Il leghista Candiani in Senato: “Attenzione alle sinistre che vogliono infiammare le piazze”
Il senatore della Lega, eletto rieletto alle elezioni del 25 settembre 2022, ha tenuto un discorso di 5 minuti sottolineando l’importanza del dato elettorale e ribadendo l’importanza di autonomia e sovranità
Un discorso che fa già discutere quello di Stefano Candiani, 50 anni, ex sindaco di Tradate e senatore della Lega rieletto nelle elezioni del 25 settembre 2022.
Dopo aver ribadito l’importanza del voto che «ha dato una grande legittimità popolare, cosa non scontata visti gli ultimi anni», e dopo non aver risparmiato stilettate al Pd («finalmente dopo i tecnici, i 5 Stelle, il Pd non è più al Governo dopo esserci stato anche se perdeva le elezioni»), Candiani ha attaccato le “sinistre di piazza”.
«Troveremo ostacoli, sia per la congiuntura economica, sia perché nel Paese c’è una sinistra rancorosa, piena di pregiudizi, che cercherà di infiammare la piazza fuori dall’Aula – ha detto Candiani in Aula a Palazzo Madama -. Dovremo disinnescare qualsiasi circostanza che porti conflittualità, i problemi si risolvono con responsabilità, mettendosi al tavolo. Anche a livello europeo la sinistra può mettere in difficoltà il nostro Governo, serve lavorare per fare dell’Italia una parte del convoglio di testa del treno europeo, non un vagoncino».
«C’è un’enorme aspettativa grazie al grande peso elettorale che gli elettori ci hanno attribuito, ci è richiesto di governare con equilibrio: gli italiani sono stressati da una politica che non dà risposte, senza visioni ideologiche che hanno fermato lo sviluppo del Paese, senza voler tirare in là i problemi, con pragmatismo, con le riforme che servono nella scuola, luogo non solo di occupazione, ma formazione», ha aggiunto.
E ancora: «La sovranità non è solo da applicare all’alimentazione, ma in tutti i campi dove è possibile applicarla. L’autonomia non è un valore aggiunto solo per l’interno, ma anche verso l’esterno. Dobbiamo ricostruire autonomia a livello energetico, soprattutto, ma non solo. I nostri elettori si sono espressi in maniera inconfondibile: hanno deciso chi deve governare. In bocca al lupo presidente Meloni».
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