A Luino gli addetti ai lavori dibattono sulla scuola dell’infanzia statale fra anomalie e necessità
Questo e molto altro quello che è emerso nel dibattito pubblico di oggi all'I.C.S "B.Luini". Sul piatto la possibilità di formare un Tavolo di lavoro con le 5 scuole paritarie del territorio per discutere del piano integrato 0-6 anni
Sabato 10 dicembre si è tenuto, presso l’Aula Magna dell’I.C.S “B.Luini” di Luino, un dibattito pubblico sul tema della scuola dell’infanzia statale e di una sua possibile apertura. Il tema, presente nel programma elettorale dell’attuale amministrazione comunale e argomento di quelle passate, ha creato un’interessante confronto tra i presenti e l’Istituto I.C.S, promotore dell’incontro.
Appurato fin da subito che «oggi le prerogative per aprirla non ci sono», come ha spiegato la dirigente scolastica Chiara Grazia Galazzetti «in quanto depositaria delle esigenze di alcune famiglie in merito», l’incontro è servito a dare una visione più ampia di quelle che sono le esigenze e le interrogazioni del territorio e dei suoi cittadini.
«Come si evince dalle indicazioni nazionali del 2012, la scuola si deve porre come presidio di vita democratica e civile, come luogo aperto, anche in senso fisico, dove si può liberamente dialogare su alcune tematiche molto importanti che riguardano l’istruzione e l’educazione dei nostri bambini e ragazzi. Noi oggi siamo qui per loro, i futuri cittadini» ha introdotto la dott.ssa Galazzetti.
A partire da questa premessa la dirigente scolastica ha poi illustrato le linee pedagogiche del piano integrato 0-6 «quel segmento di educazione e istruzione che dovrebbe occuparsi dei bambini dalla nascita ai 6 anni. Un decreto (65 del 2017) da cui derivano poi le più recenti linee guida che dicono come e perché si dovrebbe ragionare su un sistema integrato. Linee guida che parlano chiaro rispetto ai diritti dell’infanzia: tutti i bambini e le bambine devono avere pari opportunità» ha continuato la dott.ssa Galazzetti. Ed è in questo “segmento” che si inserisce l’eventuale opportunità di aprire una scuola statale dell’infanzia sul territorio di Luino.
A tal proposito la dirigente riportando le indicazioni ministeriali ha sottolineato che la frequenza della scuola dell’infanzia statale è gratuita mentre quella della scuola dell’infanzia paritaria richiede il pagamento di una retta. «Non tenendo ovviamente conto dei buoni pasti o dei servizi come il pre e post asilo che sono a carico delle famiglie. Ciò che è davvero imprescindibile è garantire la continuità tra un grado e l’altro. Solo così riusciremo ad aiutare i nostri bambini, a farli crescere e maturare. Citando anche le linee pedagogiche ministeriali – ha aggiunto la dott.ssa Galazzetti – “La scuola e in particolare il sistema educativo 0-6 necessitano di attenzioni continue, investimenti economici e culturali, scelte politiche, amministrative e pedagogiche”».
Con dati alla mano si è poi passati dal “globale” al “locale” interrogandosi sul perché a Luino, cittadina di quasi 15mila abitanti, non c’è una scuola dell’infanzia statale. Altro argomento caldo di confronto tra i presenti è stato anche l‘assenza al dibattito dell’attuale amministrazione comunale.
«Già un anno fa avevamo iniziato con loro un percorso di “fattibilità” e confronto, i locali sono stati individuati all’interno del nostro Istituto e per esempio grazie a risorse provenienti dal PNRR si poteva pensare di arredarli. Le cose però attualmente si sono evolute diversamente – tiene a sottolineare la dirigente scolastica -. Basandoci su alcuni dati forniti dall’amministrazione comunale mediamente ogni anno sono circa 90 i bambini in età per iniziare l’asilo. Sempre statisticamente il 30% di questi non si iscrive alle paritarie della città, nonostante sia indubbio la qualità del loro lavoro. Il 50% di questi ultimi poi migra nei territori limitrofi per iscriversi a scuole statali, come ad esempio a Germignaga, Mesenzana o Grantola, mentre l’altro 50%? Sta a casa? Con la mamma? Con i nonni? Questi sono i bambini invisibili che non entrano nel circuito a 3 anni ma lo faranno a 6 e a prescindere da tutto saranno svantaggiati perché non avranno avuto la possibilità di acquisire quell’autonomia fondamentale che una scuola dell’infanzia ti dà. Queste mie riflessioni – ha continuato la dirigente scolastica Galazzetti – sono del tutto trasversali. La mia scuola è un luogo neutrale che si occupa di tutti i bambini, nello stesso modo».
Aperto il dibattito a prendere la parola è stata poi Barbara Rossi, presidente dell’Avasm-Fism Varese, che ha sollevato il tema fondamentale della collaborazione tra le due realtà, statale e paritaria. «Allo stesso tempo però – ha tenuto a sottolineare Rossi – la realizzazione di questo progetto non deve andare a discapito delle scuole paritarie. In questo discorso rientra anche il diritto al lavoro e l’apertura di una scuola dell’infanzia statale a Luino potrebbe mettere in pericolo i posti di lavoro dei dipendenti delle scuole paritarie. Per questo sarebbe bene riuscire a trovare spazi di ascolto e confronto e far sì che le due realtà non entrino in leale competizione». La dirigente scolastica, d’accordo sulla necessità di collaborare, ha aggiunto che «è chiaro che la competizione dovrebbe essere leale ma ad oggi comunque questa condizione sussiste perché la scuola dell’infanzia statale non c’è».
E’ poi intervenuto il dottor Paolo Barassi, coordinatore di “Maria Ausiliatrice”, l’unica scuola che attualmente garantisce un percorso di crescita dagli 0 ai 13 anni, che ha proposto la creazione di un Tavolo di Lavoro per ragionare insieme sul tipo di pedagogia da portare avanti, per concordare insieme una continuità e un dialogo costruttivo tra le realtà delle infanzie presenti e l’I.C.S.
Concorde con quanto proposto la dirigente scolastica, dopo gli ultimi interventi, ha in ultimo lasciato spazio al racconto dell’ottima esperienza della scuola dell’infanzia statale di Brezzo di Bedero da parte del sindaco Daniele Boldrini e concordato con i presenti rappresentanti delle scuole paritarie del territorio di costituire al più presto uno spazio di incontro e confronto sul piano integrato 0-6 anni.
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