Si è spento Ovidio Cazzola, 91 anni di amore per Varese
Architetto laureato al Politecnico di Milano nel 1958 e con studio a Varese, è nato e vissuto nella città giardino, di cui ha a lungo studiato la struttura urbanistica e ha restaurato monumenti. È stato in piena attività fino a pochi giorni fa

Si è spento Ovidio Cazzola aveva 91 anni. Architetto laureato al Politecnico di Milano nel 1958 e con studio a Varese, è nato e vissuto nella città giardino, di cui ha a lungo studiato la struttura urbanistica e ha restaurato monumenti, ed è stato in piena attività fino a pochi giorni fa: fino, più precisamente, al suo ricovero per emorragia cerebrale, il malore che gli è stato fatale.
La sua vita è stata quella di un appassionato “costruttore di città” non solo nel senso professionale ma anche sociale: è stato infatti assessore del Comune di Varese dal 1964 al 1970 e consigliere comunale dal 1970 al 1975 e dal 1992 al 1997. In quest’ultima consigliatura è stato anche vice presidente della Commissione urbanistica. Nell’associazionismo, ha ricoperto il ruolo di presidente del Rotary Varese nel 2001-2002 ed è stato presidente della sezione di Varese di Italia Nostra per dieci anni, dal 1993 al 2003
È stato presidente dell’Ordine Architetti della Provincia di Varese dal 1983 al 1987 e presidente della Consulta regionale degli Ordini architetti, nonchè presidente del Consiglio di Disciplina dell’Ordine Architetti di Varese dal 2014. Aveva appena festeggiato i 60 anni di iscrizione all’Ordine: il suo premio gli è stato attribuito dall’Ordine degli architetti nella serata del 6 dicembre.
Per la casa editrice Macchione ha scritto il libro “Varese, la costruzione della città – Storia e possibile futuro” e non ha mai smesso di pensare alla sua città, e a uno dei suoi progetti più caparbiamente perseguiti: quello di valorizzare e riqualificare il castello di Belforte, progetto che – ora che ha ricevuto i finanziamenti governativi – stava peraltro concretamente elaborando.

Il Rotary Varese gli ha attribuito nel 2017 il premio Paul Harris Fellow, nel nome del fondatore che, oltre un secolo fa, diede vita al Rotary international con una motivazione che racconta in breve la storia della sua vita: “Innamorato della nostra Varese, non si rassegnerà mai al suo degrado, e continuerà a spronarla con spirito combattivo e mai sterilmente polemico, incarnando così alla perfezione l’auspicio rotariano ad una vita migliore per la comunità”.
I funerali si svolgeranno nella chiesa di Biumo Inferiore venerdì 9 dicembre alle 15.30.
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