Arrestato a Dakar l’assassino di Giulia Tarallo: l’uomo aveva vissuto anche a Varese
La ragazza di origini pugliesi lavorava a Ginevra dove venne assassinata a sprangate dal 43enne nel 2016
Gelosia. Il movente di quel tremendo omicidio consumatosi nelle tranquille strade attorno all’ospedale di Ginevra dove Giulia Tarallo, 28 anni, viveva e lavorava, è probabilmente da ricondursi a una questione passionale.
C’era infatti alla base dei fatti secondo gli investigatori una relazione fra un senegalese di 43 anni e la ragazza originaria di Orta Nova, nel Foggiano, trasferitasi in Svizzera per lavorare: le impronte dell’omicida, trovate sull’arma del delitto, vennero repertate dalla polizia svizzera dopo i fatti avvenuti l’11 aprile del 2016.
Dell’uomo, però, più nessuna traccia. Invece è di qualche giorno da la notizia del suo arresto avvenuto alla periferia di Dakar. Secondo quanto accertato dagli inquirenti il senegalese aveva vissuto anche in Italia, in provincia di Varese, dove aveva sposato una italiana che lo aveva denunciato per maltrattamenti. Nel 2014 era stato espulso dall’Italia ed era andato in Svizzera dove aveva conosciuto Valentina.
La ragazza, che viveva a La Loggia, comune metropolitano di Torino, era laureata in Biotecnologie, e si era trasferita a Ginevra dove lavorava come ricercatrice nell’ospedale universitario dove studiava una cura per le malattie rare. Sull’uomo pendeva un mandato di cattura dell’Interpol.
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