Dieci anni dopo i Roosters riaccendono la Stella

L'11 maggio '99 Varese conquistò il decimo scudetto del basket. Oggi è stato presentato il volume celebrativo alla presenza di tanti protagonisti di allora. Edo Bulgheroni e Recalcati: «Così la nostra vita cambiò». Mandateci il vostro ricordo

Dieci anni annullati in pochi secondi. Chi questa mattina – lunedì 11 maggio, of course – ha messo piede a Villa Recalcati non ha potuto pernsare, almeno per un momento, di essere ripiombato nella stessa atmosfera del maggio 1999.
Proprio laddove erano stati presentati i Roosters a inizio stagione, quando Edo Bulgheroni al cospetto della splendida Martina Colombari spiazzò tutti dicendo in pubblico che quella Varese puntava allo scudetto, si sono riuniti stamattina tanti protagonisti di quella grande cavalcata. L’occasione è stata la presentazione del libro celebrativo dell’impresa, intitolato "Il gallo e la stella", scritto da Massimo Turconi e pubblicato da Sunrise Media, preludio della partita che rivedrà in campo a Masnago giocatori di allora e di oggi.

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E così è stato possibile reincontrare in una volta sola Toto, Edo e Tony Bulgheroni, Carlo Recalcati, i suoi assistenti Colombo e Galli. E con loro Pozzecco, Meneghin, Galanda, l’Armando Crugnola, le segretarie e i dipendenti della Pallacanestro Varese di allora e di oggi, tutti con il pensiero rivolto alla notte che cambiò la storia della città e del club biancorosso. Tanti gli applausi, rivolti alle personalità chiamate sul palco da Michele Marocco, ognuno dei quali ha voluto dare una propria chiave di lettura, ricordare un piccolo aneddoto o un ricordo della fantastica stagione 1998/99.
Ricordi ancora vivi nella mente e nel cuore di ognuno di noi: per questo vi chiediamo di mandarci un breve ricordo personale di quella fantastica notte biancorossa (o nello spazio commenti, o all’indirizzo sport@varesenews.it).

Fontana: «Emozione da ripetere». Il sindaco Attilio Fontana è notoriamente uno dei tifosi vip sempre presenti a Masnago. «Sono contento che la ricorrenza del decennale sia coincisa con un’altra vittoria, comunque bella anche se meno importante, perché il successo è sempre difficile da ottenere. Ripensando al ’99 mi vengono in mente due scene: prima della partita ricordo di aver incontrato Cecco Vescovi mentre mi recavo al palasport e di averlo incitato, temendo di passare per menagramo. E poi ricordo i volti di vecchi e storici tifosi, come il Davide Bardellini, che piangevano di gioia per un rinnovato successo».

Pierantozzi: «Da Morse a Pozzecco, passione infinita». Giovanni Pierantozzi, Procuratore della Repubblica, ha raccontato la sua lunga passione per la palla a spicchi. «La mia passione per il basket è sempre stata forte. Quando a Varese arrivò Morse divenni davvero fanatico, una sensazione rinnovata con il "Pazzo Poz". Ricordo quella partita a Bologna con la Fortitudo: come al solito ci parlammo prima dell’inizio e io pronosticai un 3/5 nel tiro da tre. Lui fece 5/5 e a quel punto si voltò e mi indicò come a dire: "Ho fatto meglio di quanto tu pensassi"».

Marantelli: «Che orgoglio la stirpe dei Meneghin». Per una volta il deputato Pd ha accantonato il calcio, pur invitando tutti a seguire il Varese domenica prossima. «Mi piace ricordare quello che ha rappresentato per quello squadrone il nostro Andrea Meneghin. Conoscevo suo nonno, incontrai suo papà ai tempi della scuola, poi venne lui: uno dei maggiori talenti della storia del nostro basket».

Edoardo Bulgheroni (foto): «Così cambiò la nostra vita». Il presidente del tricolore proprio nella sede della Provincia profetizzò la vittoria del campionato. «Oggi a differenza di allora non faccio proclami e non metto in difficoltà Charlie Recalcati. Quando incontro Pozzecco, lui mi ricorda sempre che il suo incontro con la mia famiglia e con Varese gli ha cambiato la vita. Posso assicurare che lo stesso è accaduto per noi. Fu un’impresa eccezionale, che voglio condividere con tutta la mia famiglia».

Recalcati: «Campioni con il sorriso». Anche all’attuale ct della nazionale la chiamata di Varese cambiò l’esistenza: prima di quell’anno il coach si era messo ad allenare in serie B. Pochi mesi dopo fu sul tetto d’Italia. «Detto che la profezia di Edo fu influenzata dalla presenza della Colombari, che purtroppo oggi non vedo in sala, io credo che il segreto di quella vittoria venne dall’atteggiamento del mio gruppo. Tutti grandi professionisti che però sapevano giocare con il sorriso sulle labbra, spiazzando un mondo che andava verso la massima esasperazione. Qualche volta da parte mia era difficile accettare certe situazioni, ma aver ingoiato qualche rospo al momento giusto è stato il passo vincente per diventare un’isola felice. Ah, a proposito: stasera tengo il Poz in panchina».

Chiapparo: «Le scritte alle fermate dei bus mi emozionano ancora». La squadra dello scudetto fu costruita con il contributo di Gianni Chiapparo che, ha confessato, si è tolto un peso dallo stomaco con la promozione in A1 della Cimberio. «Sono stato il gm della stella, ma pure della retrocessione: sono strafelice che Varese sia tornata nella massima serie. Sfogliando il libro ho rivisto la foto di Chicco Ravaglia: ecco, la cavalcata vincente deve comprendere anche lui e tutti coloro che lavorarono nel club dal ’93/’94 e che gettarono le basi per lo scudetto. Furono stagioni di grande democrazia, dove ognuno poteva portare il proprio contributo. E anni di emozioni, come quelle che provammo ogni volta che tornavamo a Varese durante quei playoff: sui display alle fermate dell’Avt c’erano scritte di incitamento alla squadra. Il segno tangibile dell’amore della città, un ricordo che ancora mi commuove».

Turconi: «Alle porte del paradiso». La chiusura è stata affidata all’autore del volume del decennale, Massimo Turconi. «Lo scudetto della stella chiuse per me un cerchio che si era aperto quando nel ’78, da ragazzino, vidi vincere il nono titolo alla MobilGirgi. In quei 21 anni ho vissuto tante esperienze, da tifoso sono divenuto giornalista e nel frattempo ho letto "My unforgettable season", il libro scritto da un allenatore dei New York Knicks. Ecco, quella del ’99 è stata la mia "stagione indimenticabile", che spero non resti irripetibile».

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Pubblicato il 11 Maggio 2009
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Una sfida indimenticabile 4 di 11

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