Nuova “tangenziale” a Samarate, candidati a confronto sull’opera. Ma non tutti
Il Comitato Salvaguardia dei Boschi ha messo a confronto più voci, anche se con qualche defezione all'ultimo. Preoccupazione che la nuova strada si traduca poi in una spinta per nuove aree logistiche
Sala piena, a Samarate, per il dibattito organizzato dal Comitato Savaguardia Boschi, che si oppone alla costruzione della “Variante Statale 341”, progetto che toccherebbe la fascia di boschi tra Samarate, le sue frazioni e la vicina Busto Arsizio.
In una fredda sera di lunedì, molti samaratesi (ma anche persone da altre zone del Gallaratese) si sono presentati per il dibattito che si concentrava sull’opera viaria e sulle altre infrastrutture di Malpensa e che metteva a confronto anche più liste per ogni candidato presidente.
Non ha partecipato al dibattito Forza Italia, mentre Giuseppe Licata, di Italia Viva (per Moratti) ha oggi fatto sapere che non è intervenuto «un equivoco»: «Non avevo confermato la mia presenza per un impegno concomitante». L’aspetto interessante è che i due partiti – Forza Italia nel centrodestra per Fontana e Italia Viva nel terzo polo per Moratti – si sono spesi molto per Malpensa e avrebbero potuto animare maggiormente il confronto, portando le ragioni di chi ritiene necessaria una “spinta” alle infrastrutture per l’aeroporto.
Nella serata, va detto, c’è stato a questo punto un relativo accordo nella critica all’opera e anche al contesto di programmazione che è “riassunto” nell’accordo sul Masterplan Malpensa sottoscritto in Regione dai sindaci del Cuv, i nove Comuni intorno all’aeroporto.
Espressione di diversi candidati sindaci, Massimo Uboldi (M5S, per Majorino) Massimiliano Balestrero (Alleanza Verdi Sinistra, per Majorino), Fabrizio Baggi (Unione Popolare, per Ghidorzi) hanno pesantemente criticato non solo l’utilità dell’opera, giudicata inutile e non adeguatamente sostenuta da analisi di traffico, ma un po’ tutta l’impostazione delle opere intorno a Malpensa.
Più complessa la posizione di Roberto Cenci, l’ex Cinque Stelle oggi candidato a sostegno di Letizia Moratti: ha rivendicato la sua coerenza sul piano ambientale, ha detto che Moratti «non ha cambiato neppure una virgola» del capitolo sull’ambiente che ha scritto, ma si è anche visto incalzato dalle domande del pubblico, ad esempio sull’impatto – in termini di consumo di suolo – di un’altra opera prevista, l’ospedale unico Gallarate-Busto di cui Moratti è grande sostenitrice.
Leonardo Balzarini, che oggi è candidato nelle file del Pd ma ha condiviso l’esperienza più a sinistra di Articolo 1, non ha nascosto l’esistenza di sensibilità e sintesi diverse nel suo partito, che ha condiviso la “mediazione” sul Masterplan 2035, con un sofferto via libera dato dai sindaci del Cuv (di cui almeno un paio espressione anche del centrosinistra) in cambio di politiche del lavoro e “compensazioni” che si traducono però in altre opere, tra cui appunto la Variante 341.
L’introduzione della serata è stata affidata ad Alessandro Cenci, del Comitato Salvaguardia Boschi, che ha ribadito il carattere apolitico della mobilitazione samaratese contro la nuova opera viaria. Proprio alla vigilia dell’incontro il Comitato aveva ribadito con un post che il progetto – nei documenti ufficiali – “è finalizzato a collegare l’area nord milanese e il basso varesotto con l’aeroporto di Malpensa e consente anche una connessione dell’hub aeroportuale con le aree centrali ed orientali lombarde tramite il sistema viabilistico pedemontano”, mentre non c’è alcun riferimento al ruolo per la comunità samaratese, che teme che l’opera porti nuovo traffico senza toglierne alla trafficata, attuale 341.
Altro aspetto di preoccupazione – condiviso da più voci – è che la nuova strada si traduca poi in una spinta per nuove aree logistiche: la zona intorno all’aeroporto sta vivendo una fase di particolare pressione (anche se un progetto, a Lonate Pozzolo, è appena stato stoppato in sede di Valutazione Ambientale).
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