Il futuro della persona affetta da malattia di Parkinson passa anche dall’intestino
Il Dr. Giovanni Albani, neurologo del il Gruppo Le Terrazze, spiega la relazione tra microbiota intestinale e degenerazione neurologica e la rilevanza sia in termini di prevenzione che di miglioramento sull’evoluzione clinica
Microbiota intestinale: verso una rivoluzione degli approcci clinici
Forse non tutti sanno che il tratto gastrointestinale è abitato dalla più larga comunità di batteri presenti nel nostro corpo. Sono infatti nell’ordine di trilioni i microbi che formano il cosiddetto microbiota intestinale, normalmente implicato nella regolazione di molte funzioni fisiologiche come rinforzare il sistema immunitario, partecipare all’assorbimento degli alimenti e dei farmaci, proteggere dall’attacco di batteri patogeni.
Una sempre più crescente letteratura scientifica ha dimostrato un’interazione tra il microbiota intestinale e molti organi del nostro corpo, come l’apparato respiratorio, la pelle ed il sistema nervoso, giungendo alla conclusione che esso può rappresentare il fattore chiave nella patogenesi e nell’evoluzione di numerose malattie. Da questi studi sono nate numerose proposte e strategie per per manipolare il microbiota intestinale, dall’intervento nutrizionale fino al trapianto fecale. «Questo perché il futuro della medicina può essere probabilmente influenzato dalla qualità del nostro microbiota, e identificarlo nel migliore dei modi è una sfida intrigante e fondamentale» spiega il Dr. Giovanni Albani, Neurologo del il Gruppo Le Terrazze, che aggiunge: «oggi possiamo conoscere con precisione, a partire da un semplice campione fecale, quali famiglie batteriche prevalgono nell’intestino e decidere quindi, in caso di disbiosi, quale intervento dietetico correttivo impostare. Ma non solo: questo approccio può avere una potenziale rilevanza anche per la malattia di Parkinson, sia in termini di prevenzione che di miglioramento sull’evoluzione clinica».
Microbiota Intestinale e prevenzione Malattia di Parkinson
Le recenti scoperte sul microbiota intestinale hanno aperto infatti a una potenziale rivoluzione negli approcci clinici alla Malattia di Parkinson.
La Società Internazionale di Studio dei Disordini del Movimento ha identificato alcuni sintomi prodromici (apparentemente aspecifici) come la stitichezza e la perdita dell’olfatto come fattori di rischio che si possono presentare molti anni prima dei sintomi motori tipici della Malattia di Parkinson (tremore, rallentamento motorio, rigidità disturbi del cammino). «Questi sintomi rappresentano l’iniziale disfunzione di centri nervosi che regolano anche le attività gastrointestinali e che cominciano a degenerare molti anni prima che si manifesti la malattia. Tali dati supportano anche una delle teorie più accreditate degli ultimi venti anni (Teoria di Braak) sulla genesi della Malattia di Parkinson, secondo cui la neurodegenerazione, prima di propagarsi ai neuroni dell’encefalo, parte dapprima dai neuroni che regolano la motilità automatica intestinale».
La Teoria di Braak si basa su dati di autopsie su pazienti affetti da Parkinson deceduti in fase precoce di malattia, scoprendo che all’interno del neurone del plesso gastrointestinale sono presenti segni degenerazione come i cosiddetti Corpi di Lewy, ovvero accumuli di proteine tra cui l’Alfa-synucleina, una proteina molto importante per la regolazione delle attività cellulari. «Si ipotizza che all’interno dell’intestino, già molti anni prima della malattia, si realizza un processo infiammatorio che conduce alla disattivazione della Alfa-synucleina conducendo infine alla degenerazione del neurone dopaminergico».
Microbiota Intestinale e miglioramento dell’evoluzione clinica nella Malattia di Parkinson
Il farmaco di prima scelta per le persone affetti da malattia di Parkinson è dalla fine degli anni sessanta la L-dopa. Tuttavia, solo il 10% della dose che il paziente ogni volta assume, raggiunge il cervello, mentre il resto si disperde in fase di assorbimento intestinale, a seguito di un alterato microbiota. Da un’analisi della letteratura si è scoperto infatti che in questi pazienti prevale soprattuto la famiglia batterica del Lactobacillus che si alimenta anche di L-dopa.
«Presso le strutture Le Terrazze l’identificazione del microbiota intestinale in questi pazienti è associata ad un approccio multidisciplinare che prevede l’intervento del neurologo, del nutrizionista, del neuropsicologo e del terapista motorio, in modo da impattare a 360° sullo stile di vita del paziente» ci racconta il dr. Giovanni Albani, Neurologo che all’interno del Gruppo Le Terrazze sta portando avanti questo innovativo servizio dedicato.
Ma qual è, in termini pratici, l’iter proposto ai pazienti con questo approccio? «Prima di tutto è fondamentale identificare la tipologia di paziente. Sul fronte della prevenzione, si seleziona la persona clinicamente a rischio di Parkinson, ovvero coloro che manifestano sintomi come riduzione di olfatto, stitichezza cronica e disturbi comportamentali nel sonno. Per chi ha già invece la malattia, l’obiettivo è il miglioramento della sua evoluzione, e quindi si selezionano in particolare pazienti con una risposta terapeutica non ottimale (fluttuazioni delle prestazioni motorie) conseguenza anche di un cattivo assorbimento intestinale. Si arriva quindi al secondo passo: tramite un campione fecale, analizziamo il microbiota intestinale e verifichiamo le alterazioni (famiglie batteriche associate a bassi livelli di catene corte di acidi grassi ed alti livelli di lipopolisaccaridi) rispetto alla popolazione normale. Il terzo step è poi un semplice prelievo di sangue, utile a verificare la presenza di indici di infiammazione cronica . In fine, proponiamo al paziente una strategia dietetica, di attività fisica e specifiche modifiche di qualità di vita in grado di modificare il microbiota intestinale».
Il servizio è già a disposizione dei pazienti presso il Poliambulatorio Le Terrazze di Varese. Per informazioni è possibile fare riferimento ai contatti sotto riportati.
Poliambulatorio Le Terrazze Varese
Via Medaglie d’Oro 19-29/31 ingresso da Via Mazzini 10, 21100 Varese (VA)
info-poliva@clinicaleterrazze.com – Tel. 0332 1544211
https://poliambulatoriovarese.it
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