La routine sul lavoro fa abbassare la guardia. I pericoli invisibili in un aeroporto secondo Luca Frigerio di Sea spa
Il responsabile del servizio di prevenzione del Gruppo Sea: "Ci sono abitudini nei comportamenti sul posto di lavoro che con il passare del tempo non fanno più percepire il rischio che si corre"
«È la consuetudine a rappresentare il maggior rischio nei luoghi di lavoro perché crea assuefazione nel lavoratore». Secondo Luca Frigerio, responsabile servizio di prevenzione del Gruppo Sea – la società che gestisce gli aeroporti milanesi (Milano Linate e Milano Malpensa) – ci sono delle abitudini nei comportamenti sul posto di lavoro che con il passare del tempo non fanno percepire più il pericolo che si corre. (nella foto da sinistra: Luca Frigerio e Alessandro Tommasino durante la premiazione fatta da Confindustria Varese e Cgil, Cisl dei laghi e Uil)
Gli studi dimostrano che quando uno di questi comportamenti viene messo in atto, la curva della percezione del rischio tende a decrescere, almeno finché non si verifica un incidente sul lavoro. Lavorare in ambienti dove l’estrema confidenza con il pericolo ha fatto dimenticare le regole per contrastare gli infortuni sul lavoro, pone ai responsabili della sicurezza una sfida sul piano della consapevolezza. «Tra i lavoratori del nostro settore il tema è ben presente – sottolinea Frigerio – e comunque abbiamo tutti gli strumenti per risvegliarla».
Quando si parla di viabilità all’interno di un aeroporto tutti pensano a un ambiente protetto, ed è vero. Al suo interno però si muovono mezzi di varie dimensioni con diverse regole e nelle manovre di routine l’attenzione degli operatori tende a decrescere. «L’esempio di scuola è l’uso della cintura di sicurezza che anche in aeroporto è obbligatoria – spiega il manager – ma qualcuno pensa che non verrà mai fermato all’interno dell’area dove sta lavorando e pertanto non la utilizza. Il senso di appartenenza a un gruppo o a un’impresa non deve portare all’inosservanza delle regole. È in questa confusione che si genera il comportamento dove si annida il pericolo per il lavoratore».
È molto più facile che sia un lavoratore anziano a non rispettare le regole piuttosto che un nuovo assunto, perché l’esperienza nel lavoro genera una falsa sicurezza. L’anzianità del lavoratore andrebbe invece valorizzata per stimolare comportamenti corretti ed evidenziare i rischi che si corrono a causa della mancata applicazione delle regole. «Raramente un nuovo assunto chiede se vengono applicate e rispettate le norme in tema di infortuni sul lavoro – conclude Frigerio -. In un ambiente complesso è molto importante sapere chi comanda e chi è il riferimento a cui segnalare anomalie e pericoli. Detto questo, l’ambiente aeronautico sul fronte della sicurezza sul lavoro è avvantaggiato perché è molto normato. Quando da noi si parla di procedura, le persone sanno di cosa si sta parlando, mentre in altri contesti lavorativi lo si ignora totalmente».
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