“La rinascita della Chiesa di Abbiate è un’opportunità in più per sentirci accolti, capiti e amati”

Grande partecipazione per i due giorni di iniziative per presentare, insieme ai tecnici, i lavori che hanno portato al rifacimento del tetto, delle vetrate, delle decorazioni e dell'affresco presente nella chiesa

Chiesa di Abbiate, la presentazione del restauro

Un concerto e un incontro pubblico in chiesa ad Abbiate Guazzone per festeggiare i lavori eseguiti negli ultimi anni nella Chiesa santi Pietro e Paolo. Lavori di conservazione e restaurato che hanno coinvolto la parte architettonica e artistica della struttura, sostenuti dalla Parrocchia del Santo Crocifisso con il supporto del Comitato di cittadini. Lo stesso comitato che nei giorni di 26 e 27 novembre ha organizzato, proprio in chiesa, due iniziative: sabato 26 con il concerto dei cori Santa Cecilia e Sant’Anna che si sono esibiti con musiche di Bach, Beethoven, Mozart, Alain, Chaplin, Queen, diretti dal Maestro Davide Antonio Rizzo; e domenica 27 novembre, sempre in Chiesa, con uno speciale incontro “Con il naso all’insù”, ovvero una spiegazione dei lavori effettuati con la voce delle persone che ci hanno lavorato, dal tetto agli affreschi e decorazioni. 

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A introdurre l’incontro di domenica pomeriggio è stato il parroco cittadino, don Fabio Turba: «Quanto avvenuto con il restauro di questa chiesa rientra nel linguaggio della fede. Non è stata solo un’esperienza manuale, ma anche un linguaggio di fede – ha raccontato don Fabio -. Quando mi avete accolto come parroco vi avevo detto che questa chiesa mi ricordava quella di Cornaredo dove ha lavorato lo stesso autore di questo affresco. Nella chiesa di Cornaredo, proprio nella zona presbiteriane, c’erano due affreschi: uno sulla parte sinistra raffigurava Gesù che accoglieva i bambini a sé; sull’altra parete era rappresentata la stessa scena presente nell’affresco della chiesa di Abbiate, ovvero il momento in cui Cristo incontra l’umanità sofferente, che vediamo in tante sue caratteristiche».

«È giunto il momento di inaugurare questo lavoro dopo un momento di sofferenza come la pandemia che ha toccato tutti, adulti, anziani, bambini – ha proseguito Don Fabio -. Questo affresco oggi ci dice che c’è comunque la presenza di Cristo, ci piace pensare che così lui sia presente in ogni momento della nostra vita. La vita è pesante, a volte per fatiche fisiche, a volte per altre tipologie di fatiche. Questa immagine, questo affresco, dopo questo importante restauro, diventerà un’opportunità in più per sentirci accolti, capiti e amati». 

Davide Locorotondo, a nome del comitato di cittadini, ha poi illustrato il percorso che ha portato, fin dal 2018, al risultato che oggi tutti possono vedere: «Il coinvolgimento della Curia e della Sovrintendeza alle Belle Arti ci ha portato a seguire degli iter burocratici molto lunghi. Se a volte sembrava tutto fermo era solo per poter fare tutti i lavori a regola d’arte, come li vedete oggi. Infatti, fin dal tetto, un cantiere che ha impiegato diversi mesi, non è stato tolto nulla, ma è stato tutto rinforzato è consolidato. Persino le tegole non sono state buttate, ma tolte e rimesse dopo aver rinforzato la parte strutturarle, grazie all’intervento coordinato dall’architetto Arricobene». 

Dopo un saluto di Don Gianni Cazzaniga, ex parroco della città sotto cui sono iniziati e conclusi i lavori, sono intervenuti anche la restauratrice Chiara Colombo, accompagnata dal collega Gianvittorio Pontiroli, che ha illustrato il lavoro fatto sulle decorazioni e sugli affreschi, oltre a raccontare nel dettaglio cosa rappresenta l’affresco: «L’opera d’arte, denominata per molto tempo “il miracolo del cieco nato” è in realtà la rappresentazione dei principali miracoli narrati dai Vangeli. Alcuni documenti dell’Archivio storico parrocchiale e la firma apposta sul dipinto stesso consentono di identificare il 1912 come anno di realizzazione dell’affresco. Cercando informazioni riguardo l’autore del dipinto abbiamo scoperto come il “nostro” affresco sia fratello di un altro dipinto praticamente identico eseguito dal Beghè nel 1894 sulla volta della chiesa prepositurale di Inzago».

Di seguito, nelle immagini, l’affresco e le figure rappresentate: 

  1. La vedova di Naim e il figlio morto
  2. L’emoroissa
  3. Il paralitico
  4. La figlia di Giairo
  5. La Maddalena
  6. Il cieco nato
  7. L’indemoniato di Gerasa
  8. Gesù
  9. Pietro e Giovanni
  10. Isaia
Chiesa di Abbiate, la presentazione del restauro
Chiesa di Abbiate, la presentazione del restauro

Manuel Sgarella
manuel.sgarella@varesenews.it

 

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Pubblicato il 29 Novembre 2022
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