Marcello Soprani: “Scuola e lavoro, in Lombardia un dialogo possibile per il futuro dei nostri ragazzi”

Marcello Soprani, consigliere comunale a Cantello e dirigente scolastico dell'Istituto comprensivo Passerini di Induno Olona, si candida con la lista civica che sostiene Letizia Moratti alle elezioni regionali

Da quasi 10 anni dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo Passerini di Induno Olona, Marcello Soprani ha 55 anni, gran parte dei quali trascorsi nel mondo della scuola, prima come insegnante e poi come dirigente. Una professione a cui, fin dalla gioventù, ha affiancato l’attività sociale e politica come amministratore locale nel Comune di Cantello, dove oggi è consigliere comunale di minoranza. E’ candidato al consiglio regionale nella lista civica “Letizia Moratti Presidente”.

Perché ha scelto di candidarsi per la Regione?

Ho sempre avuto l’interesse e la volontà di dare il mio contributo alla vita pubblica e alla buona politica. Nel tempo sono stato consigliere comunale di maggioranza a Cantello, con l’allora sindaco Sinapi, e ora siedo nei banchi della minoranza.  Sento molto l’appartenenza al mio paese e il valore di un impegno che oggi per me si traduce in un’opposizione costruttiva, in un dialogo e in un confronto con la maggioranza, con un unico obiettivo: il bene della comunità. Proveniendo da una formazione e da esperienze giovanili oratoriane, ho fatto fatica a ritrovare negli schieramenti classici del centro-sinistra e del centro-destra un ambito valoriale che rispecchiasse questa mia storia. Poi nel 2020 c’è stato l’incontro con Insieme, una nuova formazione politica che mette al centro i valori del lavoro, della famiglia, della solidarietà e della pace, con un forte richiamo alla Costituzione e alla dottrina sociale della Chiesa, e mi sono trovato “a casa”. Essendo un’organizzazione in crescita, ho avuto modo di dialogare personalmente con i dirigenti regionali e nazionali e di avanzare delle proposte relativamente al mondo della scuola e dell’educazione, apprezzate al punto da divenire coordinatore nazionale del Dipartimento scuola.

Come nasce il sostegno alla presidenza di Letizia Moratti?

Insieme ha scelto di appoggiare Letizia Moratti e per la provincia di Varese ha proposto la mia candidatura per il Consiglio regionale. Devo dire che avendola incontrata più volte e conosciuta personalmente in questo percorso di avvicinamento alle elezioni regionali ho avuto modo di apprezzare la sua competenza e l’attenzione al sociale e anche di stimarla dal punto di vista umano. Quindi ho accettato con entusiasmo la candidatura.

Cosa porterà in Regione Lombardia?

Lavorando da sempre nel mondo della scuola, ho maturate diverse esperienze: prima come insegnante alle elementari e alle medie nelle scuole di Viggiù e Cantello, poi come dirigente a Induno Olona e infine come tutor delle attività di tirocinio alla Cattolica di Milano, un’esperienza molto bella che mi ha dato la possibilità di conoscere e accompagnare tante future insegnanti motivate e preparate. Sicuramente porterò grande attenzione ai temi dell’istruzione e della formazione, pur consapevole che la Regione ha competenze contenute in queste materie, che restano per gran parte di gestione ministeriale.

Sono però convinto che anche la Regione possa lavorare bene in questo ambito e ho lanciato alcune proposte che sono state inserite nel programma di Letizia Moratti. La prima riguarda l’istruzione professionale. Un discorso oggi più che mai delicato, perché la Lombardia non è più l’isola felice di qualche anno fa nel rapporto tra scuola e mondo del lavoro. Abbiamo un problema di dispersione scolastica, c’è uno scostamento preoccupante tra domanda e offerta nel mondo del lavoro, c’è un’emergenza legata ai cosiddetti Neet, ovvero i giovani che non studiano e non lavorano, che in Lombardia sono il 17% nella fascia dai 15 ai 29 anni. Quasi un giovane su 5 quindi si trova in questa condizione. Non possiamo dire che va tutto bene. La mia proposta si basa sul fatto che vada ripensato il discorso dell’orientamento scolastico e sia necessario puntare su una maggiore valorizzazione dell’istruzione tecnico-professionale e degli ITS, gli istituti tecnici superiori che sono ancora poco conosciuti e valorizzati, a vantaggio dei percorsi liceali che, per quanto fondamentali nel quadro della nostra cultura e società, contribuiscono – loro malgrado – all’insuccesso formativo di molto studenti ingaggiati in un contesto di studio non adeguato al loro reale potenziale.

Il secondo aspetto del mio programma si riferisce all’attuazione del Sistema integrato 0-6, un’innovazione per la prima fascia di scolarizzazione prevista dalla legge sulla Buona scuola del 2015. Riguarda le scuole dell’infanzia e i nidi, protagonisti insieme alle famiglie di una rete territoriale che permette di far interloquire tra loro tutti i soggetti, e che ha anche l’obiettivo di avere più posti disponibili per supportare le famiglie, e in particolare le donne. Cosa tra l’altro prevista anche dal PNRR. E’ un tema di cui mi sto occupando direttamente essendo stato nominato presidente del Coordinamento pedagogico territoriale che vede insieme 11 comuni della Valceresio, con Arcisate come capofila. Regione Lombardia si è strutturata con 92 distretti e coordinamenti territoriali e deve rendere disponibili maggiori risorse per consentire di fare un buon lavoro su questo fronte così importante.

Infine c’è un altro argomento che mi sta particolarmente a cuore, ed è quello del rapporto tra giovani e media. Collaboro con l’associazione Aiart, Associazione cittadini mediali, che da oltre 70 anni lavora sui temi della comunicazione, del rapporto tra media e cittadini, occupandosi prima di televisione e ora anche di internet, social e digitale. C’è molto da fare anche in questo campo, soprattutto in funzione educativa, e credo che anche in Regione si possano lanciare proposte positive e buone pratiche per i nostri ragazzi.

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Pubblicato il 10 Febbraio 2023
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