La sostenibilità per portare le aziende nel futuro, il corso di Confartigianato Varese e Artser
Il progetto si sviluppa su due binari: un ciclo di sette eventi e due tavole rotonde nella sede di Origgio di Faberlab powered by Arburg e una assistenza di professionisti specializzati in grado di portare in azienda e gestire tutte le variabili Esg (Environmental, Social e Governance)
Il tema della sostenibilità è diventato determinante nello sviluppo e nella crescita delle piccole e medie imprese e sarà il filo conduttore della politica economica nel corso del 2024. Per questo il Gruppo Artser e Confartigianato Varese hanno lanciato un progetto di informazione, consulenza e sostegno attivo delle Pmi per sostenere gli sforzi di mantenimento all’interno della catena di fornitura, ad assicurare un più efficace accesso al credito, a favorire il miglioramento delle performance e a garantire un elevato livello di competitività ed efficienza.
Il progetto si sviluppa su due binari: un ciclo di sette appuntamenti pubblici rivolti alle imprese e due tavole rotonde nella sede di Origgio di Faberlab powered by Arburg e una assistenza qualificata di professionisti specializzati in grado di portare in azienda e gestire tutte le variabili Esg (environmental, social, and governance) al fine di raggiungere un alto livello di sostenibilità.
Il ciclo di appuntamenti inizierà nella sede di Origgio il 13 dicembre alle 18 con l’incontro “La sostenibilità in azienda: cosa vuol dire? Cosa devi fare oggi e cosa ti sarà richiesto domani? Quali sono i rischi? Quali opportunità di ricavi?” per concludersi a giugno con un evento di educational entertainment. È possibile iscriversi all’evento con Stella Gubelli (economista della Cattolica), Jacopo Brioschi (Artser) e Davide Baldi (esperto ambientale di Faberlab powered by Arburg) a questo link.
La sostenibilità come risorsa
L’obiettivo è accompagnare le Pmi in un processo di evoluzione urgente che, secondo le stime, è ritenuto strategico da sette imprese su dieci. Che il terreno sia fertile lo conferma anche un rapporto realizzato dalla Sda Bocconi School of Management, secondo il quale la metà delle Pmi italiane (52%, a fronte di una media europea del 43%) dichiara di avere già implementato un piano di sostenibilità o di essere in procinto di adottarne uno.
Adottare e comunicare i principi Esg è, d’altronde, necessario per generare fiducia su quattro livelli: tra i clienti (che effettuano le loro scelte valutando la sostenibilità del fornitore), sul mercato (che esprime interesse e attenzione per le aziende che adottano politiche di sostenibilità), nelle persone (che scelgono anche in base ai principi di sostenibilità dove lavorare) e tra le istituzioni (banche comprese) che erogano credito, agevolazioni e finanziamenti misurando il tasso di sostenibilità raggiunto.
«Le aziende sia piccole che grandi – afferma il direttore generale di Artser, Mauro Colombo – devono considerare i temi Esg non come dei vincoli calati dall’alto, bensì come opportunità di sviluppo. Adottare immediatamente queste soluzioni aiuta la competitività dell’impresa sul mercato e ne favorisce la sua sostenibilità nel futuro. Per rendere la propria realtà più performante, ogni azienda deve scegliere i principi Esg più significativi in base al suo ambito. Il nostro compito è quindi affiancare le aziende in queste scelte, aiutarle a implementare il proprio modello di sostenibilità e a farlo conoscere a clienti e stakeholder».
Prima di cominciare questo percorso, è quindi fondamentale per le aziende fare un’analisi preliminare e stabilire quali obiettivi raggiungere e che strumenti utilizzare. «Penso poi al tema certificazioni – spiega Jacopo Brioschi, coordinatore area innovazione e sviluppo Artser, –. Non c’è una certificazione Esg specifica. Ci sono, invece, più di sessanta possibili certificazioni sottostanti a un bilancio Esg e un’azienda non le può adottare tutte: sarebbe impensabile. Dunque, è strategico domandarsi: cosa è importante certificare e cosa no per accrescere il business aziendale?».
«L’Esg è una conseguenza ineludibile per lo sviluppo delle aziende sul mercato, e impatta direttamente sui ricavi e sui consumi, ai quali sappiamo che sono già oggi attentissimi gli imprenditori. Questo vale sia per le imprese impegnate nel B2B che per quelle concentrate sul B2C» è la riflessione della responsabile marketing e commerciale, Elena Ambrosoli, che ricorda come in occasione di due appuntamenti, il ciclo potrà contare sul contributo di istituti bancari: Bper Banca e Intesa Sanpaolo. Con la prima si affronterà il tema del rating che gli istituti di credito attribuiscono alle imprese con un processo di sostenibilità avviato o in fase di partenza. Con la seconda il tema al centro del confronto saranno le società benefit che, oltre a perseguire un profitto economico, si impegnano a generare un impatto positivo su società e ambiente.
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