Seacreative e Andrea Crea raccontano l’opera sul muro della ex Aermacchi
Ci sono voluti diversi giorni per realizzare la grande scritta di oltre 27 metri. Gli artisti ci raccontano come è nata l'idea
Hanno lavorato per giorni per realizzare il grande murale sul muro esterno della ex Aermacchi: uno con il pennello, l’altro con la bomboletta spray. Seacreative e Andrea Crea ci raccontano l’origine e le caratteristiche della grande scritta di oltre 27 metri.
Come è stata questa esperienza di collaborazione?
Seacreative. «Molto positiva perché siamo riusciti a completarci a vicenda identificando maggiormente la parte storica rispetto a quella moderna. Per dare il senso dell’evoluzione siamo partiti dalle mie lettere con toni di grigio che rappresentano la storia di questo luogo e un tributo a quello che è stato questo edificio. Direi che ci completiamo. L’unione di due artisti ha dato qualcosa in più al significato integrale dell’opera».
Andrea Crea. «Abbiamo già lavorato insieme in altre occasioni ed è importante avere un’intesa dal punto di vista personale e al tempo stesso trovare un punto in comune e una condivisione del progetto».
Cosa rappresenta questa scritta?
Seacreative. «La parte iniziale in grigio vuole ricordare la storia di questo luogo ed essere un omaggio agli ingegneri fratelli Macchi che hanno fondato l’azienda. Il personaggio infatti tiene in mano un aereo. È facilmente riconoscibile anche la torre dell’acqua che determina il profilo dell’edificio».
Andrea Crea. «La scritta “rigenerazione” si conclude con la mia parte a colori che rappresenta lo sguardo verso il futuro. Ci sono dettagli della natura, ma anche il gioco dei bambini. Da una tecnica più tradizionale a pennello di passa all’uso più “moderno” della bomboletta spray».
Perché la scelta di lavorare per strada e usare il muro per esprimere la propria creatività?
Seacreative. «Ho sempre dipinto per strada e quello che solitamente si cerca è un luogo il più visibile possibile. In Varese questa strada è molto frequentata. L’idea del lavoro è nata insieme all’associazione di WgArt.it su un ipotetico riutilizzo dello spazio. Quindi abbiamo pensato di dare un omaggio al passato con uno sguardo al futuro usando i personaggi che più ci distinguono. In questo caso la parola diventa completamento della figura».
Andrea Crea. «Quello che più mi interessa è che una cosa vecchia e crepata riprende vita. Conoscevo poco la storia di questa azienda. L’ho studiata in occasione di questo lavoro. Inoltre, sembra una coincidenza, ma mi sono da poco trasferito a Venegono e la nuova azienda è praticamente dietro casa mia».
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