I timori per gli aumenti per le famiglie con disabili a Gallarate
Le opposizioni parlano di impatto "devastante" e citano casi di aumenti fino al 3300%. Nella giunta Cassani c'è ritrosia a parlarne e non si confermano i numeri. “Ma la nostra spesa è poco efficiente”
La linea scelta dalla giunta Cassani, sul caso degli aumenti delle tariffe per i servizi disabili, è chiara: «Risponderemo lunedì, in commissione». La denuncia di Pd e Città è Vita è stata forte, ha tirato fuori numeri ma anche toni forti. A cui per ora la maggioranza Cassani non vuole replicare.
I numeri sull’aggravio dei costi per le famiglie con disabili sono usciti martedì sera, alla vigilia dell’incontro settimanale della giunta, al mercoledì, dove si è parlato del caso. Un confronto dentro la squadra Cassani che pare sia stato anche franco ma di cui nessuno vuole fare trapelare nulla.
«Oggi non rispondo, lo faremo in commissione» risponde l’assessora Chiara Allai, delegata del sindaco Cassani ai servizi sociali. Posizione ferma, nonostante le critiche delle opposizioni siano state appunto particolarmente dure, con l’accusa alla giunta Cassani di condurre una politica poco attenta alle fasce deboli (economicamente o socialmente) della città. Oppure di essere stati poco accorti nella programmazione.
«Spiegheremo lunedì, come già avevamo fatto in passato sul Centro diurno disabili» dice l’assessore Corrado Canziani, che tecnicamente è l’uomo che porta in giunta i provvedimenti tecnici sulla definizione dei capitoli di spesa e le tariffe.
Tecnicamente è Canziani che definisce i capitoli di spesa, ma le scelte operative e i fabbisogni vengono dal settore del sociale, quindi da Allai.
Non è la prima volta che dentro la giunta Cassani c’è un certo imbarazzo sulla responsabilità di un provvedimento dell’area sociale: era successo così proprio sul tema (evocato da Canziani) del Centro Diurno Disabili: la scelta di chiuderlo da inizio 2025 venne fuori nella analisi dei documenti di bilancio di previsione, la spiegazione fu demandata prima ad un intervento in consiglio comunale, poi ad una commissione, momenti in cui era stata poi confermata l’intenzione di dismettere il servizio trovando una soluzione alternativa che – pare – sarà partnership pubblico-privato.
Ma in sostanza, questi aumenti drastici davvero arrivano a quote come il +3300%, denunciati dall’opposizione? Sono state fatte delle simulazioni?
L’assessora Allai chiarisce solo che sono state fatte «simulazioni sugli Isee 2023», ma per il resto rinvia ad una analisi più ampia lunedì. «La manovra tariffaria non è certo solo mia, vedremo tutti gli aspetti».
I casi esempio di aumenti per le famiglie dei disabili a Gallarate
La minoranza Pd e Città è Vita avevano segnalato cinque simulazioni, su dati forniti da altrettante famiglie che usufruiscono di servizi per disabili: in un caso si passava da circa 500 euro a 5mila euro annui (pari a +935%) e in un caso da circa 300 euro a 10.500 (+3359%), in un altro ancora da un centinaio a più di 2400 euro, con aumento del 2532%. In un quinto caso invece si passa solo da 250 euro circa a più di 500, quindi “limitato” al solo raddoppio del costo a carico della famiglia. Ci sarebbe anche un caso che passerebbe dalla totale esenzione a 2mila e passa.
Certo, questi sono casi di famiglie che si sono trovate di fronte a un ostacolo insormontabile nella compartecipazione alla spesa e hanno reso noto il loro caso, può essere che altre famiglie vedano cifre diverse: dipende da un lato dal costo del servizio a cui si accede, dall’altro dall’Isee della singola persona disabile e dal valore dell’assegno di accompagnamento (il contributo è calcolato su Isee + 80% dell’accompagnamento).
Va ricordato che i Comuni di residenza per legge pagano i servizi a cui si rivolgono le famiglie (che possono anche essere su altri territori), le famiglie possono scegliere le strutture ma sono sempre vincolate alla residenza e quindi comunque devono far fronte alla spesa.
La razionalizzazione già citata in passato
Secondo l’assessore Canziani l’intervento va visto come una forma di razionalizzazione per ampliare la platea d’intervento: «La nostra spesa sociale è poco efficiente» dice il delegato del sindaco al bilancio. «Se oggi noi con una cifra aiutiamo 100 persone, in un altro Comune con la stessa cifra arrivano a 300».
Nel complesso quindi potrebbe diminuire la spesa sociale del Comune (a parità di persone disabili assistite, valutate in un centinaio oggi) o potrebbe aumentare il numero delle persone assistite (a parità di fondi a bilancio). In ogni caso almeno alcune famiglie dovrebbero pagare di più, anche se appunto per ora la giunta Cassani non dà numeri esatti.
Il tema della razionalizzazione era già stato citato dal sindaco Andrea Cassani per spiegare il “tetto” massimo alla cifra stanziata dal Comune per le Rsa sul Centro Diurno Disabili. In consiglio comunale era emerso, anche al momento del voto, il «disagio» di Forza Italia, anche se il bilancio 2024 era passato.
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