dell’invio di una pec ai committenti e all’impresa contenente dichiarazioni e tutta la documentazione probatoria possibile (foto, sal, dichiarazioni del professionista, libretto delle misure) vengano richiesti ulteriori dimostrazioni di veridicità delle nostre dichiarazioni».
Il gesto è considerato: «Sintomo di una profonda mancanza di rispetto nei confronti delle nostre categorie professionali che stanno impiegando da tempo tutte le proprie energie e competenze a servizio della collettività, andando a fornire un servizio pubblico nello spirito della sussidiarietà come ci viene richiesta dalla pubblica amministrazione – continua la nota firmata dalla presidente dell’Ordine degli Architetti – Le regole non si cambiano in corsa, e non si impongono last minute 10 giorni prima delle scadenze».
La presa di posizione degli architetti: «Non è contrattabile: le nostre asseverazioni già ci espongono a responsabilità professionale civili penali e patrimoniali; le garanzie già ci sono. Molti professionisti stanno lavorando in condizioni di fortissimo stress, assieme a tutti gli operatori del settore (clienti, imprese, verificatori, operatori finanziari, pubblici funzionari), e già ci giungono notizie di conseguenze anche a livello di salute di alcuni di essi».
GLI ORDINI ADERENTI
Ordini degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, delle province di: Agrigento, Arezzo, Ascoli Piceno, Avellino, Barletta-Andria-Trani, Benevento, Bolzano, Brindisi, Cagliari, Caltanissetta, Campobasso, Caserta, Catanzaro, Chieti, Cosenza, Cremona, Crotone, Cuneo, Enna, Fermo, Firenze, Frosinone, Genova, Gorizia, Grosseto, Imperia, Isernia, La Spezia, L’Aquila, Latina, Lecce, Livorno, Lucca, Macerata, Massa Carrara, Matera, Messina, Napoli, Nuoro, Oristano, Padova, Pescara, Pisa, Pistoia, Pordenone, Potenza, Prato, Ragusa, Reggio Calabria, Rieti, Roma, Rovigo, Salerno, Sassari, Savona, Siena, Siracusa, Taranto, Teramo, Trento, Treviso, Trieste, Udine, Varese, Venezia, Vercelli, Verona e Vibo Valentia.
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