La puzza tra Busto Arsizio, Gallarate e Cassano Magnago continua a rimanere un mistero
Le proteste del quartiere di Beata Giuliana sono arrivate fino al primo cittadino che chiede la collaborazione dei cittadini dei comuni confinanti: "Aiutateci a capire l'origine"
Il mistero delle puzze che da anni ammorba il quartiere di Beata Giuliana continua a rimanere un mistero e il sindaco Emanuele Antonelli chiede maggiore collaborazione anche ai cittadini dei comuni confinanti con il popoloso quartiere bustocco e cioè a Gallarate e Cassano Magnago: «Ne ho parlato ieri con il sindaco di Gallarate Andrea Cassani e mi ha ripetuto che l’unico impianto nel suo territorio che potrebbe causare odori non emette quel tipo di odore».
Sull’ipotesi che possa essere, invece, un’azienda di Cassano Magnago che effettua il lavaggio delle cisterne, Antonelli non si sbilancia: «Chiedo a chi abita a questi impianti di segnalare gli odori. Se si sentono a Beata Giuliana significa che qualcuno che ci abita vicino li può sentire anche di più».
A Cassano Magnago, a luglio del 2022, si fece un tentativo con una mail dedicata per raccogliere le segnalazioni di esalazioni maleodoranti che provenivano dalla zona sud della città, al confine con Fagnano, senza grandi risultati.
Anche il consigliere comunale bustese con delega al Verde, Orazio Tallarida, è tornato ad esprimersi chiedendo di poter creare una sorta di coordinamento con le altre due città afflitte dal problema mentre di risposte da Arpa, sollecitata a fine 2023, per ora non ne sono arrivate.
Intanto a Beata Giuliana l’associazione Riabitare, nata per recuperare la Cascina dei Poveri, ha chiesto nei giorni scorsi maggiore attenzione per un problema che va avanti da anni. Gli odori si erano sentiti cinque giorni fa in maniera importante e poi sono riapparsi nella giornata di ieri, martedì, per alcune ore.
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