Mossina (Fillea Cgil): “Solo bugie dalla Rocca srl”

Il rappresentante sindacale degli edili di Novara ripercorre le tappe dell'azienda e accusa: "Hanno preso in giro i lavoratori"

Il sindacato non ci sta e replica alle dichiarazioni del rappresentante della Rocca srl, l’impresa edile accusata di non pagare i debiti con alcune aziende in subappalto. A rispondere a Giuseppe Panara è Mauro Mossina, della Fillea Cgil di Novara: «Raccontano un sacco di bugie – attacca -. La crisi della Rocca srl è cominciata tempo fa, a novembre/dicembre, quando i pagamenti hanno Uno degli artigiani e imprenditori che vanta crediti con la Rocca srlcominciato ad arrivare in ritardo prima di 15 giorni, poi di un mese, poi di un mese e mezzo e così via. Loro a settembre 2008 ci hanno chiesto 15 esuberi scelti dall’azienda, poi ci hanno proposto di decidere noi chi lasciare a casa: tutte cose inaccettabili, anche perchè all’epoca la Rocca srl aveva 18 cantieri aperti con un numero di lavoratori impiegati pari al doppio di quelli in carico all’azienda grazie ad una serie di subappalti interminabile». La Rocca srl è sul mercato da 40 anni circa e nel passato ha operato in grandi cantieri, dalla Fiera Milano all’alta velocità ad Arluno, arrivando ad avere fino a 250 dipendenti; prima della richiesta di concordato dello scorso luglio gli operai erano una cinquantina, più altri cinquanta circa in capo ai subappaltatori: «Rifiutati i licenziamenti – prosegue Mossina -, la Rocca srl si è spostata dall’Api di Novara per associarsi all’Api Varese, per avere più durezza nelle vertenze, secondo loro. Da allora raccontano la storiella che tutto sarebbe cominciato quando i sindacati rifiutarono i licenziamenti. Oggi Panara è venuto qui con un Durc di maggio rilasciato dalla Cassa Edile di Novara, quando avrebbe dovuto averne uno rilasciato dalla Cassa Edile di Varese, visto che opera a Gallarate: invece non ha fatto nulla del genere, ha rifiutato la cassa integrazione e ha preso in giro i lavoratori e anche gli imprenditori in subappalto. Ora per il concordato si allungano i tempi, col rischio che non venga accettato: se fallisce tanto i beni immobiliari di proprietà di Giovanni Rocca non verranno toccati, dato che la Rocca è una srl. Hanno fatto le cose malamente per bene».
 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 13 Ottobre 2009
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