Sono 84 i comuni varesini che accolgono le DAT, il testamento biologico
L'Associazione Luca Coscioni ha fatto il punto sull'applicazione della legge sulle disposizioni del fine vita. A Varese il numero maggiore di testamenti depositati
![seconda testamento biologico](https://www.varesenews.it/photogallery_new/images/2009/03/seconda-testamento-biologico-308712.610x431.jpg)
Sono 84, in provincia di Varese, i comuni che accolgono le DAT ( le disposizioni anticipate di trattamento). Si tratta tratta del 60,87% degli enti locali varesini.
La fotografia è stata fatta dall’Associazione Luca Coscioni che ha richiesto aggiornamenti sui testamenti biologici depositati presso le anagrafe dei singoli municipi.
Nel Varesotto, su una popolazione residente di 691.302 abitanti, sono 4312 le Dat depositate di cui 4176 inviate alla banca dati ( una ogni 135 abitanti).
Il primato spetta al comune di Varese che ha raccolto 690 DAT, seguito da quello di Busto Arsizio con 538, a Gallarate 227 e a Saronno sono 217. Fanalino di cosa Agra con una sola DAT mentre Marzio, Tronzano e Brusimpianio non hanno ricevuto alcuna dichiarazione.
L’Associazione Luca Coscioni ha voluto fare il punto dell’applicazione della legge promuovendo un accesso agli atti generalizzato, chiedendo a 5.139 (pari al 65% del totale) comuni quante DAT sono state ricevute dall’entrata in vigore della legge a oggi e quante di queste sono state trasferite alla Banca dati nazionale.
Negli oltre 3700 Comuni che hanno risposto, risultano essere state depositate 171.492 DAT (l’indagine non tiene conto di quelle depositate dai notai e presso le strutture sanitarie). Più di una DAT ogni 10 non è ancora quindi stata registrata con gravi ritardi soprattutto in Liguria (64,2%% di inserimenti), Sicilia (68,7%), Calabria (69,8%), Puglia (74,7%) e Sardegna (64,4%). La Banca dati nazionale, prevista dalla legge di bilancio 2018, è istituita presso il Ministero della Salute e ha la funzione di raccogliere le DAT, garantirne il tempestivo aggiornamento e assicurarne la piena accessibilità.
«A livello istituzionale non è mai stata condotta alcuna campagna informativa sul tema e anche in questo caso, come già accade in tema di suicidio assistito, tocca a una piccola associazione sostituirsi allo Stato nel garantire alla popolazione diritti civili fondamentali – dichiarano Filomena Gallo e Marco Cappato, segretario nazionale e tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni – Particolarmente gravi i dati che abbiamo ottenuto circa il mancato inserimento delle DAT nella Banca dati nazionale. A più di una persona su 10 tra quelle che hanno depositato le DAT, senza questo inserimento non è garantito il rapido rispetto delle proprie volontà, con picchi negativi del 40% di mancati inserimenti in alcune Regioni. Un malfunzionamento dovuto alla mancata formazione del personale da parte dei Ministeri competenti».
Per questo l’Associazione Luca Coscioni ha dato vita al Numero Bianco sul Fine Vita (06 9931 3409), con cui quotidianamente e grazie all’aiuto di volontari adeguatamente formati risponde alle chiamate della cittadinanza che ricerca informazioni su DAT, cure palliative e suicidio medicalmente assistito in Italia.
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