Una quarantina i richiedenti asilo al Castello di Venegono, la comunità si mobilita per accoglierli
Grande partecipazione all'incontro organizzato dall'Amministrazione comunale con il Prefetto e la Croce Rossa per presentare il progetto di comunità per l'integrazione dei richiedenti asilo ospiti del centro di accoglienza al Castello dei Missionari
Sala consiliare completamente piena questa sera a Venegono Superiore per l’incontro organizzato dall’Amministrazione comunale con le associazioni e i gruppi attivi in paese con l’obiettivo di coinvolgerli in un progetto di comunità che permetta di integrare i richiedenti asilo ospiti del centro di accoglienza realizzato al Castello dei Missionari Comboniani.
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Gli ospiti, al momento una quarantina provenienti da diversi Paesi dell’Africa sub sahariana, dal sud est asiatico e dal Medio Oriente, sono arrivati prima di Natale e sono collocati in un’ala del castello che i Missionari Comboniani non utilizzavano più e che è stata riadattata per accoglierli. La gestione del centro è affidata alla Croce Rossa di Varese.
All’incontro era presente il Prefetto Salvatore Pasquariello, che in questi mesi ha portato a termine con un lungo e paziente lavoro l’apertura del centro, interloquendo con i Comboniani, con la Croce Rossa di Varese e l’Amministrazione comunale di Venegono Superiore.
In tanti hanno risposto all’invito, dagli Alpini al centro anziani La Trasparenza, la Protezione civile venegonese, associazioni culturali come Luogo Eventuale e il Corpo musicale venegonese, e tutte le realtà del mondo cattolico, dalla Caritas alle Acli all’Azione cattolica. Presenti anche l’associazione di volontariato Anteas, rappresentanti del Piano di zona e molti cittadini che operano nelle associazioni attive in paese.
Dopo i saluti del sindaco Fabiano Lorenzin, che ha ringraziato per la grande partecipazione, il Prefetto ha sottolineato l’importanza della bella risposta data dalle associazioni venegonesi: «Grazie per questa presenza e per questa accoglienza, sono grato a questa comunità che si accosta in questo modo positivo ad un’esperienza che ci farà crescere perché aiuterà queste persone a immaginare un percorso di integrazione che li faccia realizzare».
Il presidente della Croce Rossa di Varese Angelo Bianchi e la responsabile del centro di accoglienza hanno poi spiegato la situazione attuale: i primi ospiti sono arrivati poco prima di Natale e stanno aspettando i tempi necessari perché la Commissione esamini le loro richieste di protezione internazionale. Tempi che non possono essere inferiori ai due mesi, ma che spesso si allungano per il gran numero di pratiche da esaminare. Un tempo che, se non occupato, rischia di diventare interminabile e vuoto. Così, su iniziativa della Croce Rossa sono partiti i primi corsi di italiano, si organizzano momenti per insegnare le regole di “buon vicinato” ma anche partite di pallone e altre attività.
Qui entrano in gioco il Comune e le associazioni: «Guardando la normativa il Comune poteva tranquillamente non essere coinvolto ma crediamo che sia importante che questa esperienza riguardi tutta la comunità venegonese, proprio partendo dalle associazioni – ha detto l’assessore ai servizi alla persona Lelia Mazzotta Natale – Essere qui così in tanti e vedervi così motivati è molto importante ed è il migliore degli inizi».
Ora le varie associazioni presenteranno le loro proposte all’Amministrazione comunale, che si è già detta disponibile a sostenerle per tutte le pratiche burocratiche necessarie ad avviare i progetti, piccoli o grandi che siano.
Diverse proposte sono già state presentate nel corso della serata: alcune persone hanno dato la propria disponibilità per i corsi di italiano, una dottoressa che lavora a Venegono come medico di base si è messa a disposizione, l’associazione Anteas vorrebbe proporre corsi di pittura mentre il consigliere delegato allo sport Giosuè Cava coinvolgerà le associazioni sportive per organizzare attività e momenti di incontro.
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