Resistenza, Ottant’anni fa la fucilazione dei sette fratelli Cervi

Ottant'anni fa la fucilazione dei sette fratelli Cervi, partigiani e militanti nella Resistenza. La loro storia di impegno e coraggio in difesa della democrazia e dell'antifascismo

Fratelli cervi

A loro sono dedicate strade e piazze in tutta Italia, sono stati realizzati documentari, poesie, un film e perfino una canzone: la storia dei Fratelli Cervi ha attraversato tutto il Paese e oggi, 28 dicembre 2023, vale ancora la pena ricordarla.

I sette fratelli Cervi erano contadini, originari di Campegine, in Emilia Romagna. Erano antifascisti, pronti a impegnarsi in difesa dei valori di fratellanza e democrazia che volevano fossero universali.
Casa Cervi divenne un punto di riferimento del dissenso militante contro il fascismo e la guerra.

Fu lì che venne organizzata anche la Pastasciutta antifascista, che ancora oggi l’Anpi promuove in ricordo di quei momenti di unità e speranza che il regime fascista fosse sconfitto.

A causa della loro lotta e militanza fra le file dei partigiani, furono arrestati e poi fucilati dai repubblichini a Reggio Emilia il 28 dicembre 1943: per il loro impegno nella Resistenza furono decorati di Medaglia d’argento al Valor Militare “alla memoria. Una tragedia civile e umana, poiché in un sol giorno i loro genitori, Alcide e Genoeffa Cocconi, persero i loro figli, ma il significato di questa uccisione non interessa la sola famiglia Cervi ed è stata per questo raccontata e celebrata.

Alcide cervi
Alcide Cervi

Si chiamavano: Gelindo il più grande, poco più che quarantenne, AntenoreAldo,  Ferdinando,  Agostino, Ovidio ed Ettore, che aveva solo 22 anni. Di ciascuno di loro parla uno dei brani musicali del gruppo Modena City Ramblers:

A ottant’anni dalla fucilazione dei sette fratelli Cervi oggi numerosi sono stati i ricordi dellre loro gesta, a partire da Adelmo Cervi, figlio di Aldo, che da anni gira l’Italia portando la testimonianza dei valori per cui suo padre, i suoi zii e la sua famiglia sacrificarono la vita.

«80 Anni oggi: la Memoria non morirà mai. Al Mio Papà, ai Miei Zii, a Quarto Camurri, fucilati dai fascisti al poligono di tiro di Reggio Emilia il 28 Dicembre del 1943» ha scritto Adelmo Cervi.

Incentrato sul valore della memoria il messaggio di Anpi: «Siamo arrivati a 80 anni dall’eccidio dei sette Fratelli Cervi e di Quarto Camurri compiuto dai criminali fascisti. Ma la memoria di questi uomini, la memoria del loro fattivo e prezioso antifascismo è rimasta salda nella coscienza del Paese».

Questa la poesia che Salvatore Quasimodo dedicò al sacrificio della famiglia Cervi:

Ai fratelli Cervi, alla loro Italia

 

In tutta la terra ridono uomini vili,
principi, poeti, che ripetono il mondo
in sogni, saggi di malizia e ladri
di sapienza. Anche nella mia patria ridono
sulla pietà, sul cuore paziente, la solitaria
malinconia dei poveri. E la mia terra è bella
d’uomini e d’alberi, di martirio, di figure
di pietra e di colore, d’antiche meditazioni.
Gli stranieri vi battono con dita di mercanti
il petto dei santi, le reliquie d’amore,
bevono vino e incenso alla forte luna
delle rive, su chitarre di re accordano
canti di vulcani. Da anni e anni
vi entrano in armi, scivolano dalle valli
lungo le pianure con gli animali e i fiumi.
Nella notte dolcissima Polifemo piange
qui ancora il suo occhio spento dal navigante
dell’isola lontana. E il ramo d’ulivo è sempre ardente.
Anche qui dividono in sogni la natura..
vestono la morte e ridono i nemici
familiari. Alcuni erano con me nel tempo
dei versi d’amore e solitudine, nei confusi
dolori di lente macine e di lacrime.
Nel mio cuore finì la loro stona
quando caddero gli alberi e le mura
tra furie e lamenti fraterni nella città lombarda.
Ma io scrivo ancora parole d’amore,
e anche questa è una lettera d’amore
alla mia terra. Scrivo ai fratelli Cervi
non alle sette stelle dell’arsa: ai sette emiliani
dei campi. Avevano nel cuore pochi libri,
morirono tirando dadi d’amore nel silenzio.
Non sapevano soldati filosofi poeti
di questo umanesimo di razza contadina.
L’amore la morte in una fossa di nebbia appena fonda.
Ogni terra vorrebbe i vostri nomi di forza, di pudore,
non per memoria, ma per i giorni che strisciano
tardi di storia, rapidi di macchine di sangue

 

Infine la pagina Wikipedia dedicata ai Fratelli Cervi: leggi qui

Santina Buscemi
santina.buscemi@gmail.com

Amo raccontar dei paesini, dove la differenza la fanno le persone comuni che si impegnano in piccole associazioni. È di loro che scrivo..e mi emoziono sempre un po'. Anche questo è VareseNews.

Pubblicato il 28 Dicembre 2023
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Commenti

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  1. Avatar
    Scritto da lenny54

    W l’Italia antifascista! ( e adesso identificatemi)

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