La Bce aumenta i tassi dello 0,5%. Codacons: “Una mazzata per i mutui a tasso variabile”
La decisione di Francoforte per contenere l'inflazione e garantire la stabilità dei prezzi. Le borse reagiscono bene. Preoccupazione per i rincari sulla rata dei mutui

La Bce continua nel suo programma di contrasto all’inflazione alzando il costo del denaro di 50 punti base portando il tasso al 3,50%. Secondo il presidente della Banca centrale europea, Christine Lagarde, non ci sarebbero problemi di liquidità, considerato che le banche europee sarebbero poco esposte sul fronte Credit Suisse. Parole che hanno portato un po’ di sereno tra gli investitori con effetti positivi nelle Borse europee. Ieri Milano ha chiuso in rialzo (+ 1,38%), dopo una giornata all’insegna della volatilità. Prima di decidere un nuovo rialzo, per contenere l’inflazione e garantire così la stabilità dei prezzi, la Bce osserverà gli effetti sull’economia reale di questa decisione. (nella foto, sulla destra, la sede della Bce a Francoforte, Pixabay)
IL CODACONS: UNA MAZZATA
Il Codacons, associazione di difesa dei diritti dei consumatori, in una nota stampa, parla di «mazzata per le famiglie italiane che hanno acceso un mutuo a tasso variabile» con una media da più 35 euro a rata. Tutto questo in un mercato dei mutui che in Italia vale 426 miliardi di euro.
«Occorrerà attendere le prossime settimane per capire come il mercato risponderà al rialzo dei tassi – scrive il Codacons – Negli ultimi giorni l’Euribor, indice di riferimento dei mutui a tasso variabile, si è attestato attorno al 2,62% per quello a 1 mese, 2,82% quello a 3 mesi: se l’aumento deciso dalla Bce dovesse essere traslato interamente sul mercato, l’Euribor salirebbe a quota 3,12% (quello a 1 mese), 3,32% quello a 3 mesi».
L’ESEMPIO
Considerata una fascia media di mutuo a tasso variabile di importo compreso tra i 125mila e i 150mila euro, per una durata di 25 anni, ossia l’importo più richiesto in Italia da chi accende un finanziamento per l’acquisto di una casa, la rata mensile è destinata quindi a salire tra i 30 e i 40 euro per effetto della decisione odierna della Bce – analizza il Codacons – Se però si considerano tutti gli incrementi imposti dalla Banca Centrale Europea a partire dallo scorso anno, la rata mensile di un mutuo a tasso variabile salirà complessivamente tra i 210 e i 270 euro rispetto a quanto pagato nel 2021, con ripercussioni sulle famiglie comprese tra i +2.520 e + 3.240 euro all’anno. E non è certo un caso se, nell’ultimo anno, ben 2,4 milioni di famiglie con un mutuo a tasso variabile hanno dichiarato difficoltà nel pagamento delle rate – conclude l’associazione.
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