Europa, l’idea di libertà multiculturale
L'idea di Europa è complessa e multiforme, nata da un intreccio di storie, miti, e realtà storiche. Oggi l'Europa va vista come un'idea e un insieme di valori, tra cui non possono mancare l'accoglienza e la libertà
In Italia, le elezioni europee si svolgeranno l’8 e il 9 giugno 2024. Per votare bisogna aver compiuto 18 anni. I cittadini italiani che risiedono in un altro Stato membro dell’UE possono scegliere di votare nel paese di residenza. Si andrà alle urne nel 2024 per eleggere 76 membri del Parlamento europeo. Ai fini dell’elezione dei membri italiani al Parlamento europeo, le liste devono avere conseguito almeno il 4% dei voti validi espressi a livello
nazionale. In Italia il voto è libero e non obbligatorio. Secondo l’art. 48 della Costituzione italiana “Il suo esercizio è dovere civico”. Al di là degli aspetti tecnici, a noi interessa provare a capire meglio cosa significa Europa. L’idea di Europa è complessa e multiforme, nata da un intreccio di storie, miti, e realtà storiche. Questa riflessione ci porta a esplorare le diverse prospettive che hanno plasmato il concetto di Europa, tanto idealiste quanto contraddittorie.
La razza bianca (?)
L’enciclopedia Treccani del 1932 definiva l’Europa in questo modo: “La razza che ha portato e diffuso questa civiltà è una sola, la razza bianca, cui appartiene oggi più del 95% degli abitanti dell’Europa; tale razza può perciò giustamente chiamarsi essa stessa razza europea. Tutto ciò ci permette di concludere che, rispetto alle altre parti del mondo, l’Europa si delinea con una propria individualità antropica e culturale. A partire dall’età moderna poi la razza europea si è diffusa in gran parte nel mondo e vi ha trasportato la sua civiltà; l’importanza di questo fatto, che potrebbe dirsi la europeizzazione della Terra, è tale che non ha riscontri nell’evoluzione storica dell’umanità”.
Questa visione è scientificamente invalida, obsoleta, ma, purtroppo, ancora pericolosa. Vediamo alcuni elementi geografici, culturali e scientifici, che ci aiutano a dipanare le
contaminazioni e derive storiche.
L’Europa geografica e la facilità di comunicazione
A differenza di continenti come Asia, Africa e le Americhe, l’Europa non presenta grandi contrasti climatici né barriere naturali insormontabili come deserti o montagne colossali. Questa conformazione geografica ha facilitato le comunicazioni e gli scambi tra i vari popoli, favorendo una continua interazione e commistione culturale. Questo processo storico ha portato alla graduale formazione di una civiltà unitaria, riconosciuta oggi come la civiltà europea.
La mitologia di Europa
L’origine del nome “Europa” è incerta, forse derivante dal termine fenicio “ereb” che significa occidente. Nella mitologia greca, si racconta che un giorno Europa stava giocando sulla spiaggia quando fu notata da Zeus che se ne invaghì. Per prendere la ragazza, Zeus chiese ad Ermes di far muovere una mandria sulla spiaggia e, assunte le sembianze di un toro bianco si frammise tra i bovini e si avvicinò. Europa sorpresa dalla mansuetudine dell’animale, quando questo le si accucciò accanto, gli salì in groppa. Così Zeus potè rapire la fanciulla galoppando verso il mare che attraversò sempre in forma di toro per giungere fino all’isola di Creta dove forse con altro espediente vinse le resistenze della ragazza. Nacquero così i tre figli di Europa, Minosse, futuro re di Cnosso, Radamante, poi giudice nell’aldilà, e Sarpedonte, forte alleato di Troia. Prima di lasciare Europa, Zeus le fece tre doni: un fedele cane, un colosso di bronzo che proteggesse Creta e un giavellotto infallibile. Europa avrebbe quindi sposato il re di Creta, Asterio. Nel mentre i fratelli di Europa si affaticarono nella ricerca della sorella, mai trovandola, ma fondando numerose altre colonie nel Mediterraneo. Questo mito evoca l’ibridazione e l’incontro tra culture diverse, elementi che caratterizzano la storia europea.
L’interpretazione storica
Nella storia europea, si è sempre delineata una contrapposizione tra Europa e il resto del mondo, specialmente l’Asia, vista come simbolo di dispotismo rispetto alla libertà europea. Questa visione, seppur semplificata e problematica, ha contribuito a costruire un’identità europea distinta. Lo storico italiano che meglio ha approfondito questa ricerca è stato Federico Chabod, che con il suo classico “Storia dell’idea d’Europa” ha dato una risposta scientifica a come e quando i nostri avi hanno avuto piena coscienza di essere europei. Per Chabod, l’idea di Europa si forma gradualmente in contrapposizione rispetto
al mondo asiatico, inizialmente solo sul piano geografico. Con Aristotele le città greche vengono contrapposte a quelle orientali e l’Europa, in generale, viene a rappresentare lo spirito delle libertà, contro il dispotismo asiatico.
Dopo i secoli medievali, Nicolò Machiavelli, riprende questa visione e vede come il continente europeo sia caratterizzato da istituzioni politiche nettamente meno assolute di quelle asiatiche, anticipando il senso della libertà dominante nel Settecento dei lumi. Ma allo stesso tempo si afferma l’idea di nazione con Rousseau, Novalis, Guizot e Mazzini che, tra Settecento e Ottocento, delineano un’idea di Europa il cui fondamento consiste nella consapevolezza e il rispetto della diversità politica e civile dei vari Stati. Emergendo dalle due guerre mondiali, in realtà eurocentriche, si presenta una sintesi che cerca di dare una coerenza alla varietà degli elementi della civiltà europea che invoca un’idea di libertà, come cardine del processo di integrazione europeo.
Chabod indica la prospettiva di un’evoluzione verso un’Europa dei popoli, con sistemi federativi o confederativi, capaci di assicurare una pace perpetua in nome di una unità culturale europea, avendo riconosciuto il fallimento della politica dell’equilibrio tra potenze.
L’Europa oggi
Oggi l’Europa va vista come un’idea e un insieme di valori, tra cui non possono mancare l’accoglienza e la libertà e soprattutto la consapevolezza di un’eredità che rende l’Europa una delle regioni più democratiche e avanzate del mondo, nonostante le sue contraddizioni storiche, capace di integrare diverse identità e tradizioni.
“Abbiamo bisogno di una legge europea, di una Corte di Cassazione Europea, di un sistema monetario unico, di pesi e di misure uguali, abbiamo bisogno delle stesse leggi per tutta Europa. Avrei voluto fare di tutti i popoli europei un unico popolo… Ecco l’unica soluzione”, Napoleone Bonaparte.
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