Superbonus 110%, “I cittadini trattati senza rispetto. Presenterò un esposto in procura”
Il 31 dicembre scade l'ultimo termine utile per produrre fatture rimborsabili al 110% . Non sono previste altre proroghe. Il caso di un cittadino di Varese
Nonostante G.M abbia fatto tutte le cose secondo quanto previsto dalla legge che ha introdotto il Superbonus 110%, non è riuscito ancora a cedere il suo credito. Mancano ormai pochi giorni per la scadenza del termine. L’ultima chiamata per produrre fatture rimborsabili al 110% è il 31 dicembre 2023 e per quanto se ne sa il Mef sembra non intenzionate a dare altre proroghe, nonostante qualche tentativo in extremis sia stato fatto. Resta l’ultima spiaggia, come spesso accade, del Milleproroghe.
La storia di G.M, cittadino della provincia di Varese proprietario di una casa indipendente che aveva utilizzato il Superbonus 110%, l’abbiamo raccontata a marzo: i lavori non terminati, la casa trasformata in un cantiere, il general contractor che non riesce a proseguire i lavori per mancanza di liquidità a causa delle difficoltà della cessione del credito, nonostante tutta la documentazione sia stata prodotta per tempo e secondo le norme previste dalla legge a partire dal Sal (lo stato di avanzamento lavori).
G.M. con i suoi legali ha deciso che presenterà un esposto in varie procure italiane sperando che ci sia un magistrato che voglia indagare su quanto è accaduto. C’è poi una seconda questione, altrettanto importante, relativa alla disparità di trattamento tra le diverse regioni, di cui sarà investito probabilmente il giudice amministrativo. «Devono spiegarmi perché Veneto, Basilicata, Sicilia e Toscana – sottolinea G.M. – si sono accollate la cessione del credito, hanno pagato i general contractor che a loro volta hanno continuato i lavori. Perché la Lombardia non lo ha fatto? Se siamo tutti uguali, perché hanno permesso che succedesse questo? Il Governo avrebbe dovuto intervenire subito e bloccare queste iniziative, invece sono passati ben otto mesi».
Alla scadenza del 31 dicembre, a meno di sorprese dell’ultima ora, non dovrebbero esserci nuove proroghe. Il condizionale è d’obbligo visto che la legge istitutiva del Superbonus 110% è cambiata continuamente. Dal 1 gennaio 2024 i lavori saranno rimborsati al 70% sempre sulla base dello stato di avanzamento lavori (Sal) che attualmente prevede tre blocchi: 30%, 30% e 40%. Su questo ultimo punto sono state avanzate alcune ipotesi di cambiamento per esempio introducendo il cosiddetto “Sal flessibile o straordinario “ che copra i lavori compiuti negli ultimi mesi dell’anno.
Nel frattempo G.M. ha scritto a tutti: al Quirinale, al capo del Governo, al Mef e ai singoli rappresentatnti di partito, senza ottenere risposte, tranne che dal Quirinale. «Io sono stato, sono e vorrei essere anche per il futuro un cittadino onesto ed esemplare – conclude G.M – ma lo Stato me lo impedisce, facendo cadere quel patto sociale stipulato con il cittadino. Lo Stato promette delle cose, inizia a farle, cambia le regole in corsa per poi chiudere il portone definitivamente. Noi cittadini abbiamo tutte le ragioni per essere arrabbiati perché siamo stati toccati nel nostro bene più importante: la casa, senza un minimo di rispetto nei nostri confronti. La mia intenzione è di andarmene dall’Italia perché il Pnr, cioè il punto di non ritorno, è stato superato da un pezzo».
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Tanta solidarietà (purtroppo sola quella) per quello che stai vivendo caro G.M.
Avevo letto del tuo caso qualche mese fa e da subito mi ci ero immedesimato. Ho pensato a quanta rabbia avrei potuto provare se fosse successo a me. Perché avendo usufruito del Superbonus la mia fortuna è forse stata solo di avere azzeccato le tempistiche (oltre ad essere stato supportato da professionisti molto competenti).
Comprendo la rabbia e l’incredulità di chi, come te è abituato ad agire secondo le regole…
…per poi essere mollato sul più bello.
Chi dovrebbe essere garante di giustizia, equità e di far rispettare le regole è il primo a non farlo. Da quanto tempo la politica e le istituzioni non agiscono più per il bene comune? Oppure lo fanno solo dopo che, chi come te, ha tentato 1000 strade, sollevato l’opinione pubblica, mosso qualche conoscenza e forse, in tempi indefiniti, porranno una pezza al tuo caso.
Si può vivere con queste incertezze in uno stato civile quale dovrebbe essere il nostro?!