Vegè compie sessant’anni, nel centro di Ispra la bottega “del mondo”
È stato il primo supermercato della provincia di Varese a libero servizio e oggi resta un punto di riferimento per il paese sul Lago Maggiore e non solo. Sabato ha festeggiato l'importante traguardo
Non è il tradizionale negozio di alimentari. O almeno, non solo. Quando si entra al Vegè di Ispra basta dare un’occhiata tra gli scaffali per scoprire che ai prodotti più comuni, si affiancano quelli del territorio e “chicche” provenienti da tutto il mondo.
Dalle tisane ai formaggi, dalle marmellate al Dulce de leche, dal pudding alla maionese al gin, dal marmite (crema spalmabile a base di lievito usata nel Regno Unito), alle pesche di Monate. Una vera e propria caccia al tesoro per i curiosi e gli appassionati di cucina e una varietà di scelta che difficilmente si trova in un normale negozio di paese. D’altronde, in questo paese sul Lago Maggiore gli stranieri girano molto tra i lavoratori del JRC che qui trovano casa e i vacanzieri.
Ma non è l’unica peculiarità di questa attività che si affaccia su Via Piave e che proprio sabato scorso, su quello slargo, ha festeggiato i suoi sessant’anni con un aperitivo offerto a tutti i clienti e ai cittadini del paese. «È stata una bella giornata, non potevamo che festeggiarla tutti insieme», raccontano Sara Giovannoni e Gianpiero Orza, per tutti Pepe, che da trent’anni hanno preso in gestione l’attività. Sul bancone, oggi,conservano la targa di attività storica rilasciata da Regione Lombardia.
Aperto nel 1963, sotto il marchio della catena danese Vègè, è stato il primo supermercato della provincia di Varese a libero servizio, dove il cliente si serviva da solo e girava tra gli scaffali con il proprio carrello. Una cosa che oggi è scontata, ma che a quel tempo rappresentava una vera e propria rivoluzione nel modo di fare la spesa.
«Questo negozio è stato aperto dai signori Scandroglio e Ailaghi, due cognati. Si resero subito conto che con la presenza dell’allora Euratom, ora Jrc, era fondamentale rifornirsi di specialità europee. Deciso di uscire dalla catena danese perché non gli permetteva di ampliare l’offerta dei prodotto. Così tolsero un accento dal nome e continuarono l’attività come Vegè», racconta Sara che da allora ha sempre continuano ad offrire ai suoi clienti prodotti scelti e particolari, aggiungendo anche una parte dedicata al biologico.
Il negozio è sempre stato un punto di riferimento e non solo per i suoi prodotti. «Capita spesso che i nostri clienti ci chiedano aiuto nelle piccole cose, soprattutto le persone anziane», racconta Pepe che tutte le mattine è in giro per il paese con la sua bicicletta per le consegne. «È un lavoro che va fatto con passione, con il sorriso sulle labbra, altrimenti meglio lasciare stare. Non lo cambierei per nulla al mondo», continua.
In negozio il via vai è continuo. Le persone si salutano per nome, chiacchierano, si fermano. Ed è la fotografia di un negozio che negli anni è riuscito a mantenere gli elementi della tipica bottega alimentare, ma nello stesso tempo guardare ai cambiamenti della società. E così, al bancone del fresco, si trova la signora anziana che racconta del passato di Ispra, i turisti tedeschi che comprano il pane dopo un giro in bicicletta e l’impiegato del Jrc che aspettava da tempo l’arrivo del dolce tradizionale greco.
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