Per rilanciare l’ospedale di Saronno serve una diversa collocazione tra le Asst lombarde?

Ai microfoni di Radiorizzonti in Blu la proposta del consigliere regionale Emanuele Monti di aprire una riflessione sul tema. Tra le questioni toccate a "Il confronto", anche il punto nascite di Saronno con la nuova Dg di Asst Valle Olona Daniela Bianchi

Generico 29 Jan 2024

L’ospedale di Saronno tra incognite e rilancio, al centro del dibattito su Radiorizzonti in Blu. Nella serata di lunedì 29 gennaio presenti alla trasmissione “Il confronto” sulle onde della radio di Saronno c’erano Emanuele Monti, consigliere regionale e presidente della commissione Welfare di Regione Lombardia, Samuele Astuti, consigliere regionale e componente della commissione Sanità Lombardia, Daniela Bianchi, neo-direttrice generale di Asst Valle Olona, Gianfranco Librandi, presidente della fondazione “Saronno in Salute” e Massimo Beneggi (l’unico in presenza), del comitato per la salvaguardia e il rilancio dell’ospedale di Saronno.

(Nella foto di copertinada destra a sinistra: Nicola Gilardoni, Massimo Beneggi, Agostino Masini e Gianni Branca)

Punto nascite, la peculiare posizione geografica dell’ospedale, a cavallo tra quattro province e la possibilità di aprire una riflessione su una diversa collocazione del nosocomio nelle Asst Lombarde sono le principali questioni emerse durante la trasmissione radiofonico.

Si è partiti dal consigliere regionale Samuele Astuti, che ha ribadito l’importanza strategica dell’ospedale di Saronno, in provincia di Varese, ma a confine con quelle di Como, Milano e Monza e Brianza. «C’è molta preoccupazione per i presidi ospedalieri di Saronno e Somma Lombardo – ha dichiarato Astuti -. Per Saronno sono stati tolti diversi servizi e tutto ciò è stato fatto passare sotto silenzio, senza dialogo con gli amministratori locali e con i cittadini».

Tra le altre cose, il consigliere regionale Emanuele Monti ha proposto di aprire una riflessione sulla posizione dell’ospedale di Saronno all’interno delle Asst Lombarde, oggi afferente ad Asst Valle Olona insieme a Busto, Gallarate e Somma Lombardo. «Saronno è al momento in una governance sanitaria insieme a Busto, Somma Lombardo e Gallarate ed è chiaro che all’interno di questo perimetro ci sono forse stati più malefici che benefici. È necessario quindi aprire una riflessione».

Spazio poi alla nuova direttrice generale di Asst Valle Olona Daniela Bianchi, nominata lo scorso 2 gennaio. «Ho già visitato l’ospedale di Saronno e fatto i giri dei diversi reparti. Ho trovato un’ospedale in fase di rinnovamento, con tanti cantieri in atto e con cinque nuovi primari. Non si può quindi dire che non c’è intenzione di rilanciare l’ospedale da parte della Regione. Gli investimenti ammontano a oltre 24 milioni di euro, sono stati nominati i nuovi primari in ambito di grandi specialità, come anestesia, ortopedia, oncologia, urologia e chirurgia generale e questo è molto importante».

Massimo Beneggi ha parlato dell’inter-provincialità dell’ospedale di Saronno. «Consultando l’archivio anagrafico dei pazienti dimessi di nota che solo la metà viene dalla provincia di Varese, l’altra metà da quello di Como, Milano e Monza-Brianza. Questa caratteristica del nostro ospedale è diventata di fatto un handicap perché Regione Lombardia ragiona in termini geopolitici».

Da qui la proposta di Beneggi di avviare per Saronno una una sperimentazione: piuttosto che spostare l’ospedale in un’Asst diversa, dove si troverebbe comunque ad essere un fanalino di coda, avviare una sperimentazione che tenga conto del comprensorio Saronnese e non della divisione politico-geografica. «Questo ci darebbe la garanzia di tornare ad essere un ospedale di primo livello come Saronno era fino a che hanno chiuso il punto nascita» ha aggiunto Beneggi.

Proprio sul punto nascite è intervenuta anche la direttrice generale Daniela Bianchi: «Su questo non mi sento di dire nulla. La legge regionale prevede dei requisiti per garantire la sicurezza delle partorienti, con un livello minimo di 500 parti, che l’ospedale di Saronno non aveva. Bisogna scegliere se far partorire le persone in sicurezza o no. La chiusura è stata quindi opportuna e in questo momento non si parla di una riapertura».

Parola infine a Gianfranco Librandi, che a fine 2023 ha dato avvio insieme ad altri a “Saronno in salute – Fondazione per l’ospedale di Saronno e del Saronnese”, una fondazione senza scopo di lucro che punta a raccogliere attorno a sé cittadini e imprese per sostenere il rilancio  dell’ospedale di Saronno.

«Invece di protestare sempre perché le cose non funzionano, cerchiamo di fare qualcosa di utile per il nostro ospedale – ha dichiarato Librandi -. L’idea della fondazione è quella di usare i soldi dei privati per l’ospedale». Tra i primi interventi della fondazione l’acquisto di un microscopio ad alto potenziale.

Il 2024, sarà l’anno del rilancio dell’ospedale o di stallo? «Da parte nostra speriamo in un anno di rilancio. Con entusiasmo e competenza cercheremo di trasformare questo ospedale come era prima» ha concluso Librandi.

Valentina Rizzo
valentina.rizzo@varesenews.it

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Pubblicato il 30 Gennaio 2024
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