Il coraggio di Marcora, l’ex partigiano Dc che voleva libertà e sviluppo
A Inveruno un convegno e una mostra ricordano "Albertino": animatore della corrente La Base, fu combattivo ministro dell'agricoltura e padre della prima Legge sull'obiezione di coscienza
«La politica del coraggio» è il titolo con cui a Inveruno viene ricordato, a cento anni dalla nascita a Inveruno, il 28 dicembre 1922, Giovanni Marcora. Partigiano, fondatore della sinistra Dc negli anni in cui il partito si spostava verso destra, ministro capace di scelte moderne.
Il titolo è l’omaggio a un tratto caratteristico della storia di Marcora, a partire dall’esperienza da partigiano con il nome di battaglia “Albertino”: poco più che ventenne aderì subito alla Resistenza, fino a diventare vicecomandante del Raggruppamento Alfredo Di Dio, che riuniva le brigate di montagna in Ossola e quelle di pianura intorno a Inveruno e Cuggiono.
Dentro alla Democrazia Cristiana, nel Dopoguerra, fece scelte che sembravano di minoranza: «Il 27 settembre 1953 fondò La Base contro le derive centriste-destrorse del partito» ricorda Gianni Mainini, del Centro Studi che promuove il convegno a Inveruno. La Base nacque – dice il nome – dalla base dei militanti, nacque nell’ambiente della Dc del Milanese, in autonomia (che Marcora rivendicava anche rispetto al successivo, principale sostenitore, Enrico Mattei).
Dal 1958, da segretario provinciale di Milano, contrastò lo spostamento a destra dei governi a guida democristiana, nella fase che ebbe il suo culmine con il governo Tambroni. Erano anni in cui la Dc a Milano inaugurava – in controtendenza con quanto accadeva a Roma – le prime esperienze di centrosinistra, di alleanza con il Psi, che anticipavano il futuro governo Moro.
La prima Legge sull’obiezione di coscienza
Ripercorrere la storia di Marcora significa anche riconoscere il ruolo che ebbe una parte della Democrazia Cristiana nell’accogliere le istanze dell’Italia che cambiava, chiedeva più modernità, non solo economica.
Eletto al Senato nel 1968, ebbe il coraggio di affrontare nodi relativi alla libertà individuale, tema tutt’altro che scontato nella Italia di allora: «Nel 1972 sua fu la prima legge in Italia sulla obiezione di coscienza». Erano anni in cui gli obiettori erano visti come dei pavidi, sostenuti solo da una parte del mondo cattolico e dai socialisti (e guardati con poca simpatia anche dal Pci fedele all’idea di “esercito di popolo”), Marcora da ex partigiano aveva riconosciuto il valore della scelta individuale e riuscì a costruire un fronte favorevole, anche se la Legge disponeva un servizio civile di otto mesi più lungo rispetto a quello militare.
Se oggi spesso le carriere politiche trovano a Roma il loro approdo definitivo, Marcora rimase anche legato al suo territorio: pur impegnato al Senato, nel 1970 si candidò anche a sindaco di Inveruno, in un momento di difficoltà della Dc locale.
Marcora ministro dell’agricoltura
Da ministro dell’agricoltura Marcora dal 1974 al 1980, fece scelte di modernizzazione: decentralizzò le politiche agricole, delegando le neonate Regioni, lavorò «a una Legge sulla cooperazione –approvata postuma nel 85 – poi copiata a livello comunitario». Si oppose anche al tentativo Usa di ampliare la lista dei prodotti ammissibili nell’allora Comunità Economica Europea.
«Secondo Cossiga era l’unico che sapeva tener testa al cancelliere tedesco Schmidt e posso confermarlo» racconta ancora Gianni Mainini. «Diceva “io i tedeschi li ho già combattuti nella Resistenza».
Il convegno su Giovanni Marcora
Per ricordare la figura di Marcora, il Comune di Inveruno ed il Centro Studi Marcora hanno scelto come momento la 415^ edizione dell’Antica Fiera di San Martino, momento profondamente legato alla vocazione agricola di un pezzo di Lombardia.
Il convegno si terrà sabato 12 novembre 2022 alla Biblioteca di Inveruno, sala Virga, a partire dalle 9.30. Partecipano la sindaca Sara Bettinelli, Gianni Mainini, Gianni Borsa, Mariapia Garavaglia, Patrizia Toia.
A seguire ci sarà l’apertura della mostra “Giovanni Marcora, la politica del coraggio” e l’inaugurazione della Fiera.
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