BA Teatro: pane per l’anima
Quattro teatri cittadini, con la collaborazione del Comune, mettono in scena da ottobre a maggio ben trenta spettacoli di tutti i generi: da Pirandello ai Legnanesi, dal musical alla prosa in lingua originale
«Il teatro è importante, ti aiuta a riconciliarti con la vita e con i suoi problemi». Parola di chi lo vive e quasi lo respira quotidianamente, facendone il suo pane, la sua acqua, la sua fonte di vita e di ispirazione. Delia Cajelli è per una mattina "assessore al teatro" e parla a nome di tutti i colleghi che anche a Busto Arsizio tengono viva l’arte antica nobilissima della recitazione su un palcoscenica. Per la presentazione di BA Teatro, la stagione che il Comune, investendo anche fondi non trascurabili in tempi di vacche magre, dedica alla promozione degli spettacoli, si è mosso per il terzo anno consecutivo anche l’assessore alla cultura Claudio Fantinati, che ha ricordato lo sforzo profuso per trovare le risorse a favore di questo importante settore della cultura.
Un unico grande cartellone, quattro palcoscenici per la stagione teatrale cittadina che riunisce le proposte diverse e stimolanti di di quattro sale della città, Palkettostage, teatro Manzoni, Teatro San Giovanni Bosco e teatro Sociale. Ognuno con le sue particolarità e i suoi punti forti: gli spettacoli in lingua originale inglese, spangola e francese di Palkettostage, quelli "a tiratura" nazionale del Manzoni, fino alla specialità pirandelliana del Sociale, che non trascura generi anche di segno del tutto diverso, come i Legnanesi, per il cui affezionato pubblico Delia Cajelli, tra una dotta citazione da Eschilo e una da Shakespeare, destreggiandosi fra Goldoni e Pirandello, ha parole di affetto sincero. È la gratitudine di chi sa che «non c’è nulla di più triste di uno spettacolo senza il pubblico», che il è vero personaggio sottinteso di ogni buona sceneggiatura. E se qualche bustocco snob a teatro ci va solo a Milano «perchè fa più in», si farà ogni sforzo per farlo recedere dal suo provincialismo. Busto c’è, «e non ha niente da invidiare anche a Gallarate» risponde Cajelli, probabilmente togliendosi qualche sassolino rispetto alle punzecchiature che di tanto in tanto arrivano sulle iniziative ospitate dal Comune accanto.
Otto mesi di eventi, da ottobre 2009 a maggio 2010, quelli proposti da Busto Arsizio, per un totale di trenta spettacoli (le brochure si possono agevolmente scaricare da questa pagina del sito comunale), suddivisi tra grandi classici e testi di innovazione. Tanti i generi (prosa, lirica, musical, danza, teatro dialettale, operetta e produzioni originali in lingua inglese, francese e spagnola) che compongono un cartellone di qualità, capace di accontentare i gusti di un pubblico eterogeneo, dai giovanissimi agli amanti delle vecchie tradizioni e del dialetto, da chi è alla ricerca di una serata all’insegna del buonumore ai melomani convinti.
Ogni teatro gestirà autonomamente prevendite e vendite dei biglietti, secondo le modalità pubblicate sul pieghevole e sui siti del comune e dei teatri.
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