Scuole al freddo, prosegue a Varese il processo per la truffa delle caldaie

Il percorso verso il dibattimento per la maggior parte delle posizioni sebbene incomba la prescrizione. Provincia parte lesa: “Chiediamo il risarcimento per danni morali e di immagine”

Polizia e Guardia di Finanza

Scuole al freddo, caldaie ferme e da revisionare a raffica, controlli periodici che diventavano infiniti (quando venivano effettuati) col risultato di aule in subbuglio, scioperi negli istituti superiori e proteste degli alunni: «Fa freddo».

Per quei fatti che come si ricorderà si verificano con estrema frequenza anni fa la Finanza accese un faro (operazione “freezer”) e in un’inchiesta ipotizzò una maxi frode ai danni delle forniture della Provincia di Varese che gestisce appunto gli istituti superiori del Varesotto: ci furono due arresti e parecchi indagati.

Ora il procedimento sta facendo passi in avanti sebbene a rilento, per tempi della giustizia che porteranno alla prescrizione da qui al 2027 tutti i capi di imputazione (alcuni dei quali già prescritti). Delle dieci posizioni aperte finanzia al Giudice per l’udienza preliminare di Varese ben nove chiedono di andare a giudizio ordinario, quindi coi tempi del dibattimento, mentre sono uno dei soggetti indagati ha chiesto l’ammissione del rito abbreviato (più veloce, sconto di un terzo della pena).

Martedì mattina al primo piano del tribunale dove si trova la camera di consiglio per i riti predibattimentali un gran viavai di avvocati segnalava che era in corso un procedimento con parecchi imputati. L’udienza non è durata molto, si sono fissate le ulteriori due date per la continuazione della discussione che è in corso (si tratta della discussione delle difese che si rivolgono al giudice per l’udienza preliminare che dovrà decidere se rinviare a giudizio, per il procedimento dibattimentale dinanzi al Collegio, oppure no) che sono il 7 maggio e l’11 giugno; la posizione di una delle imprese coinvolte nel procedimento risulta archiviata.

La Provincia di Varese figura come parte civile rappresentata dall’avvocato Daniele Albertini che ha ribadito la posizione dell’ente: Villa Recapcati vuole rivalersi sui servizi non effettuati dalle ditte appaltatrici e chiede danni patrimoniani, non patrimoniali e di immagine ai soggetti imputati.

Andrea Camurani
andrea.camurani@varesenews.it

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Pubblicato il 16 Gennaio 2024
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