Dalla casa dell’omicidio di Cairate mancano monili d’oro
Proseguono le indagini sulla morte di Andrea Bossi. In paese: “Ragazzo d’oro, altruista e lavoratore”. Martedì l’autopsia
La casa sistemata sei mesi fa, l’impianto elettrico nuovo per andare ad abitare nell’immobile di proprietà in zona residenziale a Cairate.
Una vita tranquilla da giovane lavoratore. Il cane, rimasto con lui fino all’ultimo, ma che nella notte dell’omicidio avvenuto fra venerdì e sabato notte era fuori, sul balcone. Nella casa ordine ma oggetti d’oro spariti, molto sangue nel grande ambiente “a giorno” dell’appartamento. (nella foto, i militari della Stazione di Castellanza che presidiano l’ingresso della palazzina dove si è consumato l’omicidio)
A terra Andrea Bossi, trovato sabato mattina sul tardi dal padre che non lo sentiva al telefono da ore, preoccupato ha fatto visita al figlio: porta aperta, nessuna effrazione, il ragazzo in casa con una profonda ferita alla gola, oramai morto. La Procura della Repubblica di Busto Arsizio indaga per omicidio volontario: rilievi in corso, analisi di telecamere e dei cellulari pure, oltre alla ricerca dell’arma del delitto, un coltello sparito dalla casa. L’impressione è che la Procura della Repubblica di Busto Arsizio, che coordina le indagini, sia sulle tracce dell’omicida.
Nel frattempo si attende l’autopsia in programma nei prossimi giorni. Il lavoro relativo ai rilievi dei reparti scientifici dell’Arma, (che indagano assieme al reparto operativo di Varese e alle componenti territoriali dei carabinieri) non è semplice poiché la scena del crimine risulta piuttosto inquinata dalle tracce lasciate dai soccorsi e nella fasi successive alla scoperta del cadavere.
E poi quel colpo netto al collo, probabilmente in assenza di tentativi di difesa, quasi un fendente dato all’improvviso, forse con un’arma a lama fissa portata dall’assassino in un punto del corpo di facile accesso. Arma che non si trova.
Un fatto che ha profondamente colpito certamente Cairate dove la vittima viveva da alcuni mesi ma soprattutto Fagnano Olona dove Andrea Bossi era conosciuto per la sua attività di volontario, anni fa, prestata all’oratorio proprio a due passi dall’abitazione dove tuttora vive la madre. Famiglia di lavoratori, incensurato, ben voluto da tutti.
Resta da capire il movente di un omicidio efferato e che ha sconvolto la piccola comunità della Valle Olona.
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