In 370 per l’oratorio estivo di Besozzo e Brebbia che accoglie anche la comunità ucraina
Tante le attività dove sono coinvolte anche le famiglie Ucraine che hanno trovato casa sul territorio. A raccontarci la realtà dell'oratorio estivo è Don Marco Ruffinoni
Svetlana guarda il grande campo dal calcio da lontano. Ha gli occhi azzurri e parla poco l’italiano, vive a Besozzo da un anno. Da quando la guerra l’ha costretta a lasciare la sua casa in Ucraina e trasferirsi altrove. Nel Varesotto ha trovato una comunità che l’ha accolta, così come è successo ai bambini e ai ragazzi che oggi fanno gruppo con quelli della loro età e partecipano all’Oratorio Estivo. Una struttura che ha la capacità di proseguire il percorso di inclusione e formazione che durante l’anno viene svolto dalle scuole e che qui viene espresso in tante ore di gioco, sport e attività all’aria aperta.
Ad accoglierci nella struttura di Via degli Orti di Besozzo è Don Marco Ruffinoni, 28 anni, da tre anni e mezzo nella comunità pastorale “San Nicone” che comprende Besozzo e Brebbia.
È lui a raccontarci dell’oratorio estivo, luogo dove il concetto di accoglienza è alla base: «Questo oratorio è dedicato a San Giovanni Bosco e non può essere che così. Oltre ai bambini e ai ragazzi, oggi l’oratorio estivo viene frequentato anche diverse famiglie ucraine. Ci sono mamme che ci aiutano in cucina, ad esempio, e per loro è anche una occasione per imparare l’italiano». E continua: «La proposta dell’oratorio estivo è aperta a tutti, anche a coloro che non frequentano la parrocchia durante l’anno. È un luogo di ritrovo, una proposta importante per le famiglie; accogliamo anche i non battezzati o gli stranieri che praticano altre religioni».
Gli iscritti sono 370 in una età compresa tra la prima elementare e la terza media. Ci sono 5 educatori professionali dalla Cooperativa Eureka, 2 educatori dedicati ai bambini con disabilità, 80 animatori adolescenti, alcuni ragazzi in età universitaria e 70 volontari del paese. Tra questi ultimi incontriamo lo storico volontario Gianpaolo Ucci che ha 68 anni e dal 2000 si presta per aiutare al buon funzionamento dell’oratorio, soprattutto riguardo le attività sportive e la manutenzione del campo da calcio.
Moltissime quindi, le persone che si muovono intorno alla struttura che per cinque settimane propone ai bambini diverse attività: dal gioco, alla possibilità di fare i compiti, fino alle gite fuori porta o la possibilità di andare ai parchi acquatici.
«Una proposta pensata insieme all’amministrazioni comunale con le realtà sportive, culturali e sociali del territorio. I bambini sono divisi in gruppi, per fasce d’età, cosa che ci permette di pensare ad una offerta formativa specifica per ogni gruppo. Le attività sono tante, cerchiamo, ad esempio, di proporre almeno una camminata alla settimana sui nostri sentieri».
Don Marco sottolinea che alcuni ragazzi e ragazze dell’oratorio parteciperanno anche alle settimane in montagne e alla Giornata Mondiale della Gioventù di Lisbona che si terrà dal 1 al 6 agosto. Una bella occasione per concludere l’esperienza oratoriale che per buona parte dell’estate li accompagna in un percorso di educazione, formazione e responsabilità.
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