Giochi e momenti di riflessione: all’oratorio di Gazzada si diventa “grandi”

«Ho visto che state raccontando la vita negli oratori. Che bello, e siete già qui, a Gazzada!». L’accoglienza è di quelle che fanno sorridere e allargano il cuore: «Dai ragazzi, c’è Varesenews, facciamoci fare la foto».

Nella cucina dell’oratorio di Gazzada le pentole alle 10 di mattina sono già sul fuoco, sul carrello arrivano i pomodori e l’insalata e in frigorifero la merenda è pronta per essere divisa in porzioni: due grandi torte stracolme di Nutella. Oggi è il compleanno di Calogero ma le merende sono sempre di quelle utili a recuperare le energie perse in ore ed ore di corse, giochi, laboratori.

Gazzada Schianno ha ben due oratori, uno per Gazzada e uno per Schianno (un tempo due comuni autonomi). Tanti animatori, tantissimi bambini: una piccola-grande comunità dove i ragazzi fanno esperienze formative e alla quale i genitori si affidano sereni.

«Ci sono un centinaio di bambini e quasi sessanta animatori – ci spiega Davide Passera, 24 anni educatore e capo animatore – Ci aiutano tanti giovani del paese e i genitori quando ci sono occasioni particolari: s’è creato un legame speciale che ci tiene uniti nel tempo». L’organizzazione è quella tipica di ogni oratorio ma in più c’è il vantaggio è di essere immersi nel verde, di avere un campo da calcio “regolamentare”, un campo da basket, e anche una bella piscina grande e alta 1 metro e 30: «Ce l’ha regalata un papà – spiega Davide – I suoi tre figli venivano qui e lui ha voluto darci una mano così. C’è un istruttore di nuoto che viene una volta alla settimana che insegna ai più piccoli, per gli altri nuoto sotto la nostra supervisione». (nella foto Davide)

E poi laboratori, gite e tornei: «Oltre a quelli che facciamo durante le cinque settimane di oratorio c’è un torneo serale di pallavolo che coinvolge tutti gli oratori. È appena terminato e hanno partecipato tantissimi ragazzi».

I bambini possono scegliere tra tanti laboratori tra cui pittura, origami, cucina e tanti altri se ne aggiungono durante la settimana. La giornata, quando non si è in gita, è scandita da appuntamenti fissi, primo tra tutti la preghiera: «È un momento molto importante -dice ancora Davide, in oratorio come animatore da 11 anni ma anche catechista – Dopo il Covid s’è un po’ perso il senso dell’essere cristiani, portatori di valori culturali e spirituali. Noi, con Don Stefano, stiamo cercando di recuperare questi momenti. Abbiamo scelto di avvicinarci ai ragazzi: ad esempio non proponiamo la messa, ma un momento di preghiera e di riflessione. I bambini ascoltano le letture ma poi possono intervenire, parlare».

Ed è così che Davide e gli altri animatori sono diventati un punto di riferimento per molti di loro: «Si confidano con noi, ci chiedono aiuto per problemi, spesso piccoli per fortuna, a volta anche più grandi. Sono importanti i giochi, la vita insieme, ma fondamentali sono i rapporti che si creano e durano nel tempo».

Poi c’è lo spazio dedicato al pranzo e a Gazzada, come in molti altri oratori sono i cuochi e i volontari a fare la differenza: «Qui si mangiano frutta e verdura, e ogni giorno prepariamo primo e secondo – spiegano gli chef Maurizio e Giampiero – Per sgarrare c’è la merenda, che è sempre golosissima».

Le gite sono agli acquapark ma anche nei centri sportivi della zona: «La sesta settimana, a conclusione dell’oratorio, chi vorrà andrà a Macugnana, mentre per chiudere, tutti gli animatori insieme andranno in Trentino».

Gli oratori di Gazzada e Schianno sono anche molto social: hanno tutti pagina Facebook, Instagram: «Per comunicare con i genitori usiamo Telegram, e tutto diventa più facile, ci scambiano foto e sensazioni. I genitori ormai sono super tecnologici».

 

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