L’Eremo di Santa Caterina in classifica tra “I luoghi del cuore”: “Servono le firme di tutti”
Il luogo si aggiudica un 50° posto nazionale e un 9° posto nella classifica della sola regione Lombardia, le votazioni sono aperte fino al 15 dicembre
L’Eremo di Santa Caterina del Sasso di Leggiuno è uno dei luoghi più amati e visitati sul Lago Maggiore. Incastonato nella roccia, richiama ogni anno migliaia di visitatori offrendo loro un panorama unico, a picco sull’acqua, oltre alla possibilità di vedere la cappella dedicata alla Santa Caterina d’Egitto e una struttura affascinante. Oggi è nella classifica de I Luoghi del Cuore, con oltre 2500 voti, e l’idea dei promotori della candidatura è quella di restaurare uno dei suoi affreschi più belli.
«L’Eremo è il luogo del cuore di tanti Varesotti e non solo – sottolinea Giulia Pozzi, collaboratrice della Società Patrimoniale che ha in gestione i servizi di accoglienza e bigliettazione dell’Eremo -. Effettivamente la maggior parte delle persone che viene qui in visita “ci lascia il cuore” e quindi, a inizio giugno (parecchio tempo dopo il lancio), abbiamo pensato di candidarlo tra i Luoghi del Cuore per il Censimento promosso dal FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano. L’idea è nata da due motivi principali, che sono poi anche gli obiettivi che ci piacerebbe raggiungere con un eventuale progetto e risposta al bando che il FAI lancerà con l’inizio del 2023, e cioè, avviare un progetto di restauro e messa in sicurezza di uno degli affreschi più belli e curiosi di tutto l’Eremo che stiamo perdendo: la cosiddetta Danza Macabra. Si trova sotto le arcate del conventino ed è una tipologia di affresco “insolita” di cui pian piano si sta perdendo colore e tratto. È stato strappato e restaurato negli anni ’70 dai Musei Civici di Varese per volere della Provincia ma, ad oggi, delle 15 scene iniziali resta poco e si rischia di perdere anche questo».
Inoltre, continua Pozzi: «L’altra idea è legata a un progetto di valorizzazione attraverso un tipo di divulgazione inclusiva che possa parlare a tutti i visitatori del sito, ipovedenti e non vedenti compresi, prendendo ispirazione dalla nuova definizione di museo data pochi mesi fa da Icom che prescrive il museo come istituzione “accessibile e inclusiva, promotrice di diversità e sostenibilità” e capace di operare e comunicare “eticamente e professionalmente e con la partecipazione delle comunità, offrendo esperienze diversificate per l’educazione, il piacere, la riflessione e la condivisione di conoscenze».
La raccolta firme è sostenuta in prima linea dalla Società che gestisce i servizi di accoglienza con il prezioso aiuto e supporto del Comune di Leggiuno e soprattutto dell’Assessorato alla Cultura e dell’associazione Lezedunum che sta aiutando portando i moduli di raccolta firme ad ogni incontro o evento. La raccolta è stata ed è sostenuta anche dalle Delegazioni FAI di Valcuvia Luino e Verbano Orientale e dalla vicina Delegazione di Varese. «Abbiamo scritto ai tanti Istituti Comprensivi del territorio e ai dirigenti scolastici dal Lago Maggiore a Varese, primo fra tutti l’Istituto Comprensivo Frattini di Caravate, e non solo per chiedere anche il supporto delle scuole con le loro firme e speriamo rispondano al nostro appello», e conclude: «Il 15 dicembre si avvicina e la strada da fare è ancora tanta e 2500 firme non bastano. È il caso di dirlo: per avere un Eremo di e per tutti servono le firmi di tutti. Purtroppo tante firme raccolte questa estate attraverso i moduli sono andate perse per vari motivi e questo lascia un po’ l’amaro in bocca, ma stiamo continuando a lavorare e un 50° posto nazionale e 9° posto nella classifica della sola regione Lombardia lasciano ben sperare e danno la giusta carica per proseguire. Ad oggi non abbiamo ancora deciso e non possiamo dire quale dei due progetti perseguiremo: ad ora l’attenzione va al censimento e al raccogliere quante più firme possiamo e riusciamo e riconoscere ufficialmente l’Eremo come luogo del cuore e, a censimento chiuso, toccherà poi all’Ente Provincia di Varese in qualità di proprietaria del luogo fare la sua (indispensabile) parte».
Qui il link per votare l’Eremo di Santa Caterina del Sasso tra I Luoghi del Cuore del Fai.
L’EREMO DI SANTA CATERINA DEL SASSO, LA STORIA
È un luogo dal fascino antico l’Eremo di Santa Caterina, in cui natura, arte e storia si fondono alla roccia del Sasso Ballaro cui è aggrappato, come silenzioso guardiano delle acque del Lago Maggiore. La tradizione vuole che l’Eremo sia stato fondato dall’avido mercante Alberto Besozzi che, scampato ad un naufragio durante la traversata del lago grazie alle preghiere rivolte a Santa Caterina d’Alessandria, decise di ritirarsi su quel tratto di costa e condurvi vita da eremita. Lì il Beato, dopo aver salvato i paesi circostanti dalla peste, fece edificare una cappella dedicata alla Santa Caterina d’Egitto, ancora visibile sul fondo della chiesa. La cappella, che risale alla fine del XII° secolo, fu presto affiancata da altre due chiese, quella di Santa Maria Nove e quella di San Nicola o Nicolao, protettore dei naviganti e la cui esistenza è certa a partire dal XIV° secolo. Dopo un primo periodo durante il quale vi soggiornarono i Domenicani, dal 1314 al 1645 guidarono l’Eremo i frati del convento milanese di Sant’Ambrogio ad Nemus, sostituiti poi dai Carmelitani di Mantova fino al 1770. Importante è il miracolo degli inizi del XVIII secolo, quando cinque enormi massi “ballerini” precipitarono sull’antica chiesa, ma restarono incastrati nella volta di una cappella, senza causare gravi danni e rimanendo sospesi per quasi due secoli, fino al 1910 e ritrovati poi miracolosamente a terra. Dal 1970 l’Eremo è proprietà della Provincia di Varese che lo ha restaurato ed è stata capace di unire l’anima religiosa e sacra a quella museale, rendendolo meta irrinunciabile del turismo nel varesotto. Ha ospitato prima una comunità domenicana, poi, sino al 2018 è stato retto dagli oblati benedettini e dalla primavera 2019 la gestione religiosa dell’Eremo è affidata alla Fraternità Francescana di Betania.
Un giro a piedi di 18 km attorno all’Eremo di Santa Caterina del Sasso
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