Pullman sovraffollati: il giornale del Liceo Cairoli racconta le difficoltà e lancia un appello per il cambiamento

L'articolo pubblicato su Il Resto Dell'Ernesto racconta le quotidiane battaglie per tornare a casa. L'invito a mobilitarsi per cambiare le cose "anche se ora può sembrare utopia"

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Le polemiche, di solito, si concentrano a inizio anno, quando gli studenti devono riprendere le “vecchie” abitudini e salgono sugli autobus per muoversi verso e da scuola. Poi, si dice, “la situazione si assesta”.
Un articolo pubblicato sul giornate del liceo Cairoli “Il Resto dell’Ernesto” spiega in modo efficace le difficoltà quotidiane che i ragazzi devono affrontare per tornare a casa: attese lunghe, sovraffollamento e qualche episodio “sopra le righe”.

Insomma, tutt’altro che normalità. La giovane redattrice auspica un cambiamento, quello che viene richiesto nelle lettere inviate alla società di trasporti senza alcun risultato:

«Dobbiamo essere in molti a chiedere un cambiamento, anche se in questo momento, arrivare a un risultato concreto può sembrare una completa utopia».

Riproponiamo una parte del testo che si può leggere nella versione completa sul Resto dell’Ernesto

«La problematica che ci assilla maggiormente è l’enorme lasso di tempo che intercorre tra la fine delle lezioni e l’arrivo dei mezzi, soprattutto per quanto riguarda gli autobus. Il tempo che perdiamo attendendolo è davvero troppo e viene sottratto inesorabilmente allo studio, appesantendo con ansia snervante le nostre quotidiane preoccupazioni e creandoci altra frustrazione.

È facilmente comprensibile il nostro sdegno quando, dopo un’attesa interminabile, tentiamo di salire, pestando qualche piede ed impiegando tutta la nostra mobilità muscolare per tentare di vidimare la tessera o il biglietto, su un mezzo contenente un numero di persone senza dubbio superiore a quello consentito dalla capienza massima, numero che preclude la nostra sicurezza sanitaria; la strettissima vicinanza con le persone non fa che triplicare la possibilità di contrarre il covid-19, o malattie banali come il raffreddore; non indifferente è anche la pressione psicologica poiché il sovraffollamento non ci permette di muoverci o di respirare correttamente.

Tra una curva e l’altra tentiamo con tutte le nostre forze di mantenere l’equilibrio, per non cadere rovinosamente sull’anziana signora che abbiamo di fronte, rimasta in piedi come noi, non avendo trovato un’ anima pia disposta a cederle il posto. Sono infatti frequenti anche comportamenti scorretti e irrispettosi, tanto da parte di alcuni passeggeri, che non fanno altro che aumentare il disagio degli altri, quanto da parte dell’autista stesso, che non solo non rimprovera gli Unni responsabili del caos, ma condisce la situazione con imprecazionidi ogni tipo.

….

Da parte della società dei pullman, però, non c’è alcuna intenzione di venirci incontro».

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Pubblicato il 20 Gennaio 2023
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