Al museo di Villa Mirabello in mostra le collezioni di farfalle di Francesco Tamagno e Mario Simondetti
Solo nel primo weekend di aprile sarà possibile visitare la mostra con i volontari del servizio civile. Novità di quest'anno: 3 scatole con invertebrati non lepidotteri, come Scarabeidi, Hemittere, Aracnidi e Scorpioni di origini tropicali
Dopo il successo dello scorso anno, il Museo di Villa Mirabello propone nel primo week end di aprile una serie di visite accompagnate alla scoperta delle sue collezioni entomologiche a cura dei Volontari del Servizio Civile.
Si tratta di un evento eccezionale in quanto verranno esposte, per soli due giorni, 14 scatole di insetti di solito riposte in armadi conservativi.
Si potranno ammirare le collezioni di Francesco Tamagno e Mario Simondetti, costituite in prevalenza di farfalle italiane ma anche tropicali, donate al Museo tra gli anni ’30 e gli anni’60 e restaurate due anni fa dall’entomologa Cinzia Monte grazie al contributo di Regione Lombardia. Gli esemplari si caratterizzano per una grande varietà di forme e colori e hanno ancora oggi un valore importante, oltre a raccontare la loro storia, infatti, permettono di comprendere la varietà animale in Italia e nel mondo, la complessità del loro ambiente e soprattutto le trasformazioni nel tempo e a causa dell’uomo. Si scoprirà anche la storia dell’Urania di Sloan, farfalla tropicale estinta e di cui il museo conserva un raro esemplare.
La novità di quest’anno sarà la presenza di 3 scatole con invertebrati non lepidotteri, come Scarabeidi, Hemittere, Aracnidi e Scorpioni di origini tropicali.
I percorsi gratuiti si svolgeranno sabato 1 e domenica 2 aprile, al mattino e al pomeriggio in gruppi di massimo 15 persone con durata di circa 40 minuti. E’ consigliata prenotazione: https://www.eventbrite.it/o/museo-archeologico-di-villa-mirabello-37569175133
Al Castello di Masnago, a partire dal 7 aprile fino al 18 giugno 2023, verrà proposta la mostra fotografica “GHOSTS” del fotografo varesino Alberto Bortoluzzi con la collaborazione dell’Associazione culturale GaEle.
La mostra raccoglie gli scatti che Bortoluzzi ha fatto negli anni novanta delle erosioni granitiche della Gallura e del Parco Marino delle Bocche di Bonifacio, area compresa tra Sardegna e Corsica, dove queste rocce assumono forme di incredibile bellezza. Lo stesso artista racconta che: “Le forme che trovo, sembrano risalire alla genesi dell’umanità e sono talvolta così dure e aspre da divenire inquietanti. Non solo rare forme di creature diaboliche, che sembrano provenire dagli inferi, incontro anche animali: foche, elefanti, balene, cani, perfino tartarughe marine. Un giorno mi imbatto in una roccia che mi ricorda Dante Alighieri e mi chiedo se sia un caso, o proprio lui voglia personalmente farmi da guida in questo inferno”.
Le 37 le immagini in esposizione sono state realizzate in pellicola medio formato e stampate da ILFORD su carta cotone TEXTURED COTTON SPRITE con un’intonazione che ricorda le stampe platino palladio.
Una mostra tutta da vedere che valorizza il territorio sardo e ci insegna a osservare il mondo in modo diverso.
Ci saranno due visite guidate alla mostra la prima domenica di maggio e di giugno alle ore 11.00
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