“La strage del popolo palestinese parte anche dalla provincia di Varese”, corteo alla Leonardo di Venegono Superiore
Sabato 2 dicembre l'iniziativa organizzato dal Comitato Varesino per la Palestina, Rete Varese senza frontiere, Centro di documentazione Abbasso la guerra
Sabato 2 dicembre – ritrovo alle ore 14.30 al Parco Pratone – il Comitato Varesino per la Palestina, insieme a Rete Varese senza frontiere e Centro di documentazione Abbasso la guerra organizzano un. corteo “contro le fabbriche di morte presenti sul nostro territorio” a Venegono Superiore, che arriverà davanti sede di Leonardo.
«La strage del popolo palestinese parte anche dalla provincia di Varese – si legge sulla locandina -. Dal 7 ottobre cacciabombardieri ed elicotteri israeliani stanno sparando nel mucchio a Gaza, su una popolazione prigioniera, assediata dal 2006, priva di rifugi, cibo, acqua, elettricità, con il 60% delle abitazioni colpite o distrutte. Ad oggi ci sono già più di 13.000 morti, la metà dei quali bambini, ancora molti di più sono feriti e mutilati, e oltre 2 milioni sono per sempre marchiati nell’ animo. Fra queste terribili macchine di morte ci sono anche quelle costruite a casa nostra da Leonardo, come i 30 aerei militari prodotti a Vengono Superiore (VA), nell’ambito della cooperazione militare sottoscritta da Berlusconi nel 2003 e continuata da tutti i governi italiani successivi, in accordo con tutti i governi israeliani, non solo quello di Netanyahu».
”Una partnership consolidata lega militarmente l’Italia a Israele – commentano gli organizzatori del corteo -. L’alleanza Roma-Tel Aviv si è sviluppata all’ombra di Washington e della Nato, ma negli ultimi anni l’Italia ha conseguito una maggiore autonomia per comuni interessi finanziari e industriali, grazie al patto strategico siglato tra il governo italiano e quello israeliano con il “memorandum” d’intesa in materia di cooperazione nel settore militare e della difesa stipulato nel 2013.
Aerei cargo delle forze armate degli Stati Uniti d’America utilizzati per rifornire le forze armate israeliane di armi, munizioni ed equipaggiamenti militari decollano dalla base aeronavale siciliana di Sigonella creando un ponte aereo – via Italia – tra il grande scalo tedesco di Ramstein e la base aerea di Nevatim (deserto del Negev) nei pressi della città di Beersheba, quartier generale degli squadroni dell’Aeronautica militare di Israele equipaggiati con i nuovi cacciabombardieri F-35 a capacità nucleare”.
”I piloti israeliani – spiegano ancora -, che stanno bombardando Gaza con gli F-35, si sono formati e addestrati a bordo di aerei prodotti in Italia all’ex AleniaAermacchi oggi Leonardo di Venegono Superiore in provincia di Varese, 30 velivoli M-346 venduti nel 2012 a Israele facilmente armabili per trasformarli in jet d’attacco. I primi due caccia furono consegnati nel 2014, pochi giorni prima dell’aggressione militare sulla Striscia di Gaza denominata “Margine protettivo”, un massacro che ha sterminato oltre 2200 persone di cui 531 bambini. Anche i piloti degli elicotteri d’attacco, che bombardano gli ospedali uccidendo perfino i neonati, si sono formati sugli elicotteri Agusta prodotti da Leonardo a Samarate sempre in provincia di Varese”.
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Lieti di aver contribuito con mezzi italiani alla difesa da parte di gruppi islamici terroristi di una nazione civile e democratica, difesa necessaria altresì gli israeliani sarebbero giù stati cancellati dalla faccia della terra.