Edward Ravasi, venti giorni per decidere il futuro: “In questo momento sono pronto per correre”
Il 28enne di Besnate era destinato alla China Glory, è rimasto senza squadra ma si è allenato per tutto l'inverno. «Qualche strada si è riaperta: vorrei tornare in gruppo». E nel futuro ha un progetto legato a bici e agricoltura
«Vi dico la verità: in questo momento mi sento pronto per correre e sono convinto che se fossi in gruppo mi vedreste davanti perché sto andando già forte. Mi sono allenato bene, finalmente libero da problemi fisici che in passato mi hanno rallentato. Peccato non avere una squadra». Edward Ravasi ha 28 anni e non vuole che la sua carriera da corridore termini adesso, all’alba di un 2023 che per il momento lo vede disoccupato.
Una condizione che, di certo, cambierà dopo la metà di febbraio o in una direzione o in un’altra: «Mi sono dato una “scadenza”: intorno al 15-20 febbraio prenderò una decisione definitiva nel senso che potrei tornare a correre se ce ne saranno le condizioni, oppure intraprenderò una strada lavorativa sempre nel mondo della bicicletta, ma non in sella».
Ravasi ha trascorso le ultime sei stagioni nel gruppo dei professionisti: i primi quattro anni a fare l’apprendista e il gregario di buon livello nella UAE Emirates, quindi nel World Tour, gli ultimi due con la maglia della Eolo-Kometa dove era approdato con la fiducia di Ivan Basso e la voglia di poter competere da protagonista. Purtroppo, anche a causa di acciacchi e problemi vari, i risultati non sono arrivati: con il contratto in scadenza per Eddy era tutto pronto per una nuova maglia ma – nel ciclismo queste cose accadono – il progetto che lo aveva contattato non è del tutto decollato lasciando lui e altri a piedi.
«Avrei dovuto ricominciare con la China Glory, formazione che era intenzionata a chiedere una licenza Professional (lo stesso livello della Eolo ndr) anche perché oltre al lato cinese della compagine ce n’era anche uno francese forte, con la presenza di due manager come gli ex ciclisti Tjallingii e Moinard. Poi le cose sono cambiate, è stata fatta solo una formazione Continental (il livello inferiore) con un calendario meno importante. Una situazione che si è accavallata con la rinuncia di un altro team professional francese, la B&B, e così in tanti ci siamo ritrovati senza un ingaggio, così anche il “mercato” è diventato più difficile».
In maglia UAE all’Adriatica Ionica RaceSull’orlo dell’addio però, il 28enne di Besnate ha trovato qualche altro appiglio: «Nelle ultime settimane ci sono stati nuovi contatti, sia con squadre minori sia con un paio di Professional e ciò mi stimola, anche perché vorrei, se mai, essere io a dire basta. Qualcosa si è mosso e quindi mi sono preso un po’ di tempo per capire se troverò posto: ripeto, sono in buona forma e già pronto a correre e posso garantire una certa esperienza anche in gare importanti (Ravasi ha corso due Giri e una Vuelta, quattro Lombardia e una Liegi, tra le altre ndr). In inverno mi sono allenato serenamente e il fatto di non avere viaggi e ritiri mi ha permesso di allestire una preparazione personalizzata senza giorni di stop. Ho fatto palestra e cosa a piedi oltre che tutto il lavoro in bicicletta, mi resta solo di avere una maglia».
La fine del rapporto con la Eolo-Kometa non è stata, comunque, burrascosa. «Vero, mi sarebbe piaciuto correre un po’ di più anche nel finale di stagione (il riferimento è alla mancata convocazione per la Tre Valli Varesine ndr), però non ci siamo lasciati male o con contrasti. Questione di scelte come di solito avviene in questi casi, tanto che quando ho capito che non avrei rinnovato mi ero mosso per una nuova sistemazione. Quella che poi doveva essere la China Glory».
Intanto Eddy guarda lontano, a un altro impegno lavorativo sul lungo termine che sarà basato nella sua Besnate dove la famiglia ha sempre gestito un’azienda agricola. «Un progetto che mi frulla in testa da tempo e che sarà legato alla terra e all’agricoltura ma anche, in parte, alla bicicletta. Ho avuto tempo di mettere le basi, poi vedrò quando partirà il tutto: prima però ho ancora voglia di correre ad alto livello».
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