Ancora manifestazioni dei neonazisti Do.Ra. a Duno, sul San Martino
Fiaccole, rune e striscioni dove venne combattuta una delle prime battaglie della Resistenza italiana. Le associazioni antifasciste chiedono lo scioglimento del gruppo: "Cos'altro ci vuole per accertare una violazione della legge Mancino?"
Ancora fiaccole accese, rune, e slogan che inneggiano alla celebrazione delle formazioni repubblichine e delle guardie di confine tedesche sul campo di battaglia di uno dei primi scontri della Resistenza italiana, quello che per giorni si è combattuto sul Monte San Martino, a Duno, in Valcuvia.
È successo sabato notte nei pressi della chiesa di San Martino in Culmine, chiesa fatta saltare dalle truppe di occupazione tedesche proprio per non dare quartiere ai partigiani, a poca distanza dal sacrario dei caduti.
La firma dell’episodio è da ascriversi alla Comunità militante dei dodici raggi, da anni al centro di inchieste della magistratura e di processi che vedono imputati i vertici dell’organizzazione. Le foto, fatte veicolare sui social, raffigurano una ventina di persone illuminate appena dai fuochi accesi, che fanno da contorno ad una grande runa piantata nel terreno.
Un fatto analogo a quello avvenuto nell’autunno di qualche anno fa, sempre al San Martino, sempre con striscioni e fiaccole. Lo striscione esposto sabato notte, invece riporta questa frase: “Sia posta gloria sul vostro volto”.
Insorgono i movimenti politici antifascisti: “Ancora una volta i nazisti della Comunità dei dodici raggi sfregiano il monte San Martino piantando rune nel luogo dove fu combattuta la prima battaglia della Resistenza. Non bastano le recenti condanne chiediamo con forza lo scioglimento di questo gruppo che fa apertamente apologia del nazismo, pubblica post antisemiti e ha una sede con il simbolo del sole nero. Cosa altro ci vuole per accertare una violazione della legge Mancino?“, scrive il gruppo Memoria Antifascista.
Secondo Onorio Rosati consigliere regionale di Alleanza Verdi Sinistra, “La comunità dei Dodici Raggi (Do.ra) le scorse notti, come purtroppo succede da anni, ha di nuovo deturpato il monte San Martino a Varese piantando rune di legno e srotolando striscioni in memoria dei caduti nazistifascisti che li morirono nella prima battaglia della Resistenza nel 1943. Apologia di nazismo, manifesti con SS che brindano e deliranti proclami diffusi via telegram non sono ancora sufficienti a chiudere questo sodalizio che in un paese con una costituzione antifascista non dovrebbe esistere. Gli stessi, in occasione dello scorso 25 aprile fecero irruzione ad Azzate (Va) per interrompere violentemente una iniziativa antifascista. Ci chiediamo che cosa aspetti lo zelante ministro degli Interni Piantedosi ad intervenire“.
Le forze dell’ordine sono informate di quanto avvenuto a Duno nella serata di sabato.
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