Un uliveto “sociale” a Travedona
La coltivazione è stata inaugurata questa mattina. L'obiettivo è creare un'opportunità a persone del territorio in condizioni di svantaggio fisico e psichico
Questa mattina è stato inaugurato un interessante progetto pilota di agricoltura sociale presso un terreno di Travedona Monate. Diversi gli attori coinvolti: il Comune di Travedona Monate, le aziende del territorio che sostengono il progetto, la Pregis Srl e la Metalvar New Srl, il Centro Gulliver di Varese, la cooperativa sociale Homo Faber, l’azienda agricola Moscheri & Delmolino, la società pubblica Alfa Varese srl, che gestisce il Servizio Idrico Integrato della Provincia di Varese, oltre ad alcuni privati cittadini.
L’idea è semplice: a partire da un terreno agricolo messo a disposizione del Centro Gulliver da privati cittadini in comodato gratuito si vuole creare un circolo virtuoso che porti valore al territorio, offrendo un’opportunità lavorativa e di reinserimento sociale ad alcune persone in condizioni di svantaggio residenti nella zona. Tutto questo attraverso la creazione di un orto sociale. “Sono molto orgoglioso di presentare questa start up – sottolinea Emilio Curtò, presidente del Centro Gulliver – un’esperienza di coltivazione condivisa che vede la collaborazione di diverse realtà del territorio: pubblica amministrazione, profit, non profit e privati cittadini. È l’attuazione della riforma del terzo settore che parla di coprogettazione tra diversi enti e la messa in pratica di quel principio di solidarietà sancito anche dalla nostra Costituzione che ci è molto caro”.
Un progetto che, nella sua semplicità, può diventare davvero straordinario. “Questo è un’iniziativa molto importante, da qualsiasi punto di vista la si guardi – evidenzia Gianpietro Schiffo, assessore all’ambiente e agricoltura del Comune di Travedona Monate. Pensiero condiviso da tutta l’Amministrazione Comunale, a partire dalla sindaca Laura Bussolotti e dall’Assessore ai servizi sociali, Laura De Biaggi. “Abbiamo da subito sostenuto questo progetto – continua Schiffo – per l’alto valore che può generare. Si rivolge alle persone del territorio ed è in grado di fare del bene in modo sostenibile, sia da un punto di vista economico, sia da un punto di vista ambientale.
La forza di questo progetto è la coralità dei soggetti in campo. “Siamo stati contattati dai proprietari del terreno, l’avvocato Alberto Guarisio e la signora Giuliana Cassani – racconta Giorgio Stabilini, componente del CDA di Gulliver, nonché responsabile dei progetti di agricoltura sociale della cooperativa Homo Faber. Volevano che fosse utilizzato per un progetto sociale e ci hanno scelti quale realtà affidabile sul territorio. Abbiamo allora preso accordi con il Comune di Travedona e da subito è nata una sinergia progettuale. Una piccola amministrazione del territorio che ha però una visione illuminata della gestione della cosa pubblica. Semplicità, prontezza, collaborazione, disponibilità: davvero un gioiello di Amministrazione”.
Nel concreto si tratta di avviare un progetto pilota di coltivazione condivisa tra diversi enti con l’obiettivo di impiegare – attraverso delle borse lavoro – alcuni soggetti in condizioni di svantaggio fisico e psichico, selezionati con la collaborazione dell’Assessorato ai Servizi Sociali del Comune di Travedona. “Il Comune sta progettando con noi – continua Stabilini – e ha una funzione di raccordo tra tutti gli enti coinvolti. Due aziende del territorio, la Pregis srl e la Metalvar New srl hanno messo a disposizione i contributi per le borse lavoro. Come Homo Faber (cooperativa nata in seno a Gulliver per il reinserimento lavorativo di persone in condizione di svantggio ndr) metteremo le attrezzature e il know how. Per noi è un passaggio molto importante. Portiamo il nostro progetto di agricoltura sociale fuori dalle mura domestiche, coinvolgendo i diversi attori istituzionali, le attività produttive locali, le associazioni impegnate nel sociale. Una start up davvero interessante che potrebbe un domani non troppo lontano essere esportata e copiata da altri piccoli comuni della provincia”.
“Il nostro obiettivo finale è quello di coltivare ulivi da olio. La scelta della formazione di un uliveto, oltre ad avere un significato simbolico di pace, ripartenza e certezza per il futuro, rappresenterà una sperimentazione, in un Comune dalla storica vocazione agricola di coltivazioni di nicchia ad alto valore aggiunto. Se positiva, la sperimentazione porterà alla produzione di olio sulle rive del lago di Monate, aggiungendo un’altra preziosa risorsa per il territorio, sia economica che turistica”.
Per arrivare all’obiettivo però ci sono delle azioni propedeutiche da compiere. “Le lavorazioni inziali prevedono un primo passaggio per pulire, arare e sistemare il terreno. Per questa fase sarà prezioso il contributo di Cristian Moscheri, agronomo dell’azienda agricola Moscheri & Delmolino di Travedona che metterà a disposizione i mezzi agricoli e di Alfa Varese Srl, attraverso l’approvvigionamento di acqua con contratto di fornitura a condizioni agevolate”. Durante il primo anno verranno coltivate zucche e meloni, nel periodo estivo, e radicchi di campo, lattughe e piselli, nell’inverno, mentre l’uliveto verrà impiantato presumibilmente nella primavera del 2024”. Un progetto ad alta sostenibilità, anche dal punto di vista energetico. L’approvvigionamento di energia elettrica infatti arriverà da un mini impianto fotovoltaico mobile.
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