Tre giorni per arrivare sul Colle del Gran San Bernardo sulla via Francigena

Una team di dieci camminatori tra cui il nostro direttore e Neven Adzaip che lavora per promuovere la Via Francisca

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Tre giorni per arrivare in cima al Colle del Gran San Bernardo. Quarantacinque chilometri, tremila metri di dislivello e un sentiero che trasuda di storia, fatiche e progetti.

L’Associazione Europea delle Vie Francigene in collaborazione con il Pays di St-Bernard ha organizzato un media trip per far conoscere le ultime tappe che dal Canton Vallese portano in Val d’Aosta.

La Via Francigena in Svizzera offre un paesaggio variegato e certamente le tappe più spettacolari di tutto il percorso europeo. Da Losanna, la Via Francigena si snoda attraverso i vigneti di Lavaux fino all’ansa del Rodano. Dall’antica città di Octodurus, il sentiero serpeggia attraverso la strettoia formata dalla selvaggia Dranse fino al versante settentrionale del Passo del Gran San Bernardo. Nella Val d’Entremont, il sentiero è punteggiato da borghi medievali: Sembrancher, Orsières, Liddes. Ed è proprio in questo ultimo tratto che cammineremo per entrare in Italia.

IL TEAM E LE GUIDE

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Siamo in dieci, sette italiani, una argentina e due svizzere. Marco Giovannelli, camminatore per passione e direttore di Varesenews ha un legame vitale con la Via Francigena ed è il più anziano del gruppo. Monica Nanetti fa la giornalista economica ma la sua grande passione per i viaggi l’ha portata a dar vita a un progetto significativo fin dal nome scelto: “Se ce la faccio io”. Davide Fiz cammina anche lui per passione, ma anche per trasmettere un messaggio forte. È il fondatore di Smart Walking e da due anni, al mattino cammina e al pomeriggio lavora. Ha viaggiato in lungo e largo per il Paese. Nicole Franciolini lavora all’interno dell’Associazione Vie Francigene. Neven Adzaip ha un tour operator e da tempo conduce gruppi e organizza attività legate al cammino. Arriva da Varese ma lo si trova spesso in Toscana, sulla via Francisca del Lucomagno e altrove. Rocío Cali ha scelto l’Europa per il suo percorso di studi legati al turismo. Arriva dall’Argentina e negli ultimi mesi per motivi di studio è stata in Scozia, Barcellona e Napoli. Mary Jane fa la travel blogger con una grande produzione video che oscillano tra la filosofia e lo spirito del viaggio. È legata a New York per tante ragioni. Andrea Mattei è un grande camminatore, lavora e scrive di cammini per la Gazzetta dello sport. Romano trapiantato da tanto tempo a Milano ama lo zaino e prendere appunti con una biro e un bloc notes anche se ormai il suo lavoro è tutto nel digitale. Con noi anche le due guide locali Rachel Man e Joëlle Luisier e un ruolo speciale per Gaëtan Tornay, direttore del Pays du St-Bernard, Vice- presidente dell’Associazione Europea della Via Francigena e presidente dell’Associazione Svizzera della Via Francigena.

In una delle pause abbiamo poi incontrato altri camminatori. Scappa subito il classico confronto con altri cammini, ma oggi La Via francigena dà il meglio di se e lamentarsi non ha alcun senso perché siamo davvero fortunati ad avere un cammino storico così importante dall’Inghilterra fino in fondo allo stivale.

IL CAMMINO E LE TAPPE

Il cammino parte da Martigny e si dorme in altre tre località alla fine delle rispettive tappe a Orsières, Bourg-St-Pierre, Colle del Gran San Bernardo.

MARTIGNY E IL VALLESE

Avete presente uno dei simboli del colle che segna il passaggio dalla Svizzera all’Italia? Stiamo parlando dei cani San Bernardo. Non li si trova solo negli spazi di fianco all’ospizio, ma anche a Martigny dove è stato costruito Barryland, uno spazio tutto dedicato al celebre quattro zampe. Nella cittadina attraversata dal Rodano, insieme alla cattedrale di Notre Dame e alle tante case tipiche, si trova la Fondation Pierre Gianadda, costituita nel 1978 da Léonard Giannadda in memoria del fratello. Uno spazio espositivo vicino alla zona archeologica. Il canton Vallese di cui fa parte Martigny ha una forte prevalenza francese ed è il terzo cantone più vasto della Svizzera dopo il canton Grigioni e il canton Berna. È una zona di montagna e sono situate 51 tra le cime più alte di 4.000 metri, tra le quali il Cervino e la Punta Dufour, la più alta montagna della Svizzera (4634 m s.l.m.), situata nel Massiccio del Monte Rosa. Si trova qui il più grande e lungo ghiacciaio d’Europa, il Ghiacciaio dell’Aletsch. Incluso nella lista del Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO, misura circa 23 km di lunghezza e tra 1 e 2 km di larghezza.

LA PRIMA TAPPA DA MARTIGNY A ORSIERES

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Sulla carta sono meno di diciannove chilometri, ma noi ne abbiamo percorsi ventidue con novecento metri di dislivello. Un percorso che si snoda in prevalenza su sentieri ben segnati e su strade carrarecce. Joëlle ci ha guidati lungo tutto il percorso garantendo a tutto il gruppo di procedere compatto attenta a ognuno di noi. Un bel cammino con tanto saliscendi e diverse soste per far tirare il fiato dopo qualche salita con buone pendenze. Belle le strade per uscire da Martigny che ci hanno fatto vedere il borgo storico con tanti locali caratteristici. Lungo la strada si incontrano Bovernier e Sembrancher dove ci siamo fermati per la pausa pranzo. Il cammino fa magie e oggi, dopo solo pochi chilometri, sembrava che il gruppo si conoscesse da settimane. Alcuni di noi si sono incontrati la sera di lunedì per la prima volta e con le guide ci siamo visti poco prima della partenza. Una tappa bella grazie anche a un tempo incredibile. Temperature elevate per via di tanto sole e con una luce notevole. Qui la natura la fa da protagonista con tanti elementi diversi. Il vino è una delle più importanti produzioni per il Vallese e si vedono diverse vigne con terrazzamenti. A metà tappa poi abbiamo incontrato una coltivazione con diverse piante utilizzate per le caramelle Ricola. Il cibo è un altro elemento di orgoglio per questa zona. Dopo la prima sera a base di carne, stasera saremo ospiti di una latteria per gustare la Raclette.

Siamo “pellegrini” fortunati e soprattutto molto coccolati. La serata si annuncia frizzante e la fatica sarà per il momento lasciata in seconda fila. Ci vediamo domani.

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Pubblicato il 05 Settembre 2023
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