Un anno di guerra in Ucraina in dieci storie dalla provincia di Varese
Abbiamo raccolto le storie più significative che vi abbiamo raccontato in questi 12 mesi di guerra. L'intero territorio si è mobilitato per inviare aiuti e ospitare profughi

Un anno fa gli elicotteri, gli aerei e i carri armati dell’esercito russo, riconoscibili da una grossa z bianca dipinta sulle fiancate, entravano in Ucraina per dare il via all’invasione insieme a oltre 100 mila soldati.
Era il 24 febbraio e attorno all’aeroporto di Hostomel infuriava la battaglia mentre su Kiev e altre città piovevano missili. Così è iniziata la guerra di invasione della Russia nei confronti dell’Ucraina. L’Europa ripiombava, così, nella guerra dopo quasi 80 anni di pace.
Nel giro di pochi giorni la macchina della solidarietà si è messa in moto anche in provincia di Varese a partire dalle associazioni culturali ucraine del territorio e da quelle che si occupavano dell’ospitalità dei bambini che vivono nelle zone ancora contaminate di Chernobyl.
Le parrocchie, le famiglie, le amministrazioni comunali si sono messe immediatamente a disposizione per aiutare inviando generi di prima necessità e ospitando famiglie di donne e bambini, mentre gli uomini rimanevano in Ucraina per combattere. Sono stati più di 5 mila i profughi ospitati solo in provincia di Varese. Oggi molti di loro sono tornati in Ucraina, altri hanno deciso di restare e iniziare una nuova vita.
In questo articolo abbiamo deciso di proporvi dieci storie simbolo che abbiamo raccolto in questi 12 mesi di guerra tra gesti eroici e tentativi di comprendere cosa stava accadendo.

Il prete di Busto Arsizio che va a riprendersi i suoi ragazzi
Don Giuseppe Tedesco, parroco del quartiere San Giuseppe di Busto Arsizio, ha lasciato la sua comunità di San Giuseppe a Busto Arsizio per correre dai suoi ragazzi e portarli via dalla guerra, dal dolore, dalle bombe e dal rischio di non sopravvivere (qui la storia).
Da Varese alla Romania in pulmino per salvare tre donne ucraine e i loro 5 figli
Emanuele e Luca sono partiti da Varese mercoledì 3 marzo alla volta di Brașov, in Romania, dove donne e bambini sono riusciti ad arrivare dopo una lunga fuga dall’Ucraina. Sono parenti di una badante che lavora a Varese da tanti anni. Il racconto del viaggio (qui la storia)
La guerra entra in una famiglia italo-ucraina
Luca Scaperrotta e sua moglie Vera Kostiak si sono conosciuti nel 2008 a Saronno, dove lei era arrivata per raggiungere mamma e sorella. In Ucraina vivono una sorella e una nipotina di sei anni insieme al padre di Vera, 62 anni: “Non vuole tornare, preferisce andare al fronte” (qui la storia)

A cena con gli ucraini ospitati da una famiglia di Busto Arsizio
Angela e Beppe hanno ospitato un fratello e una sorella di 18 e 12 anni (che conoscono da anni grazie ad Aubam) e una mamma e una figlia. Siamo andati a trovarli a cena: “Ora siamo un’unica grande famiglia europea” (qui la storia)
La chiesa Evangelica Adi a Castellanza che si è trasformata in un centro profughi
La chiesa Adi ha ospitato due famiglie con minori in appartamenti e ha accolto temporaneamente chi arrivava dalla frontiera e riparte per altre chiese (qui la storia )

A Przemysl, la città polacca dove arrivano i profughi dell’Ucraina
Il nostro collega Roberto Morandi nella città polacca al confine con l’Ucraina nel pieno della crisi umanitaria causata dai bombardamenti russi, al seguito di un convoglio umanitario partito da Samarate. Milioni di ucraini, moltissime donne e bambini, hanno trovato rifugio nel Paese (qui la storia e qui gli altri articoli del reportage)

Il caso dei computer a Borodyanka
A maggio abbiamo poi raccolto l’appello del sindaco di Borodyanka, nella regione di Bucha, quella più colpita oltre al Donbass, che aveva bisogno di computer per mantenere in vita l’anagrafe e permettere la registrazione di nati e morti nella confusione degli attacchi. Siamo riusciti a trovarli e a recapitarli: qui la storia e qui il ringraziamento del sindaco
L’ex-portiere della Pro Patria e figlio dell’imprenditore Pietro Vavassori si arruola nella legione straniera ucraina
“Attacco a Mariupol non si hanno notizie di Ivan”, ore di apprensione per l’ex portiere della Pro Patria Vavassori in Ucraina
Nella notte tra il 24 e il 25 aprile 2022 sul suo canale instagram è comparso un messaggio di forte preoccupazione. L’ex calciatore si trovava in Ucraina a combattere come foreign fighter (qui la storia)

Da Sesto Calende verso l’Ucraina per salvare sei bambini
La spedizione non ha però avuto il risultato sperato. A pochi chilometri dalla destinazione, il gruppo guidato dal consigliere regionale Marco Colombo, ha saputo che i bambini e la loro mamma hanno dovuto rinunciare a raggiungere il confine a causa del freddo (qui la storia)
Dai viveri alle candele per le trincee dei soldati. Un gruppo di ucraini dell’Alto Milanese le costruisce in un garage di Gallarate
A realizzare le candele da mandare al fronte sono i volontari di Cuori Uniti, gruppo di volontari dell’Alto Milanese nato per portare avanti le tradizioni della loro terra di origine (qui la storia)
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