Raggiunto l’accordo nella distribuzione cooperativa: 240 euro in più in busta paga

Il rinnovo riguarda 60.000 dipendenti. Estesi i permessi di paternità e nuove disposizioni per agevolare alle neomamme la scelta di trascorrere col proprio figlio il primo anno di vita

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Dopo una lunga serie di negoziati, finalmente un punto di svolta nel panorama della distribuzione cooperativa. Oggi, 29 marzo, è stato raggiunto l’accordo per il rinnovo del contratto di lavoro che coinvolge oltre 60.000 lavoratori delle cooperative di consumatori in Italia.
L’accordo, frutto di una complessa trattativa tra le associazioni cooperative Ancc-Coop Confcooperative e utenza, A.G.C.I settore consumo e i sindacati di categoria Filcams Cgl, Fisascat Cisl e Uiltucs, prevede miglioramenti sia dal punto di vista retributivo che sul piano normativo.

Tra i principali punti del nuovo Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) spicca un aumento retributivo a regime di 240 euro lordi al quarto livello e un’indennità una tantum di 350 euro, riparametrati e riproporzionati per tutte le posizioni. Un concreto passo avanti nel recupero del potere d’acquisto dei dipendenti delle cooperative, soprattutto in un periodo caratterizzato da incertezza economica, inflazione e rincari energetici. L’accordo si estende anche alla tutela della dignità e della parità di genere sul luogo di lavoro. Viene introdotto un pacchetto di misure a sostegno della genitorialità, con norme che puntano ad aumentare le tutele previste dalle leggi vigenti. Tra queste, spiccano l’estensione dei permessi di paternità e nuove disposizioni per agevolare alle neomamme la scelta di trascorrere col proprio figlio il primo anno di vita. Inoltre, viene previsto un incentivo economico per i padri che decidono di utilizzare il congedo facoltativo al posto della madre, insieme a facilitazioni per i ricongiungimenti famigliari e per la fecondazione assistita.

Sono state introdotte anche disposizioni specifiche a sostegno delle donne vittime di violenza. Sul piano del diritto alla salute viene riconosciuto un mese di congedo retribuito per i malati oncologici al termine del periodo di comporto. Le cooperative si impegnano inoltre a ulteriori investimenti nel welfare aziendale, con un aumento del contributo di 36 euro annui per lavoratore finalizzato al consolidamento e miglioramento delle prestazioni sanitarie.

Il presidente di Ancc-Coop, Marco Pedroni, ha commentato l’accordo definendolo «il contratto nazionale di lavoro più impegnativo degli ultimi 30 anni». Pedroni sottolinea che l’accordo assicura alle imprese cooperative una certa gradualità nelle dinamiche del costo del lavoro nei prossimi anni, promuovendo quindi la sostenibilità economica. Aggiunge inoltre che l’accordo non solo consolida le prestazioni di assistenza sanitaria erogate dal Fondo Coopersalute, ma contempla anche elementi cruciali di supporto alle famiglie e alla genitorialità.

La cooperazione di consumatori emerge così come uno dei pilastri dell’economia nazionale, con oltre 60.000 dipendenti, 1,8 miliardi di retribuzioni e oneri sociali versati. Un settore che si distingue per la stabilità occupazionale, con oltre il 90% di contratti a tempo indeterminato, e per gli investimenti consistenti in percorsi formativi, pari a 20 milioni di risorse. Questo accordo non solo rafforza la posizione dei lavoratori all’interno del settore della distribuzione cooperativa, ma rappresenta anche un modello virtuoso di collaborazione tra imprese e sindacati per il miglioramento delle condizioni lavorative e sociali.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 29 Marzo 2024
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