Al Pirellone le 13mila firme per l’ospedale di Gallarate. “Ma non si possono mantenere due ospedali”

In commissione Sanità al Pirellone discussa la petizione. Il centrodestra ribadisce la linea: "Ospedale unico e servizi locali". Le opposizioni propongono di riportare il tema in consiglio regionale

ospedale Gallarate

Non c’è spazio per mantenere due ospedali a Gallarate e Busto, il futuro è solo l’ospedale unico. Al Pirellone il centrodestra ribadisce la linea politica e amministrativa, rispondendo alle 13mila firme raccolte dalla civica Obbiettivo Comune Gallarate. «Non ha senso mantenere due ospedali a cinque chilometri di distanza» ha sintetizzato Luigi Zocchi, consigliere regionale varesino di Fratelli d’Italia.

La petizione puntava sul mantenimento di vere funzioni sanitarie nelle due città, investendo poi su nuove eccellenze.
La prospettiva indicata dal centrodestra è invece diversa, come è evidente dall’accordo di programma: si va avanti nella direzione dell’ospedale «d’eccellenza», quello che il centrodestra chiama «ospedale nuovo», a marcare che si affiancherà ai due presidi storici nel centro storico «continueranno a erogare servizi sul territorio» hanno assicurato il consigliere varesino Emanuele Monti e la presidente (di FdI) Patrizia Baffi.

Il futuro ospedale unico è atteso per il 2029-2030 (si inizia a parlare della seconda data) e nel frattempo secondo il consigliere di minoranza Luca Ferrazzi sul territorio si vive «una situazione drammatica»: «Busto è ormai al collasso perché si trova a gestire l’utenza che prima veniva assorbita da Gallarate, che si è indebolito perché da anni non si fanno investimenti strutturali».

Per conto delle minoranze Ferrazzi (eletto con Lombardia Migliore, la lista di Letizia Moratti poi abbandonata da Moratti) e Giuseppe Licata (Italia Viva) hanno chiesto comunque di portare la discussione in aula, nuovamente, e di riprendere in mano al meglio il processo decisionale, che secondo Licata è stato «poco trasparente» e ha suscitato sul territorio quelle perplessità rese evidenti dalle ben 13mila firme raccolte nell’arco di due mesi e mezzo nel cuore dell’estate.

«La petizione presentata oggi in Commissione – aggiunge a margine Licata – ritengo debba rappresentare un’occasione per una necessaria e più approfondita discussione sull’accordo di programma del nuovo Ospedale, chiarendone gli aspetti più nebulosi e introducendo una nuova visione d’insieme che vada oltre il semplice progetto dell’immobile».

Le minoranze pensano a una «integrazione» all’attuale Accordo di Programma, da formalizzare «all’interno di una Risoluzione, da costruire in Commissione Sanità e portare poi in Consiglio Regionale, ovviamente con il coinvolgimento delle amministrazioni comunali».

«Quest – conclude Licata – la proposta che, insieme ad altri consiglieri regionali, faremo all’Assessore Guido Bertolaso e alla presidente della Commissione Sanità Patrizia Baffi».

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Sicuramente uno dei temi che stanno a cuore a Gallarate è la qualità dell’offerta che rimarrà in centro città. Monti ha ribadito che il Sant’Antonio Abate da programmi ospiterà una Casa di Comunità di tipo hub, un Ospedale di Comunità e una Centrale Operativa Territoriale. Funzioni da mantenere «negli edifici segnalati da Asst Valle Olona».

Un tema su cui la lista civica Obbiettivo Comune Gallarate invece continua a nutrire perplessità, rispetto alla formulazione nell’Accordo di Programma, che non ribadisce le destinazioni nella parte di Asst Valle Olona.
Per Monti invece già il testo dell’Accordo di Programma contiene già le indicazioni puntuali per il mantenimento dei servizi e non serve ribadire ulteriormente gli impegni.
Dal centrodestra sono arrivate anche rassicurazioni sul tema delle risorse, già al centro di un serrato botta e risposta nei giorni scorsi.

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Pubblicato il 04 Aprile 2024
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