Il piano di Neutalia passa anche a Busto Arsizio. Antonelli: «Momento storico per questa amministrazione”
Dopo Legnano anche l'altra metà della società che gestisce il termovalorizzatore ha approvato il piano industriale che prevede investimenti per 110 milioni di euro nell'impianto
Un solo voto contrario (Emanuele Fiore), cinque non partecipanti al voto (il Pd e Progetto in Comune), diciassette favorevoli (tutta la maggioranza, Busto al Centro e Popolo Riforme e Libertà) hanno sancito l’ok di Busto Arsizio al piano industriale di Neutalia, la nuova società che ha preso il posto di Accam e che ha avviato una serie di interventi che mirano a mantenere l’impianto in attività e sfruttarne le potenzialità energetiche, investendo 110 milioni di euro da qui al 2047.
Una trentina le persone che hanno risposto all’appello del Comitato No inceneritore e che hanno presenziato alla discussione e alla votazione del provvedimento in silenzio, approvato dopo circa 2 ore e mezza di dibattito condotto dal presidente dell’assise Laura Rogora che ha lasciato la briglia del minutaggio dando spazio a tutti.
Il sindaco Emanuele Antonelli ha definito la delibera posta in votazione «la più importante passata da quest’aula in questa amministrazione» perchè chiude definitivamente un capitolo turbolento della storia cittadina fatta di problemi sia dal punto di vista del funzionamento che della gestione economica e politica della partita rifiuti: «Questo momento è passato attraverso da tante litigate ed è frutto di un coraggio calcolato perchè, a differenza di quanto alcuni pensano, teniamo ai soldi dei contribuenti.
In questo modo Busto Arsizio resta protagonista di una società che ha un termovalorizzatore sul nostro territorio».
Un coraggio delle scelte, quello rivendicato da Antonelli, che invece è mancato un po’ al Partito Democratico che ha scelto di non partecipare al voto ma ha rivendicato il ruolo svolto «nel potenziare la parte che riguarda la salute dei cittadini attraverso un monitoraggio continuo e la nuova indagine epidemiologica e riaffermare così l’importanza del diritto alla salute dei cittadini» – come ha sottolineato nel suo intervento la consigliera Cinzia Berutti.
Il consigliere Gigi Farioli, invece, ha chiesto di proseguire su questa strada, da lui auspicata in tempi non sospetti, ma ha chiesto di proseguire «sulla strada dello sviluppo strategico di Agesp che rimane fondamentale perchè Busto non perda il suo ruolo».
Emanuele Fiore, unico ad aver votato contro coerentemente col suo attivismo nell’ambito del comitato contro, ha sfoggiato una storica maglietta riportante la scritta “No Accam – Ne abbiamo pieni i polmoni”: «Ricordiamo alcuni dati dell’indagine epidemiologica del periodo 2012-2014. È scritto nero su bianco che ci sono stati 4000 ricoverati in 50 anni per problemi reapiratori dovuti adll’inceneritore. Vedremo cosa dirà quella nuova e quanto ci costerà mantenere accesi i forni in aumenti di capitale». Davanti ad una Lega silenziosa Fiore non ha mancato di lanciare un attacco: «Eravate voi che nel 2021 chiedevate la chiusura entro 2027 e oggi votate, sostanzialmente, il fine chiusura mai».
Il sindaco Antonelli non ha mancato di lanciare l’ultima stoccata: «Portate rispetto per gli 82965 cittadini che non si stanno lamentando del termovalorizzatore. Per fortuna in questi ultimi 60 anni ha governato il centro-destra».
Il commento di Stefano Marchionna a nome del comitato è lapidario: «Chi ha umiliato le persone è stato un sindaco che nella prima campagna elettorale andò a Borsano ìdicendo che avrebbe chiuso l’impianto e fatto un parco. Sentire che 4 cittadini che sono venuto qui a pretendere quello che lui stesso aveva detto per prendere voti e additare come ideologizzati è lo specchio della classe politica che amministratori questa città. Se per il sindaco è una fortuna che sia la destra a governare da 60 anni (che poi sono 40 da che mi ricordo) dico che la gente che promette e non mantiene è lo specchio del fatto che Busto è destinata all’oblio. Il 55% dei cittadini non è neanche andato a votate alle ultime amministrative perché sa bene che la politica qui incarna proprio quello che il Sindaco ha dimostrato con le sue parole dette e smentite per opportunità».
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