Alla “Soara” di Angera vanno in mostra la “via crucis in legno” e le tele del Basso Verbano
A partire dal primo aprile nella ex fabbrica di minerali ai piedi della Rocca ritornano gli appuntamenti con gli artisti locali. Il primo ospite dello scultore del legno Damiano Latorre è il "pittore della natura" nativo di Besozzo Antonio Ferrari
Con l’arrivo della primavera alla ex magnesia di Angera ritornano le mostre “della Soara” organizzate da Cosimo Damiano Latorre e dedicate agli artisti e artigiani del territorio.
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Dopo gli appuntamenti dello scorso inverno, lo scultore del legno – ideatore della riconversione in galleria artistica della vecchia mensa nell’ex fabbrica a due passi dal borgo cittadino – ha infatti preparato tre nuove esposizioni che si terranno da sabato primo aprile fino a domenica sei giugno e che, progressivamente, vedranno protagonisti tele, dipinti, ceramiche moldave e, infine, installazioni astratte.
Fino al 16 aprile gli spazi “della Soara” ospiteranno per primo il pittore di Besozzo Antonio Ferrari, affiancato, come da tradizione angerese, dal “percorso tattile” di Latorre, rivisto in occasione della pasqua e trasformatosi in un’originale “doppia via crucis” in legno, quella di Cristo e dei popoli oppressi, con opere in ulivo che fanno riferimento alla guerra in Ucraina o alle tragedie come quelle del Mediterraneo.
Se l’arte di Latorre consiste nella forza del tatto, con sculture “da accarezzare” – meglio ancora se “ad occhi chiusi” -, incentrate in particolar modo nella rappresentazioni dele mani, Ferrari esalta invece, in maniera complementare, la variopinta potenza dei colori e della vista.
Il pittore nato nel 1939 raccoglie la tradizione della grande arte visiva, concentrando il proprio sguardo e il proprio pennello sul territorio del Basso Verbano, con 63 tele che arricchiranno la Soara e che raccontano come nel corso degli anni si è trasformato il territorio lacustre e varesino a partire dal dopoguerra.
«Dipingo ciò che amo, ovvero la natura – spiega Ferrari, ex collaudatore meccanico e pittore a partire dall’età di vent’anni -. Passeggiare immerso nella natura vale più di tanti calmanti. Camminare in mezzo al verde mi fa stare bene, è un gesto che serve a tutti noi in quanto esseri umani. Per lavoro ho avuto la fortuna di viaggiatore per tutto il mondo, osservare paesaggi, ritrarli e reinterpretarli. Infatti, a differenza della fotografia il dipinto prende vita anche grazie alle emozioni che il pittore cattura in quel preciso momento, mentre prepari gli schizzi, e che poi ultimerà nel proprio laboratorio con la potenza del ricordo e delle suggestione visive. I miei quadri diventano così dei ricordi personali di momenti speciali ma, al tempo stesso, sono anche delle testimonianze dei luoghi in cui ho vissuto, oggi profondamente diversi rispetto a quando ho realizzato molti quadri».
Le mostre proseguiranno poi con la mostra a cura dell’associazione Italia Moldova – che proporrà fotografie, artigianato e le caratteristiche “ceramiche nere” realizzate da Adrian Triboi – e infine con l’arte contemporanea firmata da Gladys Colmenares, creativa nativa di Cacaras che ad Angera presenterà un «repertorio di opere dove la libertà espressiva sprigiona attraverso le colorazioni vivaci e multiformi cattura l’attenzione di chi guarda».
La mostra è aperta tutti i giorni alla mattina dalle 9:30 alle 12:30 e nel pomeriggio dalle 15:30 alle 20.
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