Gli italiani sono sempre meno e più anziani: l’età media è di 46 anni

Un cittadino su 4 ha più di 65 anni mentre è triplicato, dal 2000 a oggi, il numero degli ultracentenari. Per la prima volta i nati sono meno di 400.000

varese centro corso matteotti

Cala ancora la popolazione residente in Italia:  al 1° gennaio 2023 era di 58 milioni e 851mila unità, 179mila in meno sull’anno precedente, una riduzione pari al 3‰. Il calo demografico interessa soprattutto  il Mezzogiorno (-6,3‰), mentre in Lombardia si è registrato un aumento dei residenti(+0,8‰).
I dati contenuti nell’ultima fotografia dell’Istat rispetto al 2022

Più decessi che nascite

Il calo è legato soprattutto alla diminuzione delle nascite: i decessi sono stati 713mila, le nascite 393mila, toccando un nuovo minimo storico, meno di 7 neonati e più di 12 decessi per 1.000 abitanti, con un saldo naturale quindi di -320mila unità.

Si registra però un aumento dell’immigrazione: tra iscrizioni dall’estero e cancellazioni per l’estero il saldo migratorio è di 229mila unità in più, in grado di compensare solo in parte l’effetto negativo del pesante bilancio della dinamica naturale. La popolazione di cittadinanza straniera al 1° gennaio 2023 è di 5 milioni e 50mila unità, in aumento di 20mila (+3,9‰) sull’anno precedente. L’incidenza degli stranieri residenti sulla popolazione totale è dell’8,6%, in leggero aumento rispetto al 2022 (8,5%). Quasi il 60% degli stranieri, pari a 2 milioni 989mila unità, risiede al Nord, per un’incidenza dell’11%, la più alta del Paese. 

Speranza di vita

La speranza di vita alla nascita nel 2022 è stimata in 80,5 anni per gli uomini e in 84,8 anni per le donne. Nel Nord la speranza di vita alla nascita è di 80,9 anni per gli uomini e di 85,2 per le donne.

Picco dei decessi nei mesi più caldi e freddi 

Nel 2022 i decessi in Italia sono 713mila, con un tasso di mortalità pari al 12,1‰. Il numero più alto dei decessi si è avuto in concomitanza dei mesi più rigidi, gennaio e dicembre, e nei mesi più caldi, luglio e agosto. In questi soli quattro mesi si sono osservati 265mila decessi, quasi il 40% del totale, dovuti soprattutto alle condizioni climatiche avverse che hanno penalizzato nella maggior parte dei casi la popolazione più anziana e fragile, composta principalmente da donne. Oltre 606mila deceduti, l’85% del totale, hanno un’età maggiore o pari ai 70 anni, percentuale che nelle donne aumenta fino all’89,2% mentre per gli uomini si ferma all’80,3%.  Analizzando i quattro mesi con le condizioni climatiche più avverse, queste percentuali aumentano all’80,7% per gli uomini e quasi al 90% per le donne, proprio a sottolineare come questa mortalità più elevata abbia coinvolto soprattutto la popolazione più anziana.  Il 47% dei decessi si registra nel Nord, con un valore pari a 333mila. 

Nel 2022 toccato il minimo delle nascite 

Nel 2022 i nati sono scesi, per la prima volta dall’unità d’Italia, sotto la soglia delle 400mila unità, attestandosi a 393mila. Tra le cause pesano molto tanto il calo dimensionale quanto il progressivo invecchiamento della popolazione femminile nelle età convenzionalmente considerate riproduttive (dai 15 ai 49 anni). Dopo il lieve aumento del numero medio di figli per donna verificatosi tra il 2020 e il 2021, riprende il calo dell’indicatore congiunturale di fecondità, il cui valore si attesta nel 2022 a 1,24, tornando così al livello registrato nel 2020.  Diminuisce il numero medio di figli per donna: nel Nord è pari a 1,26. L’età media al parto al Nord è di 32,6 anni.
La nuzialità registra un lieve aumento, con un tasso che passa dal 3,1‰ dello scorso anno al 3,2‰, ritornando così ai livelli pre-pandemia. 

Movimenti migratori in aumento, il Nord la destinazione più attrattiva

 I trasferimenti, interni e per l’estero, risultano in crescita sia rispetto al 2021 sia, soprattutto, al 2020, quando le restrizioni dovute alla diffusione del virus Covid-19 avevano portato a un crollo degli spostamenti. Le regioni del Nord, dove complessivamente si riscontra un tasso del +2,2‰, rimangono quelle a maggiore capacità attrattiva. La regione più attrattiva è l’Emilia-Romagna (+3,9‰), a seguire il Friuli-Venezia Giulia (+2,4‰) e la Lombardia (+2,2‰).

Le iscrizioni dall’estero per trasferimento di residenza sono 361mila, cresciute del 13,3% sul 2021 (318mila), del 45,7% rispetto a quelle del 2020 (247mila), ma anche dell’8,4% rispetto al 2019 (333mila). Le cancellazioni per l’estero, invece, continuano a diminuire. Nel 2022 sono appena 132mila, in calo di circa il 17% rispetto agli ultimi due anni, ma del 26,5% rispetto al 2019 quando se ne contarono 153mila.

Un individuo su quattro ha almeno 65 anni

 Nonostante l’elevato numero di decessi avvenuto in questi ultimi tre anni, oltre 2 milioni e 150mila, di cui il 90% riguardante persone con più di 65 anni, il processo di invecchiamento della popolazione è proseguito, portando l’età media della popolazione da 45,7 anni a 46,4 anni tra l’inizio del 2020 e l’inizio del 2023. Dunque, in questo periodo la popolazione residente è mediamente invecchiata almeno di ulteriori otto mesi. La popolazione ultrasessantacinquenne, che nell’insieme raccoglie 14 milioni 177mila individui a inizio 2023, costituisce il 24,1% della popolazione totale contro il 23,8% dell’anno precedente. 

Nel caso specifico delle persone molto anziane, ovvero gli ultraottantenni, si riscontra comunque un incremento che li porta a 4 milioni 530mila e a rappresentare il 7,7% della popolazione totale, contro il 7,6% dell’anno precedente. Risultano al contrario in diminuzione tanto gli individui in età attiva quanto i più giovani: i 15-64enni scendono da 37 milioni 489mila (63,5%) a 37 milioni 339mila (63,4%), mentre i ragazzi fino a 14 anni di età scendono da 7 milioni 490mila (12,7%) a 7 milioni 334mila (12,5%). Il Centro e il Nord presentano una proporzione di ultrasessantacinquenni leggermente più alta di quella nazionale, rispettivamente pari al 24,7% e al 24,6%.  Gli ultraottantenni costituiscono l’8,2% della popolazione totale nel Nord . Il numero stimato di ultracentenari (100 anni di età e più) raggiunge nel 2022 il suo più alto livello storico, sfiorando la soglia delle 22mila unità, oltre 2mila in più rispetto all’anno precedente. Nel corso degli ultimi 20 anni il numero di ultracentenari è triplicato. 

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Pubblicato il 07 Aprile 2023
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