Varese
Due visite straordinarie all’isolino Virginia
Sabato 10 giugno alle 10 e alle 14, Archeologistics organizza due occasioni da non perdere per poter accedere al bene Unesco che custodisce una storia che dal Neolitico è giunta fino a noi
Due visite straordinarie sul Lago di Varese per andare alla scoperta dell’Isolino Virginia. Sabato 10 giugno alle 10 e alle 14, Archeologistics, impresa sociale impegnata alla valorizzazione dei beni culturali, organizza due occasioni da non perdere per poter accedere al bene Unesco che custodisce una storia che dal Neolitico è giunta fino a noi.
Un’iniziativa adatta a famiglie e bambini e a tutti coloro che vogliono esplorare la storia e natura custodite nei 9.000 metri quadrati di estensione dell’isola. Si tratta però di un’opportunità straordinaria: il cambio di gestione della struttura ricettiva, attualmente in corso, per il momento non consente di poter accedere al luogo liberamente. Le visite di Archeologistics rappresentano quindi un’occasione unica per essere accompagnati da una guida che potrà raccontare tutti gli aspetti di questo scrigno storico e naturalistico.
L’isolino Virginia è oggetto di costante ricerca archeologica: gli studi, avviati nel 1863 e a tutt’oggi ancora in evoluzione, hanno portato alla scoperta del più antico insediamento palafitticolo dell’Arco Alpino. Qui infatti, la civiltà umana diede vita qui a insediamenti palafitticoli. Le palificate, che si trovano appena sotto il pelo dell’acqua, sono identificate dalle boe arancioni poste l’anno scorso. Sull’isola si trova anche il Museo Ponti che conserva alcuni dei reperti provenienti dagli scavi archeologici e dove, grazie al lavoro dell’archeologo Cristiano Brandolini, è stata ricreata un’abitazione neolitica a grandezza naturale, con tanto di archi, frecce, vasellame, un’area per la scheggiatura della selce e il focolare.
Non manca la sezione legata alla pesca, con reti in corda di lino e arpioni in osso o in selce. Da punto di vista naturalistico e paesaggistico, l’isolino presenta specie arboree sia autoctone, quali salici, ontani e carpini, sia introdotte a partire dalla fine del 1700 dai nobili che divennero proprietari dell’isola e piantumarono specie “esotiche” come il cipresso calvo o la noce del Caucaso, che hanno poi trovato un interessante habitat rendendo ancora più affascinanti alcune porzioni del piccolo isolotto. Tutto intorno, sull’acqua del lago crescono le castagne di lago, che visitando l’isola si impara a conoscere e riconoscere. Alzando lo sguardo si scopre il territorio prealpino da un punto di osservazione privilegiato: il massiccio del Campo dei Fiori, che fa da sfondo al lago, segna il passaggio da un ambiente collinare a uno più montuoso, caratteristico della parte nord della provincia di Varese.
Per gli appuntamenti di sabato 10 giugno, il ritrovo è all’imbarcadero di Biandronno in via Marconi alle ore 10.00 e alle ore 14.00.