Il Consiglio regionale ricorda i caduti nell’adempimento del dovere
Era il 6 febbraio di 47 anni fa quando, nei pressi del casello autostradale di Dalmine, Renato Vallanzasca uccise due agenti della Polstrada che lo avevano fermato per un controllo, Renato Barborini e Luigi D’Andrea. Regione Lombardia ha così deciso di dedicare il 6 febbraio alla “Giornata della Memoria”
“Coltiviamo il dovere della memoria per coloro che hanno sacrificato la propria vita nella costruzione del bene comune, difendendo la società libera e democratica in cui oggi viviamo e la nostra sicurezza”. Con queste parole il Presidente del Consiglio regionale Federico Romani, prima dell’inizio della seduta d’Aula, questa mattina ha aperto la cerimonia del “Giorno della memoria”, istituito con la Legge regionale n. 10/2004 per ricordare i servitori della Repubblica caduti nell’adempimento del dovere e tutte le vittime del terrorismo, della mafia e di ogni altra forma di criminalità.
“L’obiettivo di questa ricorrenza è duplice: da una parte vogliamo esprimere la nostra solidarietà a chi ha subito lo sfregio della violenza e la nostra vicinanza ai familiari delle vittime perché la giustizia è un diritto, ma dobbiamo continuare a lottare per ottenere pene certe per gli assassini – ha sottolineato Federico Romani. Dall’altra la volontà di riconoscersi nella Costituzione e nelle istituzioni democratiche. Solo così la loro testimonianza sarà un monito e uno sprone per l’impegno di ognuno nella vita di tutti i giorni. Memoria e giustizia sono le fondamenta per un futuro di pace e sicurezza”.
Era il 6 febbraio di 47 anni fa quando, nei pressi del casello autostradale di Dalmine, Renato Vallanzasca uccise due agenti della Polstrada che lo avevano fermato per un controllo, Renato Barborini e Luigi D’Andrea.
Da quell’episodio drammatico Regione Lombardia ha preso spunto per indicare nella data del 6 febbraio la “Giornata della Memoria”, istituita con apposita legge regionale nel 2004 per commemorare annualmente le vittime del terrorismo, della mafia e di ogni forma di criminalità, riconoscendo l’alto valore civile e morale dei Servitori della Repubblica caduti nell’adempimento del dovere.
Con il “Giorno della Memoria” oggi si ricordano anche i medici, gli infermieri e il personale sanitario scomparsi a causa della pandemia e che hanno prestato il loro servizio in modo encomiabile per contrastare la diffusione del Covid al fianco dei pazienti e dei malati.
Nel corso della commemorazione, che si è conclusa con un minuto di silenzio, è intervenuto anche il Presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana.
Hanno partecipato la Presidente dell’associazione “Vittime del Dovere” Emanuela Piantadosi, il prefetto di Milano Claudio Sgaraglia, il Questore di Milano Giuseppe Petronzi, il Presidente della Commissione Antimafia Comune di Milano Rosario Pantaleo, la Presidente Tribunale per i Minorenni Maria Carla Gatto, il Presidente Vicario della Corte d’Appello Domenico Bonaretti, i rappresentanti delle Forze dell’Ordine e quelli delle professioni mediche e infermieristiche.
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